

Fano (PU) – E’ già sul posto da diversi giorni, ma sarà ufficialmente inaugurata domenica 26 giugno alle 19 quando, contestualmente, il parco che la ospita sarà intitolato a Paul Harris, fondatore del Rotary International.
I giardini di fronte il Club Anziani di Sassonia possono da qualche giorno forgiarsi di uno strumento fortemente voluto dall’amministrazione comunale: un’altalena per diversamente abili che va così ad “aggiungersi” a quella già presente a Ponte Sasso, uno strumento d’integrazione il cui acquisto è stato possibile grazie al Rotary Club di Fano, come spiega Marco Savelli della lista civica Noi Città: “Appena vista l’altalena a Ponte Sasso – spiega Savelli – mi sono messo alla ricerca dei fondi necessari ed ho trovato in Andrea Salvatori, presidente del Rotary Club Fano, subito molto entusiasmo nell’appoggiare l’idea. Di seguito, una volta individuato il preventivo migliore, ci siamo attivati con gli uffici comunali e con Leonardo Caimmi, presidente dell’Agfh, e abbiamo individuato come luogo più idoneo i giardini di Sassonia”.
Non solo un’altalena, ma anche uno scivolo e un gioco a molla, che rendono così i giardini un vero e proprio parco inclusivo “che – ha concluso Savelli – speriamo sia solo il primo di tanti altri che sorgeranno in città grazie alla collaborazione di quegli enti e quei volontari che hanno a cuore la bellezza del nostro comune”.
Unica nota dolente la “polemica” nata in questi giorni sui social in seguito all’utilizzo dell’altalena anche da parte di bambini normodotati. Contrastante il parere delle associazioni: se da un lato per Andrea Salvatori, presidente del Rotary Club di Fano, “il problema non esiste perchè i bambini è giusto che giochino insieme e nel parco ci sono giochi sia per diversamente abili che per normodotati”, dall’altro Tiziana Massaro, mamma di Federico Mezzina e quindi personalmente coinvolta in situazioni di “disabilità”, ha sottolineato come “l’utilizzo improprio di certi strumenti può provocarne la rottura e che ‘integrazione’, significa permettere ai disabili di giocare come fossero normodotati e non viceversa”.
Di sicuro basterebbe un po’ di buon senso, non tanto dei bambini, il qui intento è solo quello di giocare, bensì dei genitori che oltre ad accompagnarli al parco dovrebbero spiegare loro il perché quell’altalena è ben diverse da quelle che sono abituati a vedere.