Pesaro – “Il 25 aprile è una data fondante per noi italiani. È la nostra identità. Sono due i momenti cardine della storia d’Italia: le lotte risorgimentali, per l’unità del Paese, ed il tricolore che indosso da sindaco ne è simbolo e memoria, e la Resistenza, che ha portato alla Costituzione. Chiunque continui a non riconoscerli non riconosce fino in fondo il valore delle istituzioni repubblicane”: così il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, durante le celebrazioni del 25 Aprile, al Monumento della Resistenza. “Ricordiamo i partigiani: coloro che durante il fascismo, durante la Resistenza, scelsero di stare dalla parte giusta, il cui sacrificio ci ha garantito poi anni di libertà e democrazia. Riconoscere che ci sia stata una parte giusta e una parte sbagliata significa riconoscere la storia del nostro Paese. Grazie a quei giovani e quelle giovani che andarono sulle montagne, anche qui nelle nostre terre, che decisero di collaborare con le Forze Alleate, per la liberazione del nostro Paese”, ha proseguito Ricci. “Ma ricordiamo anche come è nato il fascismo: in un momento di estrema fragilità dello stato liberale ed in un momento, dopo la Guerra Mondiale, quando i nazionalismi erano stati rinfocolati. Tra i segni dei crimini del fascismo, ricordiamo la persecuzione dei dissidenti, con l’omicidio di Giacomo Matteotti. Sono orgoglioso oggi, di presiedere ALI, che discende dalla Lega dei comuni socialisti, di cui Matteotti fu segretario”, ha sottolineato Ricci.
“La democrazia nasce nel nostro Paese grazie ai valori della Resistenza, scritti nella nostra Costituzione. L’antifascismo è in ogni articolo della Costituzione italiana, anche in un articolo, che, nel momento in cui l’Europa è circondata da guerre, voglio ricordare: l’Italia ripudia la guerra. È l’Europa l’antidoto alle guerre: oggi è fondamentale che l’Europa sia più forte, che possa svolgere la sua funzione di pace, nei conflitti in corso, dall’Ucraina al Medioriente”, ha aggiunto Ricci.
“Ecco perché è importante continuare a celebrare il 25 aprile. Significa ricordare la nostra storia, significa ribadire i valori della nostra Costituzione antifascista e capire che i valori della democrazia e della libertà non sono acquisiti per sempre, ma vanno difesi ogni giorno. Se oggi siamo stati costretti a leggere il testo di Antonio Scurati, perché è stato impossibile ascoltarlo in tv, significa che anche il diritto alla libera espressione va difeso sempre. Saremo qui, ogni 25 aprile a ricordare la Liberazione, affinché l’antifascismo venga finalmente acquisito da tutti. L’antifascismo è la base valoriale dell’essere italiani. Chi non riconosce l’antifascismo non riconosce l’Italia”, ha concluso Ricci.
Durante le celebrazioni del 25 Aprile è stato letto il discorso di Antonio Scurati da Giuseppe Esposto.