Fano (PU) – “A seguito del sopralluogo avvenuto l’altro ieri tra la Soprintendenza, il Comune di Fano e le aziende coinvolte nei lavori presso il cantiere di Piazza Andrea Costa, è emersa la piena e totale disponibilità dell’amministrazione comunale ad accogliere le indicazioni della Soprintendenza al fine di fugare ogni dubbio riguardo la possibile presenza del Cardine Massimo nell’area sottostante il cantiere”.
Il sindaco Serfilippi e l’assessore Ilari confermano la volontà di verificare la quota romana sotto Piazza Costa su cui si sta intervenendo. “Nonostante risulti quasi superfluo ribadirlo, visto quanto previsto dalla legge, l’amministrazione comunale ribadisce la propria disponibilità ad accogliere tutte le prescrizioni indicate dalla Soprintendenza, nell’ottica di valorizzare il patrimonio culturale e archeologico della nostra città. Al contempo, deve essere chiaro che il cantiere non si fermerà e rispetterà il cronoprogramma, con l’obiettivo di accelerare al massimo i tempi di pavimentazione. Questo permetterà alle attività commerciali di trasferirsi nelle aree già completate, consentendo poi la realizzazione dell’ultima porzione dei lavori con maggiore tranquillità, poiché non sarà necessario effettuare ulteriori spostamenti”.
Serfilippi e Ilari ricordano che “il quadro economico è molto critico: abbiamo scadenze molto stringenti che ci impongono di rendicontare le spese entro il 2026. Inoltre, Piazza Costa è un’area vitale per la città, molto frequentata”. Riguardo alle polemiche emerse negli ultimi giorni, i due amministratori precisano: “È fondamentale comprendere che quest’area è un cantiere. Questo è un elemento discriminante poiché uno scavo di esplorazione archeologica sarebbe progettato e finanziato dalla Soprintendenza, mentre in questo caso la realizzazione di una opera pubblica viene sostenuta economicamente dall’amministrazione. Ciononostante, tutti i rilievi che verranno effettuati su indicazione della Soprintendenza saranno a carico dell’amministrazione. Il comitato dovrebbe sapere che, qualora ciò avvenisse, l’amministrazione perderebbe totalmente i finanziamenti PNRR, insieme a tutti i fondi di finanza locale impiegati, con danni stimati in milioni di euro, colpendo anche le attività che operano su questa piazza”.
Serfilippi e Ilari concludono: “E’ bene ricordare che quel cantiere è nato con una progettazione sottostimata relativamente alle spese di sorveglianza archeologica perché erano stati stanziati 30 mila euro, diventati subito 180 perché sono stati aggiunti 150 mila euro con una gara che non ci ha permesso nemmeno di arrivare al punto in cui siamo oggi. Il Comune di Fano ha stanziato altre 200 mila euro necessari a chiudere la fase 2 e iniziare la fase 3. Vogliamo rassicurare le attività e gli esercizi commerciali che noi andremo avanti per chiudere quanto prima il cantiere”.