Fano (PU) – Continua l’impegno dell’UDC fanese con il segretario Stefano Pollegioni che non desiste dalla possibilità di portare risposte importanti alla città di Fano coinvolta, dopo l’acquisto dei terreni a Carignano da parte della Società Romani, nel progetto delle Nuove Terme.
“Un progetto – spiega il segretario dell’Udc Fano – che avrebbe potuto porre fine al degrado di un luogo abbandonato da anni con il ritorno delle Terme, volute dai cittadini, e il valore aggiunto della Clinica privata che darebbe aspettative, a chi ha bisognoso, di poter usufruire della riabilitazione ortopedica con le acque termali. Una speranza delusa da un improvviso silenzio seguito da tante iniziative dell’UDC per stimolare la Società, proprietaria dei terreni delle terme, a dare risposte”.
A Febbraio 2024, con lo stesso intento, Pollegioni, UDC, coinvolge, in conferenza stampa, la Regione con la presenza del Presidente del consiglio regionale Marche Dino Latini, Consigliere UDC, e le associazioni di categoria CNA, Confcommercio, Confesercenti e Feder-alberghi oltre alla partecipazione di cittadini e componenti del comitato cittadino “Rivogliamo le terme di Carignano”.
Da quella conferenza stampa qualcosa si è mosso almeno per aiutarci a capire cosa possa essere successo e perché tutto si è fermato.
“Il nuovo PRG e la notizia delle osservazioni presentate dalla Società, al Comune di Fano, – sottolinea Pollegioni – ci hanno dato lo spunto per avviare una ricerca tecnica riguardo ai terreni acquistati dalla ‘Gestioni Spedalità Private’, della quale rimane ferma la nostra considerazione sulla serietà e la volontà di andare avanti con il progetto”.
“Da quello – si precisa ancora – che abbiamo potuto capire, dalle carte in nostro possesso, la società Gestioni Spedalità Private ha acquistato i terreni nel 2021 considerando nelle valutazioni, sicuramente anche tecniche, l’allora vigente PRG del 2009 sulla base del quale sarebbe poi stato fatto il progetto provvisorio, rendering, presentato nel 2022 al teatro Masetti. L’arrivo del nuovo PRG pare abbia cambiato le carte in tavola e tutto si è fermato”.
“Una delle difficoltà che dovranno essere affrontate, – afferma Pollegioni – da quello che ci sembra di capire, è probabilmente legata ai comparti privati confinanti con i terreni in cui dovrebbe nascere la struttura termale. Inoltre, leggendo gli atti arrivati e la cartina zonale, pare che all’interno dei terreni interessati al progetto esistano due comparti (appezzamenti di terreno) che non sono di proprietà della società e quindi dovranno essere oggetto di trattative”.
“Detto ciò, – conclude Stefano Pollegioni – sarebbe un buon segno avere, di tutto questo, lumi dalla stessa società anche se il silenzio ad oggi potrebbe essere una scelta del momento in attesa dell’esito delle elezioni di giugno nella terza città delle Marche. Immagino che la società interessata al progetto termale terrà conto che dovrà dialogare con l’amministrazione comunale che verrà. Rimaniamo comunque dell’idea che dare, da parte della società Gestioni Spedalità Private, un segnale di presenza positiva nei confronti dei cittadini fanesi, che hanno vissuto tutto il percorso direttamente e con entusiasmo, sia doveroso”.