

L’occupazione giovanile ha raggiunto in questi anni in Italia i suoi minimi storici. Oltre ai tassi altissimi di disoccupazione, cresce esponenzialmente il numero degli inattivi, ovvero coloro che non studiano e non lavorano. Si tratta di dati drammatici che gettano un’ombra scura sulle prospettive future di un intero Paese. I giovani di oggi, sono infatti gli adulti di domani, una generazione nettamente più povera rispetto alle precedenti e priva di certezze, che sta erodendo il capitale economico e sociale delle famiglie che diventano quindi sempre più povere.
L’intero sistema Paese sta vivendo una stallo in cui la crescita fatica a farsi avanti, mentre avanza la decrescita. Ne deriva un rallentamento complessivo che si riflette in moltissimi altri settori e testimoniato anche dallo scarso numero di nuove nascite.
Nonostante i dati complessivi siano davvero poco rassicuranti, non sono poche le iniziative di successo finalizzate proprio alla rimettere in moto la complessa macchina dell’economia e destinate ai giovani. Purtroppo molto spesso i programmi promossi da organismi nazionali o internazionali non riescono a raggiungere obiettivi concreti, sono invece le piccole realtà a risultare più efficaci, sia perché maggiormente connesse con il territorio nel quale operano, sia per una maggiore conoscenza della realtà sociale su cui vanno ad agire.
In molti comuni italiani sono attivi corsi di lingua o professionalizzanti spesso gratuiti o a basso costo rivolti a persone disoccupate per dotarle di competenze e skills spendibili sul mercato del lavoro. Sebbene la loro effettiva ricaduta sul livello occupazionale sia difficile da misurare, rappresentano comunque un punto di partenza per molti.
L’imprenditoria giovanile
Oltre ai corsi finalizzati ad aumentare le conoscenze e migliorare il curriculum, da qualche tempo nelle realtà più socialmente attente ai bisogni dei giovani è possibile trovare opportunità per confrontarsi con esperti di vari settori. In questo modo, il giovane con un’idea imprenditoriale può confrontarsi con professionisti e capire se e come trasformare in realtà un progetto.
Per quanto possa sembrare banale, affidare a personale competente alcuni aspetti dell’attività lavorativa può fare la differenza. È il caso ad esempio degli arredi per negozi (per informazioni clicca qui), oppure tutta la gestione economica regolata da leggi spesso sconosciute ai più.
Potersi confrontare con commercialisti, legali, esperti di marketing e altre figure professionali può aiutare enormemente nell’attuazione di un’idea imprenditoriale. Si tratta di un passaggio di conoscenze da chi conosce il campo in cui esercita la propria attività e chi ha un’idea e l’entusiasmo per realizzarla.
Un discorso a parte meritano invece i programmi volti a favorire la riscoperta della terra da parte dei giovani. Il mito del terziario come panacea di tutte le fatiche e le povertà è svanita insieme allo scorso secolo. Oggi i moderni contadini sono spesso agronomi che produco vini e prodotti di altissima qualità con attente strategie di promozione e di vendita e nella maggior parte dei casi un’attenzione particolare rivolta alla preservazione dell’ecosistema naturale.
Si tratta dunque di prospettive possibili che si spera daranno presto nuovi input all’intero sistema.