Regione Marche – Nuova riunione questa mattina del Comitato provinciale di Protezione civile per valutare la situazione idrica nel Pesarese. Incontri periodici nel corso di questa estate, convocati su iniziativa della Regione Marche e della Prefettura di Pesaro-Urbino.
Permane lo stato di crisi dopo la decisione la scorsa settimana di riaprire i due pozzi di emergenza presenti sul territorio, quello di Sant’Anna e quello del Burano, stabilendo una immissione di 150 litri di acqua per il primo e una di 240 litri al secondo per l’altro.
“Stante il perdurare della situazione meteorologica che è stabile sul bel tempo e su temperature superiori alla media – spiega l’assessore regionale alla Protezione civile e alle Risorse idriche, Stefano Aguzzi – quello che è emerso è che con le azioni precedentemente prese, la situazione dei tre invasi principali, che alimentano gli acquedotti e che sono il Furlo, il San Lazzaro e Tavernelle, pur essendo abbastanza stabile, i valori di questi non sono però elevati, in particolare per ciò che riguarda l’invaso di Tavernelle. Perciò, dopo una lunga discussione, si è deciso di attivare ulteriori misure”.
In particolare, sarà diminuito il travaso di acqua dall’invaso del Furlo, in quanto nel frattempo è cresciuto abbastanza il San Lazzaro, che è più a valle del Furlo, in modo tale da equilibrare i valori di entrambi intorno al 60/65% della capacità massima. Inoltre è stato stabilito di diminuire lo scarico del terzo invaso più a valle, quello di Tavernelle, da 420 litri/secondo a 350 litri/secondo. “La decisione – continua Aguzzi – è motivata dal fatto che quell’invaso resta stabile e per farlo crescere un po’ l’unica soluzione è scaricare meno acqua nella parte a valle. Questi 70 litri al secondo che vengono trattenuti dovrebbero da qui a una settimana aumentare significativamente il livello di Tavernelle, che oggi si attesta solamente al 23% della portata massima, vale a dire un valore troppo limitato rispetto al margine di riserva”.
Restano stazionarie le aperture dei pozzi, come deciso nella precedente riunione del Comitato del 22 agosto, quindi 150 litri/secondo vengono prelevati dal pozzo Sant’Anna e 240 litri/secondo continuano ad essere prelevati dal posso del Burano, i quali dal monitoraggio eseguito non stanno risentendo significativamente di questi prelievi.
“La settimana prossima – conclude Aguzzi – è convocata un’altra riunione e dall’esito di queste azioni si valuterà se andrà mantenuta stabile questa situazione o se sarà il caso di prendere ulteriori provvedimenti, tra cui l’ipotesi di un razionamento dell’acqua”.
Nel frattempo, parallelamente ai lavori del Comitato, i soggetti gestori dei servizi che fanno capo all’ATO 1 si riuniranno nei prossimi giorni per studiare un piano di emergenza interno per le loro infrastrutture.