Bologna – L’election day “non dipende da noi”. Invitare Emilia-Romagna, Liguria e Umbria a votare nelle stesse giornate “è il massimo che possiamo fare come Governo per non sperperare i soldi degli italiani”. Detto questo, “l’ultima parola spetta alle Regioni”. A metterlo in chiaro è Anna Maria Bernini, ministra dell’Università, che risponde così alla presidente dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo, che ha parlato di “teatrino” dopo la circolare di ieri del ministro Piantedosi. “Quando il Governo parla è un riferimento istituzionale- ammonisce Bernini, oggi pomeriggio al termine della sua visita al carcere minorile del Pratello a Bologna- non sono voci. Mi auguro, anzi sono convinta che le parole della presidente Priolo siano state fraintese, perché non è possibile: sarebbe una sgrammaticatura istituzionale. Noi abbiamo invitato le Regioni a non sperperare il denaro dei contribuenti e questo è il massimo dell’indicazione che il Governo può dare. Immagino che la presidente l’abbia colta nella sua essenza”. Votare, sottolinea la ministra, “è importantissimo. Ma ha un costo. Moltiplicare questo costo per tre non ha molto senso. Quindi abbiamo invitato le Regioni, in un’ottica di autoresponsabilizzazione, a votare in un’unica soluzione. Questo conterrebbe il costo elettorale e il tempo chiesto agli elettori per esprimere il proprio voto”. L’idea, continua Bernini, “è fare qualcosa che sia compatibile con una logistica ragionevole, vale anche per le amministrative. Se si può evitare di disperdere il voto in maniera eccessiva questo va bene al Governo e va bene a Forza Italia. Meno si crea un disagio logistico e meglio è“.