La Fondazione Carifano dona un Ecografo all’AST PU
- 1 Agosto 2024
Fano (PU) – Un ecografo unico nelle Marche per effettuare le biopsie prostatiche con modalità all’avanguardia che riducono il rischio di infezione per i pazienti. E’ questa la donazione effettuata dalla Fondazione Carifano al reparto di Urologia dell’Ospedale Santa Croce di Fano. Durante la conferenza stampa è stato illustrato il dispositivo alla presenza del Direttore Generale dell’Ast PU Alberto Carelli, il Direttore dell’Urologia degli ospedali di Pesaro e Fano Valerio Beatrici e il presidente della Fondazione Carifano Giorgio Gragnola, il Vice Sindaco del comune di Fano Loretta Manocchi e il Vice Presidente della Regione Marche Assessore alla Sanità Filippo Saltamartini.
“Voglio ringraziare ancora una volta la Fondazione – spiega il Direttore Generale Alberto Carelli – che pone sempre tra le sue priorità la struttura del Santa Croce di Fano. Sono tante le iniziative messe in piedi dal presidente e non possiamo che ringraziarli per la loro disponibilità. Il nuovo ecografo, già in funzione in reparto è importantissimo per elevare la qualità delle prestazioni erogate e rappresenta un ulteriore sviluppo che implementa l’offerta tecnologica al servizio dei pazienti della provincia che, anche sulla prevenzione del tumore della prostata, sanno di poter trovare un punto di riferimento presso le nostre strutture”.
Il dispositivo recentemente acquisito con la donazione della Fondazione Carifano (circa 50.000 euro) rappresenta un upgrade del sistema ecografico Koelis, già oggetto di donazione sempre da parte dello stesso istituto, con il quale, primi nella regione Marche, abbiamo iniziato a fare biopsie prostatiche con tecnica fusion.
“La metodica è estremamente utile perché il tumore della prostata è il primo per incidenza nell’uomo – spiega il direttore dell’Urologia Valerio Beatrici – superando anche il tumore del polmone e costituisce il 20% di tutti i casi di cancro diagnosticati a partire dai 50 anni di età. L’upgrade consente, come raccomandato dalle più recenti linee guida, di eseguire le biopsie anche per via perineale, e non più solo per via transrettale. La differente modalità di esecuzione dell’esame riduce significativamente il rischio di infezioni e consente un ulteriore avanzamento di tecnologia per la UOC di Urologia, che in questo modo continua un percorso di continuo aggiornamento ed adeguamento ai progressi della medicina”.
La procedura è ambulatoriale dura circa 20 minuti. Viene eseguita in anestesia locale e dopo un breve periodo di osservazione il paziente può ritornare a casa. La biopsia prostatica con tecnica fusion è indicata dall’urologo per i pazienti con sospetto di carcinoma prostatico e viene prescritta dopo una visita specialistica con valutazione del dosaggio del Psa, ovvero, l’antigene prostatico specifico rilevato attraverso un prelievo ematico e dopo aver eseguito una risonanza magnetica multiparametrica della prostata.
Il reparto di Urologia registra un’attività in crescita nel 2024. Nei primi 6 mesi del 2024 sono già state effettuate 310 biopsie prostatiche necessarie per lo screening per l’individuazione di tumore maligno della prostata e le procedure chirurgiche, che si svolgono presso i blocchi operatori degli ospedali di Pesaro e di Fano, segnano un incremento del +9% nei primi 6 mesi del 2024 rispetto al 2023, con un potenziamento in particolare del blocco operatorio di Fano, che presenta un aumento del +15% dell’attività svolta.
“Questa ulteriore ed importante donazione della Fondazione – aggiunge Giorgio Gragnola – rappresenta un passo significativo verso il miglioramento della qualità delle cure mediche e della diagnostica per la nostra comunità. Il nuovo dispositivo permetterà di effettuare esami più rapidi e accurati, offrendo così un supporto essenziale ai medici e una speranza concreta ai pazienti. La nostra Fondazione è profondamente impegnata nel promuovere la salute e il benessere della popolazione. Riteniamo che l’accesso a cure mediche di alta qualità sia un diritto fondamentale dei cittadini e siamo lieti di poter contribuire concretamente a questa causa. Questa donazione è frutto di un costante impegno verso l’innovazione e la solidarietà, valori che ci guidano ogni giorno. Ringraziamo l’Ospedale Santa Croce per la collaborazione e per l’eccezionale lavoro svolto quotidianamente dai suoi professionisti. Insieme, continueremo a lavorare per un futuro più sano e sicuro per tutti”.
“I 50 posti letto per Fano – dichiara il Vice Presidente della Giunta e Assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini che ha tenuto a ringraziare la fondazione per l’importante donazione – sono stati stabiliti nel Piano Socio Sanitario Regionale, quindi non possono essere toccati né destinati ad altri centri o plessi ospedalieri, perché l’obiettivo della nostra Giunta è quello di valorizzare le ingenti e importantissime risorse presenti al Santa Croce, un ospedale punto di riferimento non solo per la città di Fano ma anche per l’intera vallata che copre una parte importante della provincia di Pesaro Urbino”. Il Vice Presidente aggiunge “vogliamo garantire ai cittadini di questo territorio risposte rapide e di altissima caratura ai bisogni di salute” e, annuncia, “entro la fine di settembre dovrà essere redatto l’atto aziendale” che segue la legge di riforma del Sistema Sanitario Regionale “attesa da un ventennio”. Saltamartini ha tenuto a sottolineare la concertazione con il personale sanitario per la redazione dell’atto aziendale “un coinvolgimento mai avvenuto in passato, un salto di qualità” in termini di concertazione, dato che proprio il personale sanitario “conosce bene la domanda sanitaria”.