Pescara – “Il popolo abruzzese ha scelto di conferirmi l’onore di guidare la regione per altri cinque anni. Mai nei trenta anni precedenti, un’amministrazione uscente era stata confermata per il secondo mandato. E’ stata scritta una pagina di storia, è stato abbattuto un altro muro“. Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, arrivando nella sede del comitato elettorale a Pescara per festeggiare il suo secondo mandato.
Era atteso all’1.30. Poi è arrivato qualche minuto dopo. Ad aspettare Marco Marsilio, confermato per la seconda volta governatore abruzzese, tanti militanti, esponenti della maggioranza, ma soprattutto una folla di cronisti, operatori e fotografi. Appena arrivato nella sede del comitato in via Parini a Pescara, il presidente della Regione Abruzzo, fresco di conferma, è stato accolto dai cori dei suoi sostenitori: ‘Un presidente, c’è solo un presidente’. Poi la calca dei tanti giornalisti presenti, con attimi di grande tensione. In difficoltà anche lo stesso Marsilio, che per un attimo ha perso l’equilibrio ed è scivolato sul piccolo palco allestito per l’occasione. Trovata per un attimo la calma, tra urla e spintoni vari, il governatore ha preso il microfono e ha rilasciato la dichiarazione tanto attesa. Poi di nuovo attimi di tensione finché, insieme alla moglie e alla figlia, Marsilio è riuscito a guadagnare l’ingresso del suo comitato suonando un sonaglio tricolore. Quindi ha preso il via la festa, con bollicine rigorosamente italiane. Per altre valutazioni, appuntamento domani alle 12 all’Aquila.
“Il campo largo non è il futuro dell’Abruzzo, perché è il suo triste passato. Il campo largo non sarà il futuro dell’Italia”, ha aggiunto il presidente della Regione Abruzzo.
“Esprimo il mio profondo ringraziamento al popolo abruzzese per questo immenso privilegio che mi concede. Questa è la missione della mia vita: restituire alla terra dei miei padri la forza, la dignità, il ruolo che merita per dare ai suoi figli la speranza di un futuro migliore“.
“Qualcuno ci ha sottovalutato e ancora a mezzanotte parlava di un testa a testa che non è mai esistito se non nei sogni di chi ha provato a raccontare un altro Abruzzo, non quello che hanno scelto gli elettori”.
“Ha vinto la verità contro la menzogna e la calunnia, sparse a piene mani. Hanno vinto i fatti e il principio di realtà contro le narrazioni fumose e le chiacchiere vuote”, ha concluso Marsilio.