DIRE – Comunali, al via i ballottaggi: tutte le sfide alle urne in Italia
- 23 Giugno 2024
Firenze – Sono circa cento in tutta Italia i comuni sopra i 15mila abitanti (in cui nessun candidato ha superato la soglia del 50%), che tornano al voto per i ballottaggi. Seggi aperti oggi, dalle 7 alle 23, e domani, dalle 7 alle 15.
ECCO DOVE SI VOTA
Firenze e le altre 17 sfide, alcune con un bipolarismo tutto a sinistra. La Toscana si approssima agli ‘spareggi’ di oggi e domani non rinunciando ad alcune sue specificità politiche. La battaglia più attesa è quella per la guida del capoluogo toscano, con implicite ma ben immaginabili ricadute nazionali.
IL CALENDARIO NON AIUTA L’AFFLUENZA
Il calendario non aiuta l’affluenza, specialmente per il fattore San Giovanni (24 giugno) sentitissima festa patronale, una congiunzione in grado di scoraggiare una fetta consistente degli elettori dal tornare alle urne per il turno di ballottaggio ma anche, ad avviso di alcuni politologi, di rendere imponderabile il risultato finale qualora la partecipazione al voto dovesse scendere ben al di sotto del 50%: al primo turno, ai fini del raffronto, ha raggiunto il 64%.
IN PROVINCIA DI FIRENZE ABBONDANO I DUELLI DI SINISTRA
In provincia di Firenze, invece, abbondano i duelli a sinistra: a Empoli Alessio Mantellassi (49,6%) correrà col Pd contro Leonardo Masi (19,3%) sostenuto da M5S e liste di sinistra; a Borgo San Lorenzo Leonardo Romagnoli (progressisti e M5S) parte dal 40,63% dell’8 e 9 giugno, se la vedrà con Cristina Becchi (Pd-Iv) che al primo turno ha costruito una dote del 38,8%; a Calenzano il candidato della sinistra Giuseppe Carovani (41,4%) contenderà la vittoria a Maria Arena del Pd (33,9%). Il fisiologico duello fra destra e sinistra torna, invece, protagonista a Figline Incisa Valdarno dove la gara è fra l’esponente del campo largo Pd-M5S Valerio Pianigiani (45,9%) e Silvio Pittori del centrodestra (30,3%) ma anche a Signa dove i duellanti sono Giampiero Fossi per il Pd (49,1%) e Monia Catalano per il centrodestra (40,5%).
IN PROVINCIA DI PISTOIA IL CENTRODESTRA PROVA A DIFENDERSI DALL’ASSALTO DEL PD
In provincia di Pistoia, invece, il centrodestra prova a difendersi dall’assalto del Pd a Montecatini Terme con il sindaco uscente Luca Baroncini, coordinatore regionale della Lega, che dopo il primo turno riparte dal 33,7%, sfidato da Claudio Del Rosso espressione del campo largo e di un 27,2% di consensi raggranellati due settimane fa. Analogamente ad Agliana l’uscente Luca Benesperi (47,2%) dovrà resistere al recupero di Guido del Fante del Pd (37,3%). Nell’aretino a Cortona un altro sindaco in carica di centrodestra, Luciano Meoni (45,4%), si giocherà alle urne la conferma insidiata da Andrea Vignini di Pd e 5 Stelle (35,6%).
Passando a Colle di Val d’Elsa, spostandoci quindi nel senese, il civico Piero Pii- una vita a sinistra, ma in corsa con l’obiettivo di mandare i dem all’opposizione- dopo il 43,9% del primo turno se la vedrà oggi e domani con Riccardo Vannetti (37,3%) portacolori di Pd e sinistra. Tre i ballottaggi nel pisano: a Pontedera la sinistra con Matteo Franconi (49,3%) può contare su un vantaggio iniziale sul centrodestra che per la guida dell’amministrazione si affida a Matteo Bangoli (37,9%); analogo l’equilibrio che si intravede a Ponsacco, municipio nel quale Fabrizio Lupi del Pd (40,8%) si contrappone a Gabriele Gasperini del centrodestra (30,9%); ma anche a San Miniato, che vede invece Simone Giglioli del Pd (40,8%) duellare con Michele Altini della coalizione Fdi, Lega, Fi, liste civiche (29,7%).
QUATTRO I BALLOTTAGGI IN PROVINCIA DI LIVORNO
Quattro, infine, i ballottaggi in provincia di Livorno. Stavolta la piazza più rilevante è Piombino, il sindaco uscente Francesco Ferrari (Fdi) dopo il 49,2% proverà a impedire la rimonta dell’ex primo cittadino e attuale consigliere regionale dem Gianni Anselmi (35,6%). Pure a Cecina il centrodestra riparte in teoria davanti con Salvatore Giangrande (30,1%) pronto a sfilare il controllo dell’amministrazione al Pd rappresentato da Ila Burgalassi (27,1%).
Dove il centrosinistra ha ultimato il primo turno accumulando un margine è Collesalvetti in corsa con Sara Paoli (27,1%) contro Carlo Fredianelli del centrodestra (22%). Una gara a parte quella di Rosignano Marittimo, Daniele Donati (35,3% di preferenze al primo turno) si misurerà contro il Claudio Marabotti (31,2%) appoggiato da liste civiche e dal Movimento 5 Stelle.
ECCO BALLOTTAGGI IN EMILIA-ROMAGNA, A BOLOGNA 3 SFIDE A SINISTRA
In nove Comuni dell’Emilia-Romagna si rivota per eleggere i nuovi sindaci. Tornano alle urne per il ballottaggio Casalecchio, Castel Maggiore e Pianoro nel bolognese (dove le sfide sono tutte nell’ambito del centrosinistra tra candidati del Pd e rivali che sono stati preferiti agli sfidanti di centrodestra), poi Mirandola e Nonantola nel modenese (il primo a guida centrodestra, il secondo in fin qui governato dal centrosinistra), Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena), Zerba (Piacenza), Copparo e Tresignana (Ferrara).
In quest’ultimo Comune, che conta meno di 15.000 abitanti, il ballottaggio si è reso necessario in quanto due candidati sindaco, che tra l’altro condividono lo stesso cognome– si chiamano infatti Mirko Perelli e Laura Perelli- hanno preso esattamente lo stesso numero di voti, 1.717.
In Romagna, l’unico Comune dove domenica e lunedì si vota per il secondo turno è Savignano sul Rubicone, in provincia di Forlì-Cesena. Qui si fronteggiano il candidato per il centrosinistra, Nicola Dellapasqua, che al primo turno ha incassato il 48.31% e Lorenzo Sarti per il centrodestra col 34.16%. Dellapasqua, già vicesindaco, è appoggiato da Pd, Movimento 5 stelle, Italia Viva, Sinistra per Savignano, lista civica dei giovani ‘Savignano Insieme’ e ‘Patto per Savignano-Azione e Pri’. Quanto a Sarti, ha dalla sua Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati.
NELLE MARCHE SFIDE BALLOTTAGGI A URBINO, OSIMO E RECANATI
Sono tre, nelle Marche i Comuni, che questo fine settimana vanno alla sfida del ballottaggio: Urbino, Osimo e Recanati. Il primo dei tre in realtà non raggiunge i 15.000 abitanti ma è diventato capoluogo per decreto a gennaio e quindi può andare al doppio turno.
Qui si fronteggiano il sindaco uscente di centrodestra Maurizio Gambini in lizza per il terzo mandato e Federico Scaramucci. Al primo turno Gambini, appoggiato da FdI, Lega, Forza Italia, Udc e lista civica Liberi per cambiare, ha ottenuto il 47,96% dei voti. Mentre Scaramucci, che ha attorno a sé una coalizione larga con Pd, M5S, Alleanza Verdi Sinistra, Urbino Bene Comune, Urbino Rinasce, Sinistra per Urbino, Urbino città d’Europa è arrivato al 44,73%.
Altro Comune al secondo turno è Osimo, dove a sfidarsi sono il centrosinistra con Michela Glorio, che al primo turno ha ottenuto il 40,09% dei consensi, e il centrodestra di Francesco Pirani, che due settimane fa è arrivato al 34,90%. Pirani ha intanto incassato un apparentamento con l’altro candidato vicino al centrodestra Sandro Antonelli, che porta in dote il 25,01% incassato l’8 e il 9 giugno scorsi. A Recanati corrono per il ruolo di sindaco Emanuele Pepa per il centrodestra e il primo cittadino uscente di centrosinistra Antonio Bravi. Pepa al primo turno è arrivato al 46,82% delle preferenze e Bravi al 27,57%.
ECCO I BALLOTTAGGI NEL VENETO, IN EVIDENZA SFIDA ROVIGO
Ecco i Comuni che in Veneto vanno al ballottaggio. C’è Rovigo in primis, ma non solo. A Rovigo, la sfida è tra Valeria Cittadin a capo di una coalizione con Fdi, Lega, Forza Italia, Azione e la lista civica ‘Valeria Cittadin sindaco’, e Edoardo Gaffeo, sindaco dimissionario che conta sull’appoggio di M5s e dalle liste civiche ‘Forum dei cittadini’ e ‘Gaffeo-Perché cresca felice’. Al primo round Cittadin è arrivata ad un soffio dalla vittoria conquistando il il 49,10%; per Gaffeo il 28,09%.
Per quanto riguarda il Vicentino, al ballottaggio ci sono a Bassano del Grappa, Montecchio Maggiore, e Schio. Nel Veneziano, ecco Portogruaro, mentre il Veronese conta Legnago e San Bonifacio. Nel Padovano, si rivota a Rubano e Selvazzano Dentro. Infine, nel Trevigiano, a Vittorio Veneto.
IN LIGURIA SI VOTA AL MARE: SANREMO E RAPALLO CERCANO IL SINDACO
Due ballottaggi, due sfide che inizialmente sembravano aver lasciato completamente a bocca asciutta il Pd, che invece ha provato nelle ultime ore a rientrare della finestra. In Liguria, in un contesto politico alquanto surreale con il governatore Giovanni Toti agli arresti domiciliari da un mese e mezzo, domenica e lunedì prossimi, si torna alle urne a Sanremo e Rapallo, per decidere chi sarà il prossimo sindaco delle due cittadine rivierasche. E in nessuno dei due casi si ripresenta il primo cittadino uscente.
A Sanremo, la sfida è tra Gianni Rolando e Alessandro Mager. Al primo turno, il più votato è stato Rolando, che ha ottenuto 10.436 preferenze, pari al 42,37%. È sostenuto da sei liste, comprese quelle dei partiti tradizionali di centrodestra che compongono la maggioranza di governo nazionale e regionale, tranne la lista di Giovanni Toti. In parte perché il governatore aveva scelto di non partecipare direttamente alle ultime consultazioni, in parte perché gli “arancioni” locali sono divisi tra i due contendenti e, anzi, all’inizio della campagna elettorale, si diceva che i favori di Toti andassero più verso il civico Mager, che al primo turno aveva anche ottenuto l’endorsement del sindaco e presidente della provincia di Imperia, Claudio Scajola.
Due settimane fa, Mager si era fermato a 7.957 voti, pari al 32,31%. Al ballottaggio, non senza l’ira dei partiti del centrodestra, seppur senza un vero e proprio apparentamento, potrà godere anche dell’appoggio di Fulvio Fellegara, il candidato del Pd che è arrivato terzo con 4.894 voti, pari al 19,87% delle preferenze, e che ha formalizzato il suo sostegno al candidato cosiddetto civico. Mager, però, è sostenuto anche dal sindaco uscente, Alberto Biancheri, in passato espressione del Pd che poi ha scaricato.
Cambia Riviera, ma non molto la situazione. A Rapallo, l’eredità del coordinatore regionale di Forza Italia, Carlo Bagnasco, se la contendono Elisabetta Ricci, appoggiata dai partiti del centrodestra, totiani compresi, e il civico ma politico di lungo corso, Armando Ezio Capurro, che in passato aveva sostenuto anche l’ex governatore dem Claudio Burlando. Ai nastri di partenza è in netto vantaggio Ricci, che al primo turno ha ottenuto 6.410 voti pari al 45,2% delle preferenze. Ma Capurro, che si era fermato a 3.565 voti pari al 25,14%, si è apparentato con il candidato del Pd, Francesco Angiolani, arrivato quarto con 1.878 voti, pari al 13,24%. L’ago della bilancia potrebbero essere gli elettori che due settimane fa hanno scelto Andrea Carannante, appoggiato da Unione popolare, che ha ottenuto 2.125 voti, pari al 14,99%, e che ha rifiutato ogni accordo per il ballottaggio, ma i cui sostenitori hanno preso formalmente le distanze da Capurro.
A CREMONA IL CENTROSINISTRA INSEGUE, M5S NON SI APPARENTA
Cremona, 71.000 abitanti, è l’unico ballottaggio di capoluogo di provincia lunedì in Lombardia. L’amministrazione uscente, di centrosinistra, guidata da Davide Galimberti che si presenta per la conferma col vicesindaco uscente, Andrea Virgilio, insegue il candidato del centrodestra Alessandro Portesani con 400 voti in meno. Liberi i 1.695 suffragi ottenuti al primo turno dalla pentastella Paola Tacchini di Paola Tacchini (5,37%) che ha incontrato Virgilio e Potesani ribadendo nessun apparentamento: “Saremo all’opposizione di qualunque sindaco eletto”.
Sostenuto anche dalla propria lista civica, ‘Novità a Cremona’ (e anche se il ballottaggio è un’altra partita e non il secondo tempo) Portesani aveva chiuso il primo turno due settimane fa avanti di poco meno di un punto e mezzo con 13.654 voti (il 43,23%) contro i 13.240 (41,92%) di Virgilio. Cremona non è nuova al ballottaggio, che si tenne anche cinque anni fa con la vittoria di Galimberti. Primo partito è il Pd con il 23,12%, secondo Fdi al 22,13.
ANCHE VIBO VALENTIA TRA I 3 AL BALLOTTAGGIO IN CALABRIA
Tra i tre Comuni dove si svolgerà il secondo turno delle elezioni amministrative in Calabria c’è anche un capoluogo di provincia, Vibo Valentia, dove è avanti il centrodestra.
Roberto Serafino Cosentino ha ottenuto il 38,43% delle preferenze al primo turno, precedendo lo sfidante al ballottaggio Vincenzo Francesco Romeo, del centrosinistra, fermo al 31,92%, ma il terzo classificato, Francesco Muzzopappa, di centro, (28,85 per cento) ha di recente fatto un endorsement per il candidato di Pd e 5 Stelle.
In Calabria,oggi e domani, si vota anche a Gioia Tauro (Reggio Calabria), dove Simona Scarcella del centrodestra sfida la civica Mariarosaria Russo, e a Montalto Uffugo (Cosenza), dove la scelta è tra Biagio Antonio Faragalli e Mauro D’Acri.
GIOCHI APERTI A CAMPOBASSO: SFIDA TRA DE BENEDITTIS E FORTE
A Campobasso è stato necessario un riconteggio per comporre il puzzel del primo turno delle elezioni amministrative. Il candidato sindaco del centrodestra Aldo De Benedittis per tutta la giornata del 10 giugno, data dello spoglio, è stato virtualmente sindaco, salvo poi scoprire che le ultime sezioni non gli erano favorevoli.
De Benedittis parte sicuramente in vantaggio (47,9% al primo turno) sulla sfidante, Marialuisa Forte, di Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra (32,16%). Ma sul voto pesa un’incognita, stabilire quanto saranno determinanti le preferenze portate in dote dal terzo candidato sindaco Pino Ruta, a capo di una coalizione civica, forte di un 19,94% raccolto l’8 e 9 giugno. Proprio Ruta ha annunciato che il suo sostegno andrà a Forte, e in cambio ha anche chiesto la scelta di tre assessori.
Una curiosità dal Molise. A Colle D’Anchise, piccolo Comune da meno di mille abitanti in provincia di Campobasso, si svolgerà il secondo turno perché è finita in parità tra Mario Gentile e Carletto Di Paola: 288 voti a testa.
A POTENZA SI TORNA ALLE URNE: FANELLI CONTRO TELESCA
A Potenza sarà ballottaggio, domenica e lunedì, tra il candidato del centrodestra Francesco Fanelli e Vincenzo Telesca, che guida una coalizione civica.
Fanelli, vicepresidente nella prima giunta lucana a guida Vito Bardi, esponente della Lega, ha raggiunto il 40,6% dei voti al primo turno, ma, a due settimane di distanza dall’election day, il suo successo non sembra più un fatto scontato.
Telesca, consigliere comunale uscente, nonostante l’assenza di simboli di partito – sulla scheda non campare neppure il suo, il Pd – è riuscito a conquistare un 32,44% di preferenze e incassa il sostegno del Movimento 5 Stelle al secondo turno. Proprio i grillini potrebbero essere determinanti visto il 17,63% ottenuto nella tornata dell’8 e 9 giugno. Come se non bastasse, dalla parte di Telesca ci sarebbe anche buona parte degli elettori di Francesco Carmine Guizio (La Basilicata Possibile), all’8,05% due settimane fa.
10 BALLOTTAGGI IN CAMPANIA, SI VOTA ANCHE AD AVELLINO
Oggi e domani si terranno i ballottaggi anche in dieci Comuni della Campania. Secondo turno in programma anche ad Avellino, l’unico capoluogo campano al voto per le amministrative, dove a contendersi la fascia tricolore saranno il candidato di centrosinistra Antonio Gengaro e la vicesindaca uscente Laura Nargi, alla guida di una coalizione civica. Atteso un testa a testa, come già emerso al primo turno, quando Gengaro, sostenuto da Pd, M5s, Alleanza Verdi-Sinistra, +Europa e altri, si è attestato sul 36,98% delle preferenze, precedendo Nargi (32,49%), espressione dell’amministrazione uscente guidata dal sindaco ex dem Gianluca Festa, che si trova agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della procura irpina su presunti casi di corruzione.
A pesare sull’esito del ballottaggio sarà anche quanto accaduto nelle ultime settimane. Da un lato, quello di Gengaro, la partecipazione attiva alla campagna elettorale sia di Elly Schlein che di Giuseppe Conte, entrambi presenti ad Avellino; dall’altro, quello di Nargi, un sempre più scontato apparentamento con il giornalista Rino Genovese, candidato civico di area centrodestra che si è classificato terzo al primo turno e porta in dote un 21,86% di preferenze raccolte. Con la vicesindaca uscente, tra l’altro, si sono apertamente schierati anche alcuni esponenti del centrodestra come Luigi Barone, responsabile Coesione Territoriale e Zes della Lega.
Secondo turno in programma anche a Torre Annunziata, dove si tornerà alle urne dopo lo scioglimento del Comune per infiltrazioni camorristiche. La sfida sarà tra Corrado Cuccurullo del centrosinistra e Carmine Alfano del centrodestra.
Nel popoloso centro del napoletano la campagna elettorale è stata sconvolta da un caso sollevato da L’Espresso: Alfano, direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia Plastica all’Università di Salerno, avrebbe pronunciato alcune frasi omobofe e, nella giornata di ieri, l’ateneo l’ha sospeso dall’incarico. Anche il rettore Vincenzo Loia ha preso le distanze dal docente, spiegando: “L’Università di Salerno è estranea a un mondo di vessazioni, di offese, di discriminazioni”. Da qui la decisione del candidato sindaco del centrodestra di farsi “da parte”, sospendendo la campagna elettorale. Da Cuccurullo, invece, l’appello ai cittadini torresi a recarsi in massa alle urne: “Dobbiamo andare a votare tutti, più che mai in una situazione simile, che non ha precedenti nella storia di questa città”.
Se in Irpinia si voterà anche a Montoro (la sfida è tra due civici, Salvatore Antonio Carratù e Girolamo Giaquinto), in provincia di Napoli si tornerà alle urne, oltra che a Torre Annunziata, a Sant’Antimo – si decide tra l’ex sindaco di centrosinistra Massimo Buonanno e Nicola Marzocchella, civico di area centrodestra -, San Giuseppe Vesuviano – a sfidarsi Tommaso Anderoli del centrodestra e Michele Sepe del centrosinistra – e Grumo Nevano – in corsa il civico Giuseppe Coppola e Umberto Cimmino del centrosinistra.
Nel casertano, invece, sono tre i Comuni interessati. Ad Aversa, la contesa, tutta interna al centrodestra, sarà tra Francesco Matecena (liste civiche di area moderata), che ha sfiorato la vittoria al primo turno, e Antonio Farinaro (FdI e altri). A Casal Di Principe ballottaggio tra Ottavio Corvino e Elisabetta Corvino, mentre a Castel Volturno, dove il sindaco uscente di centrodestra Luigi Umberto Petrella è stato sconfitto al primo turno, i candidati sono Pasquale Marradino (FI e altri) e Concetta Anastasia Petrella (Pd, M5s, Psi e altri). Al voto anche Nocera Superiore (Salerno), dove la scelta sarà tra Gennaro D’Acunzi ed Enrico Bisogni.
8 AL BALLOTTAGGIO IN PUGLIA: FARI PUNTATI SU BARI E LECCE
La scelta, in entrambi i casi, è la tra la continuità e il cambiamento. Nei Comuni di Bari e Lecce si torna al voto domenica e lunedì per il secondo turno delle elezioni amministrative, in programma anche in altri sei centri pugliesi.
I leader dei partiti di opposizione sono certi della vittoria di Vito Leccese, ex capo di gabinetto del sindaco uscente Antonio Decaro, che ha già sfiorato la vittoria al primo turno (48,02%) e ora può contare anche sul sostegno del Movimento 5 Stelle. Ma per il centrodestra la ‘finale’ è tutt’altro che persa: in città si sono palesati parecchi esponenti del governo per sostenere il consigliere regionale della Lega Fabio Romito (29,12% delle preferenze alla tornata di due settimane fa). E la campagna elettorale a Bari non ha riguardato solo temi locali, atteso che viene percepita come una sfida di respiro nazionale. Sull’autonomia differenziata, ad esempio, palese la distanza di vedute: Romito la difende, denunciando di aver ricevuto, per questo, anche minacce via social; Leccese la condanna: “sottrae fondi alle nostre scuole, ai nostri ospedali, al nostro welfare, alle nostre infrastrutture”.
A Lecce, invece, è il centrodestra a partire in vantaggio con Adriana Poli Bortone, una veterana della politica italiana, già ministra e sindaca del comune salentino, che è stata letteralmente beffata al primo turno, quando è stato necessario il riconteggio dei voti in quattro sezioni contestate. La candidata sindaca ha raccolto il 49,95% delle preferenze: con uno 0,5% in più, una manciata di voti, avrebbe già indossato la fascia tricolore. Spera che la situazione si ribalti al ballottaggio il sindaco uscente Carlo Mario Salvemini (46,73% al primo turno), che può contare sul sostegno compatto di tutto il centrosinistra.
In provincia di Bari i ballottaggi sono in programma anche a Putignano – Michele Vanella contro Luciana Laera – e a Santeramo in Colle – Vincenzo Luciano Casone del centrosinistra sfida Nunzio Zeverino Digregorio -, mentre, in Salento, a Copertino, la contesa è tra Vincenzo De Giorgi del centrodestra e Antonio Leo del centrosinistra.
Tre Comuni al voto in provincia di Foggia. A Manfredonia il centrosinistra con Domenico La Marca proverà a superare il centrodestra che sostiene Ugo Galli. Stesso schema a San Severo: Pasquale Angelo Masucci, del centrosinistra, parte avvantaggiato su Lidya Colangelo del centrodestra. Interessante la sfida di San Giovanni Rotondo, dove si prepara una resa dei conti interna al campo largo progressista. Al primo turno Filippo Barbano, Movimento 5 Stelle, Sinistra e civiche, ha superato di appena 100 voti Michele Crisetti, di Pd, Italia Viva e altri.
3 SFIDE IN SICILIA: CALTANISSETTA, GELA E PACHINO
Caltanissetta, Gela e Pachino. Sono queste le tre sfide elettorali per il ballottaggio alle Amministrative siciliane. Seggi aperti oggi, a partire dalle 7 e fino alle 23, e lunedì, dalle 7 alle 15. Vigilia al veleno a Caltanissetta, unico capoluogo di provincia al voto in questa tornata elettorale, tra Movimento cinque stelle e Partito democratico. Il campo largo, infatti, qui è rimasto un miraggio ed è stato lo stesso coordinatore regionale pentastellato, Nuccio Di Paola, a certificare il mancato accordo. “Il M5S non ha fatto apparentamenti con nessuna forza politica – le sue parole -. Gli elettori Cinquestelle domenica e lunedì saranno liberi di votare secondo coscienza. Nella fase che ha preceduto il primo turno il Pd ha non ha raccolto i nostri ripetuti inviti a sostenere Roberto Gambino, sbagliando nettamente i suo calcoli, come dimostra il fatto che Gambino ha raccolto il 28% dei voti, ottenendo l’11% per cento in più delle liste che lo sostenevano”. Fuori gioco, quindi, il sindaco uscente M5s Roberto Gambino. La sfida sarà tra il centrodestra, che sostiene Walter Calogero Tesauro (34,4% al primo turno), e il centrosinistra che appoggia Annalisa Petitto (30,8%). Nessun apparentamento anche per tesauro, che conferma le liste del primo turno.
Il campo largo, invece, è rimasto in piedi a Gela, città natale di Di Paola. Qui M5s e Pd vanno a braccetto, insieme con la terza gamba della coalizione che rappresenta l’opposizione all’Ars, Libertà di Cateno De Luca. Sette, complessivamente, le liste a sostegno di Giuseppe Tereziano Di Stefano, che al primo turno si è fermato al 29,3%. Se la vedrà con Grazia Rita Cosentino, che ha messo insieme il centrodestra con l’aggiunta di Italia viva: per lei due settimane fa il 32,9%.
Carte mischiate a Pachino, in provincia di Siracusa, dove il simbolo di Forza Italia è accanto a quello di Libertà nel cartello di cinque liste a sostegno di Giuseppe Gambuzza. Per lui al primo turno il 31,4%. Pezzi del centrodestra, come Mpa e Dc, sono invece a sostegno di Rosaria Fronterrè, sostenuta da una coalizione eterogenea composta da cinque liste: per lei due settimane fa il 36,5%.
IN SARDEGNA FARI PUNTATI SU MONSERRATO (CAGLIARI)
Fari puntati in Sardegna su Monserrato, unico centro dell’isola chiamato al voto domenica e lunedì per il secondo turno. Al ballottaggio nel Comune della Città metropolitana di Cagliari la sfida è tra il sindaco uscente Tomaso Locci, di area centrodestra, e Valentina Picciau, sostenuta dal centrosinistra targato Pd-M5s. Campo largo che si è costituito proprio in vista del ballottaggio, perchè al primo turno Picciau era sponsorizzata solo dai pentastellati, e non dai dem, che invece puntavano su Efisio Sanna. Al voto dell’8 e 9 giugno Locci aveva ottenuto il 40,2% delle preferenze, Picciau si era fermata al 21,5, Alberto Corda (sostenuto tra gli altri da Riformatori, Fratelli d’Italia e Alleanza Sardegna) al 19,4, Sanna aveva ottenuto il 18,7.