In regione le mozioni sulla ferrovia Fano-Urbino, i timori dell’associazione FVM
- 26 Ottobre 2015
Valle del Metauro (PU) – Torna in Consiglio Regionale la ferrovia Fano Urbino: martedì prossimo verranno votate due mozioni contrapposte: la n°17 del PD a firma dei consiglieri Biancani, Minardi, Traversini, Talè proponente l’ acquisito da parte della Regione per salvaguardare la ferrovia mediante la realizzazione di una pista ciclabile e la n° 18 del consigliere Fabbri ( Movimento 5 Stelle) che ne chiede la riattivazione ferroviaria con iniziale uso turistico.
“La votazione ha un esito scontato – scrivono dall’associazione ferrovia Valle del Metauro – a meno che il PD non ritiri la sua mozione: i 5 stelle immediatamente farebbero altrettanto, ma sicuramente non ci sarà alcun ritiro, ancora brucia la sonora sconfitta di appena 9 mesi fa nella quale il PD fu messo in minoranza con la mozione 760 dei Verdi che ne chiedeva la riattivazione. Il PD sembra seriamente preoccupato delle sorti della ferrovia Fano Urbino e paventa la vendita ai privati con effetto ‘spezzatino’ del sedime. Per questo chiede che la Regione acquisisca la tratta. In realtà però il grande rischio di smembramento non sembra credibile perché FS non ha mai fatto dichiarazioni pubbliche sulla volontà di vendere a privati ed anzi se non fosse stato per la richiesta di dismissione da parte di Ricci la linea sarebbe ancora li tutelata al 100% e gratis”.
“Un dubbio si affaccia nella mente di un comune cittadino informato sul caso: per quale motivo il massimo esponente del PD pesarese, attuale sindaco di Pesaro, fin dal 2010 si è adoperato con ostinazione per decretarne la morte tramite la dismissione? Non si rendeva conto, il nostro, delle conseguenze negative inflitte al territorio da una simile, sciagurata decisione? La provincia di Pesaro ed Urbino nel 2013 ( sempre gestione Ricci) ha chiesto ed ottenuto in comodato d’uso gratuito il tratto Canavaccio-Urbino; pertanto se si chiedesse l’estensione del comodato fino a Fano non servirebbe acquisire la tratta con inutile esborso di soldi pubblici ed il problema dell’eventuale vendita sarebbe risolto, però il PD questa strada non la vuole percorrere in quanto intenzionato ad acquisirla a tutti i costi. Nella mozione 17 non specifica neanche acquisizione ‘a titolo gratuito’ perché teme di avere dei vincoli”.
“Sorge, quindi, spontanea la domanda: come si spiega un tale accanimento? Perché i pesaresi sono così determinati ad entrare in possesso di un bene che non rientra nel loro territorio? La risposta è una sola (lo capirebbe anche un bambino): solo attraverso la proprietà acquisita ed esclusiva se ne può disporre a libero piacimento: vendita ad una multiservizi? Vendita ai privati delle aree di stazione?”.
“Così, dopo la dichiarazione a favore della ferrovia del Ministro dei Beni Culturali Ambientali e del Turismo On. Franceschini durante la recente visita al territorio, dopo il sopralluogo del Direttore della Fondazione FS Cantamessa sulla ferrovia in oggetto, dopo le dichiarazioni del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Presidente FS Michele Mario Elia al Meeting di Rimini in cui hanno affermato che oltre all’Alta Velocità bisogna investire nei treni regionali e nel turismo ‘lento’, si assiste all’incongruo atteggiamento del PD locale che, invece di chiedere subito un incontro con i Ministri competenti ( stesso schieramento politico) per far riaprire la ferrovia Fano Urbino almeno a livello turistico , cosa preferisce fare?”.
“Getta la maschera e presenta una mozione per acquisire la tratta per farne una ciclabile e soprattutto (come ben noto) un acquedotto. Quindi la Regione Marche, oltre ad eventuali oneri d’acquisizione, dovrà provvedere anche alla sua manutenzione e messa in sicurezza: la Regione Marche ha fondi da spendere per investimenti improduttivi?
Una proposta molto più razionale e ed economicamente valida è questa: utilizzare gli stessi fondi per risistemare il tracciato ad uso di treni storico-turistici”.
“Fa molto riflettere il fatto che i politici eletti nella Valle del Metauro, siano essi consiglieri regionali, sindaci o consiglieri comunali, invece di lottare per una vera ed efficace riqualificazione e sviluppo del loro territorio, assistano ed assecondano passivamente il volere di coloro che di questo territorio non fanno parte”.
“L’impegno del sindaco di Urbino Gambini sulla questione è ben noto e riconosciuto dalla popolazione; sconcerta, di contro, il silenzioso comportamento del sindaco di Fano che, con una azione decisa ed illuminata, dovrebbe contrapporsi per arrestare la continua emorragia e perdita patrimoniale di valori ed opportunità per risollevare la disastrosa situazione del turismo e dell’economia culturale della sua città. La connessione ferroviaria di Fano con Urbino costituisce uno strumento primario per il rilancio turistico ed economico delle due città e dell’intero comprensorio della vallata. Si assiste, invece, alla completa separazione degli interessi della politica da quelli dei cittadini”.