DIRE – Manovra, ecco la bozza: taglio del cuneo confermato
- 24 Ottobre 2023
Roma – Arriva la bozza della manovra approvata il 16 ottobre. All’articolo 5 è confermato il taglio del cuneo di 6 e 7 punti solo per il prossimo anno. Nel testo si legge: “In via eccezionale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, per i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto, un esonero, senza effetti sul rateo di tredicesima, sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 6 punti percentuali a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima. L’esonero di cui al primo periodo è incrementato, senza effetti sul rateo di tredicesima, di un ulteriore punto percentuale, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 1.923 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima. Tenuto conto dell’eccezionalità della misura di cui al presente comma, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.
DA GENNAIO DECONTRIBUZIONE PER MADRI LAVORATRICI CON TRE O PIÙ FIGLI
“Fermo restando quanto previsto all’articolo 5 (Esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti), per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 alle lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto un esonero del cento per cento della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile”. Lo prevede l’articolo 38 della bozza della Legge di Bilancio. Al comma 2 si precisa poi che “l’esonero è riconosciuto, in via sperimentale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 anche alle lavoratrici madri di due figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo”. Il comma 3 infine specifica: “Per gli esoneri di cui ai commi 1 e 2 resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.
DAL PRIMO GENNAIO FONDO UNICO PER INCLUSIONE PERSONE CON DISABILITÀ
“Al fine di assicurare un’efficiente programmazione delle politiche per l’inclusione, l’accessibilità e il sostegno a favore delle persone con disabilità, a decorrere dal 1° gennaio 2024 è istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, il Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità con una dotazione di euro 581.807.485 per ciascuno degli anni 2024 e 2025, euro 666.807.485 per l’anno 2026 ed euro 616.807.485 annui a decorrere dal 2027”. Lo prevede la bozza della Legge di Bilancio. In particolare, si legge nel testo che le risorse “sono destinate a finanziare iniziative collegate a una delle seguenti finalità: a) potenziamento dei servizi di assistenza all’autonomia e alla comunicazione per gli alunni con disabilità della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado; b) promozione e realizzazione di infrastrutture, anche digitali, per le politiche di inclusione delle persone con disabilità, anche destinate ad attività ludico-sportive; c) inclusione lavorativa e sportiva; d) turismo accessibile; e) iniziative dedicate alle persone con disturbi del neuro-sviluppo e dello spettro autistico; f) interventi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare; g) promozione della piena ed effettiva inclusione sociale delle persone sorde e con ipoacusia, anche attraverso la realizzazione di progetti sperimentali per la diffusione di servizi di interpretariato in lingua dei segni italiana (LIS) e videointerpretariato a distanza nonché per favorire l’uso di tecnologie innovative finalizzate all’abbattimento delle barriere alla comunicazione; h) iniziative e progetti di rilevanza nazionale per la promozione dell’accessibilità e inclusione delle persone con disabilità; i) dare attuazione a interventi legislativi in materia di disabilità finalizzati al riordino e alla sistematizzazione delle politiche di sostegno alla disabilità di competenza dell’autorità politica delegata in materia di disabilità”.
PENSIONI 4-5 VOLTE MINIMO RIVALUTATE AL 90%
Cambia ancora la rivalutazione delle pensioni. La bozza della manovra, per il 2024, prevede un aumento per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, per cui l’indicizzazione passa dall’85% al 90%. Taglio invece per i trattamenti superiori a 10 volte il minimo: dal 32 al 22%. Le altre fasce restano invariate. “Per l’anno 2024 – si legge nel testo- la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici: per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS, nella misura del 100 per cento. Nella misura del 90 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo Inps. Nella misura del 53 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo. Nella misura del 47 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo. Nella misura del 37 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a otto volte il trattamento minimo e pari o inferiori a dieci volte il minimo. Nella misura del 22 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a dieci volte il trattamento minimo Inps”.
CONTRO CARENZA MEDICI TARIFFA ORARIA INCREMENTATA FINO A 60 EURO
“Al fine di far fronte alla carenza di personale sanitario nelle aziende e negli enti del Servizio sanitario Nazionale (SSN), di ridurre le liste d’attesa e il ricorso alle esternalizzazioni”, la tariffa oraria per tutte le prestazioni aggiuntive svolte dal personale medico “può essere aumentata fino a 60 euro lordi omnicomprensivi, al netto degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione”. Lo prevede la bozza delle Legge di Bilancio, chiarendo che “restano ferme le disposizioni vigenti in materia di prestazioni aggiuntive, con particolare riferimento ai volumi di prestazioni erogabili nonché all’orario massimo di lavoro e ai prescritti riposi”.
PENSIONI 4-5 VOLTE MINIMO RIVALUTATE AL 90%
Cambia ancora la rivalutazione delle pensioni. La bozza della manovra, per il 2024, prevede un aumento per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, per cui l’indicizzazione passa dall’85% al 90%. Taglio invece per i trattamenti superiori a 10 volte il minimo: dal 32 al 22%. Le altre fasce restano invariate. “Per l’anno 2024 – si legge nel testo- la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici: per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS, nella misura del 100 per cento. Nella misura del 90 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo Inps. Nella misura del 53 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo. Nella misura del 47 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo. Nella misura del 37 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a otto volte il trattamento minimo e pari o inferiori a dieci volte il minimo. Nella misura del 22 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a dieci volte il trattamento minimo Inps”.
APE SOCIALE CONFERMATO NEL 2024, ANCHE OPZIONE DONNA A 61 ANNI
L’Ape sociale – l’anticipo pensionistico per i disoccupati, per le persone con invalidità del 74%, per i lavoratori impegnati in attività gravose e per quelli che assistono persone con handicap – è confermato fino al 31 dicembre 2024. Potranno accedere allo strumento le persone con almeno 63 anni e cinque mesi. L’autorizzazione di spesa aumenta di 85 milioni per il 2024, di 168 milioni per il 2025, di 127 milioni per il 2026. Confermata anche Opzione donna per le lavoratrici che hanno raggiunto 35 anni di contributi, ma cresce di un anno il requisito dell’età, a 61 anni. Requisito ridotto di un anno per ogni figlio fino a un massimo di due. Restano i paletti inseriti lo scorso anno per accedere a Opzione donna: disoccupate, caregiver o con una invalidità del 74%. La finestra è di un anno per le dipendenti e di 18 mesi per le autonome.
BONUS NIDO SALE A 2.100 EURO PER SECONDI FIGLI NATI IN 2024
Aumenta il bonus nido che arriverà a 2.100 euro per chi ha due figli con il primo di età inferiore a 10 anni e il secondo nato nel 2024. Il provvedimento prevede quindi che, “con riferimento ai nati a decorrere dall’1 gennaio 2024, per i nuclei familiari con un valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee), fino a 40.000 euro, nei quali sia già presente almeno un figlio di età inferiore ai dieci anni, l’incremento del buono di cui al secondo periodo è elevato a 2.100 euro”.
IN PENSIONE A QUOTA 104 MA CON PENALIZZAZIONE
La pensione anticipata scatta a Quota 104, con 63 anni di età e 41 di contributi. Chi decide di lasciare il lavoro avrà però una penalizzazione dell’assegno perché subirà un ricalcolo dei contributi. Chi invece resterà al lavoro otterrà il bonus Maroni. Vengono poi allungate le finestre per uscire, in sostanza chi ha diritto ad andare in pensione dovrà aspettare più tempo: da tre a sei mesi per il settore privato e da sei a nove mesi per il settore pubblico.
IVA SU ASSORBENTI E LATTE IN POLVERE SALE AL 10%
Passano tra i prodotti soggetti all’Iva al 10%, e non più al 5%, il latte in polvere e le preparazioni per l’alimentazione dei fanciulli per usi dietetici o di cucina, così come i prodotti assorbenti.
CORRE SPERANZA DI VITA, SI VA OLTRE 42 ANNI DI CONTRIBUTI
Ricomincia a correre l’aspettativa di vita legata alle pensioni anticipate. La bozza della manovra anticipa dalla fine del 2026 alla fine del 2024 il periodo nel quale l’adeguamento è bloccato. Questo significa che dal 2025 potrebbero non bastare più 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 e 10 per le donne per andare in pensione indipendentemente dall’età. Già adesso è previsto che nel 2027 la speranza di vita si attesti a 43 anni di contributi per gli uomini e a 42 per le donne, ma con l’anticipo di due anni previsto dalla manovra, le cose potrebbero cambiare più in fretta.
PER REGIONI, COMUNI E PROVINCE SPENDING DA 600 MLN
Gli enti locali sono chiamati a contribuire alla spending review: le Regioni dovranno risparmiare 350 milioni l’anno (sanità e sociale esclusi); i comuni 200 milioni e le province 50 milioni.
CONFERMATI ALLA SANITÀ 3 MILIARDI IN PIÙ PER 2024
Come già preannunciato dalla premier Giorgia Meloni, aumenta di 3 miliardi il fondo sanitario nazionale nel 2024, di 4 per il 2025 e di 4.2 dal 2026.
CEDOLARE SUGLI AFFITTI BREVI SALE DAL 21 AL 26%
La cedolare secca sugli affitti brevi (inferiori ai 30 giorni) sale dal 21 al 26%.
AUMENTANO LE TASSE SULLE SIGARETTE
Aumenti per i fumatori. Le tasse sulle sigarette crescono di 10-12 centesimi a pacchetto, a secondo delle fasce di prezzo. Per le sigarette fai da te l’intervento sul tabacco trinciato produce un aumento di 30 centesimi a busta. Più care anche le sigarette elettroniche.
BOZZA: BTP ESCLUSI DA CALCOLO ISEE
I Btp sono esclusi dal calcolo dell’Isee.