Roma – “Combattere le organizzazioni criminali dovrebbe essere un obiettivo che ci unisce tutti e che investe anche le Nazioni Unite”: lo ha detto Giorgia Meloni durante il suo intervento alle Nazioni Unite, dove do fatto ha lanciato una “guerra globale e senza sconti ai trafficanti di esseri umani“. L’emergenza migranti è stata quindi al centro dell’intervento della premier, che nella notte ha fatto il suo debutto all’assemblea dell’Onu, leggendo un discorso arrivato dopo una giornata in cui a far discutere era stata la scelta prima di non andare alla cerimonia di Joe Biden (per andare invece in una pizzeria italiana, la stessa in cui si dice andò Renzi anni fa) e poi di non intervenire al Consiglio di sicurezza con Zelensky e Lavrov (una sessione speciale dove ha mandato Antonio Tajani) per occuparsi invece di incontrare, uno dopo l’altro, un alto numero di presidenti di paesi africani in altrettante bilaterali.
Il tema dell’immigrazione clandestina e gli scafisti tornano più volte nel suo discorso, di cui parla in questi termini: “reti criminali che lucrano sulla disperazione per collezionare miliardi facili”. E lancia un appello all’Onu: “Davvero possiamo fingere di non vedere che oggi al mondo non esiste attività criminale più profittevole del traffico di migranti?“