Roma – Sento molte falsità in queste ore su Sanità e legge di Bilancio. E allora facciamo ancora più chiarezza: +6,4 miliardi per la Sanità in due anni (+2,37 miliardi nel 2024 e +4,12 miliardi nel 2025). Record della storia d’Italia per il fondo sanitario nazionale: 136,48 miliardi nel 2025 e 140,6 miliardi nel 2026. Questi i numeri. Il resto sono mistificazioni”. Così Giorgia Meloni, su X, risponde alle critiche ricevute dalle opposizioni sui fondi stanziati nella legge di Bilancio per la sanità pubblica. A puntare il dito contro la premier ieri è stata la leader del Pd Elly Schlein: “Annunciano 3,7 miliardi in più sulla sanità pubblica ma la verità è che per il 2025 mettono soltanto 900 milioni che si aggiungono al miliardo già stanziato, quindi meno della metà di quello che hanno annunciato. Di certo non i 4 miliardi che noi chiedevamo di mettere sulla sanità pubblica per fare nuove assunzioni ed abbattere per davvero le liste d’attesa. Ma c’è di più, perché hanno annunciato di aver chiesto un grande sacrificio a banche e assicurazioni ma a quanto pare si tratta solo della sospensione di detrazioni. Traduco: si tratta di anticipo di tasse che sono già dovute dalle banche e dalle assicurazioni che saranno loro puntualmente restituite tra il 2027 e il 2029″.
A criticare le misure adottate in fatto di sanità pubblica è stato anche il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, che ha accusato il governo di non rendersi “conto che qui abbiamo bisogno, davanti a una sanità a pezzi, di una cura da cavallo, un piano straordinario. Non possiamo rimanere inchiodati al 6,2/6,3% del Pil”. Ai cronisti Conte ha chiesto: “Siete mai entrati, cari ministri, cara Giorgia Meloni, in un pronto soccorso? Avete visto le prenotazioni di un esame diagnostico per cui servono due o tre anni? Guardate- ha aggiunto- che tutti i medici e gli infermieri sono sul piede di guerra e noi con loro. Quattro milioni e mezzo di cittadini italiani rinunciano alle cure, due milioni e mezzo lo fanno per ragioni economiche. Conte si è poi rivolto al ministro della Sanità, Schillaci: ” Sei un tecnico, se non ti danno i finanziamenti devi battere i pugni, devi farti valere. E nel caso non li ottenessi metti sul tavolo le dimissioni”.