A Pesaro gli Stati Generali del Turismo 2025
- 27 Ottobre 2024
Pesaro – Pesaro 2024 vince la sfida della “destagionalizzazione”, fa crescere il Pil “del turismo culturale” che arriva a quota 15% e rilancia la città e i comuni dei 50×50 verso il 2033. Gli Stati generali del Turismo 2025 di Pesaro, ospitati dai Workspaces Della Chiara, incoronano la Capitale italiana della cultura come traino per la regione. Una mattinata di analisi, dibattiti, e racconti di progettualità dedicate al comparto, per tracciare un primo bilancio dello storico anno che ci ha visti protagonisti.
E per guardare alla strada futura guardando al 2033, anno a cui Pesaro si avvicinerà con: la festa del passaggio di consegne ad Agrigento (Capitale 2025) l’11 gennaio; la call internazionale offerta dal bando di contenuti per la Biosfera; l’appuntamento “mondiale”, dall’8 all’11 aprile, con il meeting delle Città creative della Musica UNESCO che si ritroveranno nella città di Rossini.
In apertura, il sindaco Andrea Biancani, ha ringraziato i partecipanti dell’evento, «ma anche tutti coloro che hanno reso unico quest’anno da Capitale, sottolineo in particolare gli operatori della cultura e del turismo della città, le guide, i volontari della Capitale e delle associazioni del territorio, così come i dipendenti del Comune». Il sindaco ha poi presentato, i dati sugli afflussi turistici di Pesaro Capitale: «I numeri della tassa di soggiorno dei primi due trimestri dell’anno delineano un aumento delle presenze del 30% rispetto al 2023; un dato incredibile perché si riferisce al periodo gennaio-giugno e, quindi, fuori dall’alta stagione. La città di Pesaro si conferma la destinazione preferita nelle Marche dai visitatori italiani e stranieri che, ormai, rappresentano 1/3 dei turisti in città. Un risultato che sottolinea una buona strategia politica che ha incentrato la propria azione sul turismo culturale, credendoci e valorizzandolo giorno dopo giorno, anno dopo anno».
Ad aprire la mattinata, è stato il saluto del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli: «Gli Stati Generali del Turismo sono un importante appuntamento annuale, un momento di confronto nell’anno della Capitale italiana della cultura. Pesaro 2024 è un’occasione di crescita per la città, per la provincia e per la regione. È stata una stagione tutto sommato positiva, nonostante le condizioni meteo a volte avverse, con le presenze, di italiani e stranieri, in crescita. Un dato che dimostra l’attrattività del nostro territorio, non solo durante la bella stagione, ma tutto l’anno, grazie ai paesaggi straordinari, alle bellezze artistiche, ai prodotti enogastronomici. La nostra regione è uno scrigno di tesori e unicità che dobbiamo continuare a rilanciare e valorizzare con la progettazione, per essere sempre più competitivi, anche per ricettività e accoglienza. L’augurio è che anche il 2025 sia pieno di soddisfazioni e all’insegna della crescita».
Ad anticipare l’intervento di Acquaroli, i saluti della padrona di casa Marina Della Chiara: «Ringraziamo le autorità presenti e la struttura comunale per aver scelto, ancora una volta, i nostri spazi per gli Stati Generali del Turismo, momento di riflessione e proiezione futura di un settore fondamentale trainante della nostra economia. Soprattutto al termine di un anno importante, caratterizzato dal ruolo di Capitale e intelligentemente diffuso da Pesaro sul territorio provinciale. Come azienda abbiamo supportato questa stagione attraverso iniziative che hanno ottenuto riscontri positivi, tra cui la mostra dedicata ad Aldo Rossi». Ad aprire la mattinata, un estratto del docufilm “Nascita di una Capitale”, prodotto da Great Emotions Entertaiment in collaborazione con Rai Documentari, diretto dall’attore pesarese Fabio Galli. È stato poi il momento del talk “Pesaro 2024: bilancio e legacy di un anno da Capitale della Cultura”, moderato dalla direttrice di Rossini Tv Emanuela Rossi, durante il quale sono stati presentati i numeri della Capitale italiana della cultura.
Durante il suo intervento “Il territorio come capitale: 50×50 e Cosa c’è DOP”, Vimini ha detto: «L’obiettivo che ci siamo dati era quello di portare il PIL legato al turismo culturale del territorio, dall’8% al 15%. Ebbene, dopo 10 anni complessi (che hanno avuto piccole e grandi crisi e subito la pandemia), possiamo dire di avere raggiunto questo risultato». Il vicesindaco ha spiegato che, «secondo le penultime rilevazioni sull’indagine di ricaduta nel territorio del lavoro culturale e turistico e del suo impiego, Pesaro, insieme alla provincia, si attesta tra i primi 10 posti a livello nazionale e come unico territorio tra le aree non metropolitane. Anche questo è un elemento di forte fiducia e consapevolezza della necessità di avere una dimensione ampia nel sistema di promozione». In questo senso si inserisce la strategia del 50×50, «avviata dall’Amministrazione – ha ricordato Vimini – per tenere insieme i Quartieri della città (con un primo bando destinato al Quartiere Capoluogo della cultura). Ci siamo detti: se un Capoluogo vuole avere un ruolo nazionale, anche ogni suo quartiere deve provare a capire la complessità di tale progetto. Abbiamo poi ampliato il ragionamento ai 50 comuni della provincia. E non l’abbiamo fatto il giorno dopo, ma a partire dal dossier di candidatura della Capitale, che abbiamo condiviso in tante riunioni territoriali per darci obiettivi e creare nuovi dialoghi anche con le province vicine». È stato un compito in più per tutti, «che i Comuni stanno svolgendo alla grande, costruendo un patrimonio fondamentale, e già preso ad esempio da altre realtà nazionali e non solo». Il vicesindaco ha poi elencato i dati del turismo della città, auspicando «di arrivare ad avere uno strumento di rilevazione condiviso tra i vari enti del comparto; è una delle principali sfide nel rapporto pubblico-privato che dobbiamo porci». Vimini ha spiegato che per tracciare l’analisi è stato «Considerato il dato medio di spesa giornaliera come contributo della tassa di soggiorno, pari a 1.75 euro. Le cifre parlano di un + 32% (rispetto stesso periodo 2023) e di 77.247 presenze stimate nel primo trimestre, periodo che notoriamente sappiamo essere il più complicato. Sono cifre che dobbiamo considerare “in rialzo” considerati gli aggiornamenti dei dati che arriveranno». Nel secondo trimestre, «registriamo un +30% per un valore assoluto di 218.051 presenze al 30 giugno. Torna poi, il +5% del terzo trimestre già citato, pari a 369.942 presenze. Anche questi sono numeri al ribasso: non tutte le strutture hanno comunicato i loro dati». Vimini ha sottolineato che, «Crescere in questo trimestre, colpito anche dalle mucillaggini, e di per sé abbastanza congestionato, è un dato rilevante da cui dobbiamo ripartire. Considerando anche variabili incisive, come l’edizione 2024 da record di presenze del ROF». Nel riferirsi alla destagionalizzazione, il vicesindaco ha spiegato che «Questi dati ci hanno permesso di ‘surfare’ sopra il livello del mare» e che l’obiettivo è «cercare elementi che, anche a livello di qualità, possano far crescere gli arrivi durante l’intero anno». Riprendendo “50×50 Capitali al Quadrato”, Vimini ha ricordato che «il progetto è stato ideato per rispondere alla richiesta degli operatori che chiedevano di connettere costa ed entroterra. Abbiamo dimostrato che è possibile, e che il ‘50×50’ è tra gli elementi da cui ripartire perché ha avuto una condivisione senza colori». Inoltre, ha permesso di «riconnettere un tessuto, lasciato un po’ più solo dopo l’addio delle competenze delle Province. È una delle più grandi eredità per l’anno prossimo e quelli a venire».
Così la dirigente Turismo Regione Marche Paola Marchegiani: «L’esperienza di Pesaro 2024 come traino per tutta la regione – ha detto elencando “I dati e le linee strategiche dello sviluppo turistico regionale” -. I dati sono quelli di un turismo che cresce; positivo se paragonato al trend nazionale che vede un calo dei turisti italiani (in aumento, invece, quelli stranieri) e un calo delle destinazioni di mare: parliamo di un +15% dei pernottamenti e di un +6% sugli arrivi (dati relativi al primo semestre dell’anno)». La variazione della presenza «è nulla a luglio e agosto, perché sono mesi che di default consideriamo sold-out; mentre è estremamente significativa a marzo, maggio e settembre. È qui che si misura la destagionalizzazione, come il turismo stia cambiando. Le persone hanno scelto di venire a Pesaro nei mesi estivi, ma soprattutto durante gli altri mesi dell’anno: è un trend di crescita che interessa molto a livello regionale e necessita di essere ripreso e approfondito. Il progetto di “50×50 Capitali al quadrato” è un’altra linea di tendenza importante che la regione deve sposare, seguendo Pesaro: i comuni della provincia, nella loro settimana da “Capitale”, hanno avuto un’impennata di presenze. Il capoluogo è il territorio, una destinazione più vasta della città: chi viene a Pesaro fuori stagione non si ferma solo qui, ma visita anche i territori limitrofi».
Sul palco, il direttore generale Pesaro 2024 Silvano Straccini ha presentato “I dati e i numeri della cultura di Pesaro 2024”, «cioè il risultato dei primi nove mesi del viaggio straordinario di Pesaro 2024, in cui la città ha saputo fondere le sue radici culturali con nuove iniziative e progetti innovativi». «Si è lavorato – ha spiegato il direttore – affinché le attività della nostra rete museale e culturale potessero essere integrate con i progetti del dossier della Capitale, i festival, le stagioni artistiche e gli eventi che da sempre arricchiscono l’offerta della città. Tra i risultati, quelli della Rete museale, in crescita: Pesaro Musei hanno accolto quasi 90.000 visitatori, registrando un incremento del +70% sul 2023. Le visite ai Musei Civici sono aumentate del +120,9%, al Palazzo Ducale del +206,7%, al Centro Arti Visive Pescheria del +183,3%, con una crescita media del +111,8% (64.600). Le altre presenze nei musei cittadini ammontano a oltre 20.300, e i nuovi tour di visita dedicati a Rossini e alla Capitale, così come le visite alla Rocca, hanno attratto 4.700 partecipanti. A tutto ciò si aggiungono le 15.000 Card Pesaro 2024 emesse. Oltre 40 le mostre ed eventi espositivi proposti nel 2024». Straccini ha presentato anche i progetti del dossier Pesaro Capitale: «Nei primi 9 mesi sono stati organizzati 979 eventi (di cui 375 del programma principale, 566 del progetto 50X50 Capitals e 38 Incontri Capitale), che hanno registrato oltre 110.000 presenze. Le 35 iniziative culturali sono state articolate in 9 progetti di comunità, 24 progetti istituzionali e 6 eventi speciali, coinvolgendo 448 partner tra enti e associazioni, 596 artisti, e 54 istituti scolastici e universitari. Grazie a questo ampio coinvolgimento, si è creata una rete attiva e partecipata su tutto il territorio». Da sottolineare, una partecipazione straordinaria, «sopra ogni aspettativa: sono stati oltre 1.020 gli eventi organizzati nell’ambito di Pesaro 2024, accogliendo più di 200.000 visitatori. L’offerta di Pesaro anche per l’anno 2024 si è arricchita di altre 20 grandi iniziative dal Rossini Opera Festival a La ½ notte bianca dei bambini, da KUM Festival alle ricche stagioni di prosa, danza e rassegne estive che hanno registrato ad oggi oltre 150.000 presenze».
È stato poi il sales director di Data Appeal Company Mario Romanelli, a spiegare “Cosa raccontano i dati e i trend del turismo in un anno da Capitale della cultura” facendo «la lettura delle 40mila tracce digitali lasciate dai turisti in 1000 attività monitorate (affitti brevi, attrazioni, locali e ristorazione, ricettività) tra gennaio e ottobre 2024 per fare un benchmark con l’andamento in Italia e nel comparto balneare nei primi 10 mesi dell’anno. L’obiettivo, comprendere «L’impatto della Capitale della cultura e il ruolo dell’offerta e degli operatori». Positivi i risultati registrati, «Migliora la percezione dei servizi nel territorio della città di Pesaro. In un’estate difficile la città si difende, rispetto ai dati delle altre destinazioni di mare, e del dato medio italiano. La Capitale dà una spinta positiva, ma sono ancora pochi gli stranieri». Il sentiment complessivo, la misura del livello di soddisfazione dei turisti a partire dai contenuti online, raggiunge gli 84.2/100 salendo dello +0.8% rispetto al 2023». Da segnalare, tra le attrazioni, il borgo di Fiorenzuola di Focara che segna un sentiment di 93,7/100. Attestata da 302 tracce digitali, la sua popolarità è di 85.56 punti. Alti i voti anche della “Palla” di Pomodoro: che ha registrato un sentiment di 92,6/100, media delle 911 tracce digitali lasciate dalla Sfera Grande, che ha una popolarità del 100.67. «La quantità delle tracce digitali ha segnato una crescita continua con dei picchi in linea con l’andamento italiano, delle città balneari e con una crescita che ha toccato la vetta tra agosto e settembre». Romanelli ha presentato anche il monitoraggio delle tariffe OTA (Online Travel Agencies) e i prezzi medi della destinazione: Pesaro 2024 propone un 37.7% (la media d’Italia è del 36.9; quella delle città balneari del 42.4%). Le tariffe medie di Pesaro 2024 è di 125 euro (14 quella d’Italia; 145 euro per le città balneari).
Gli Stati Generali del Turismo 2025 hanno poi approfondito il tema “Rilancio 2025: nuovi scenari possibili in prospettiva Pesaro 2033” durante il talk moderato da Lorenzo Luzi, giornalista Rai che ha ri-portato sul palco dei Workspaces Della Chiara il vicesindaco Vimini che ha presentato il “Cantiere 2033”. «Per noi il 2033 è iniziato nel 2019, quando abbiamo chiesto ospitalità a Matera nei suoi ultimi giorni da Capitale europea. Nell’occasione avevamo presentato, insieme ai comuni della provincia, la volontà di candidarci a Capitale europea 2033. Sembrava una “sfida matta”, in realtà era solo da preparare per tempo». «Lo facemmo – ricorda Vimini – perché tra le finaliste insieme a Matera ci furono città che poi divennero Capitali italiane. Urbino fu esclusa, tra i punti deboli della candidatura aveva quello di non aver presentato sufficienti strategie e investimenti nel dossier». «Nonostante non sapessimo quante cose avremmo avuto in cantiere – ha continuato il vicesindaco – decidemmo da quel momento di inserire gli investimenti sugli edifici della cultura per il 2033, tra cui l’Auditorium Scavolini, e poi gli altri cantieri PNRR ricordati dal sindaco Biancani, come elementi del dossier». Nel frattempo, la città si è preparata alla Capitale italiana e avviato, per questo, l’altro elemento competitivo che ne ha caratterizzato il percorso: «Qui l’idea del 50×50 si è inserita come “palestra” che ha creato consapevolezza ed engagement. E ora ci siamo: nei giorni scorsi è stata assegnata la Capitale europea del 2030, e fra 3 anni ci sarà la proclamazione di quella del 2033; per questo è molto chiaro il valore dell’aver lavorato al progetto 50×50 ripreso tra Gorizia e non solo, che solo noi potremo documentare in maniera dettaglia perché percorso reale. È un elemento di competitività e strategia unica e di valore». Vimini spiega che la competizione della Capitale 2033 sarà tosta, «Ma ho un ricordo. Ero in Spagna nell’anno in cui il paese aveva le città finaliste per diventare Capitale, ed era già una festa. Questo significa che, già l’affrontare il percorso di candidatura, significa lavorare e diventare destinazione “Capitale”. Vale quindi la pena affrontare questa prova. Fra l’altro ricordo che, in termini di budget, la sfida europea si muove con “investimenti” con due zeri in più rispetto a quella italiana». Il vicesindaco ha poi presentato alcuni degli appuntamenti di avvicinamento al 2033: il passaggio di consegne alla Capitale italiana 2025, Agrigento, l’11 gennaio. Sarà una festa e un modo per ringraziare tutti i protagonisti della nostra Capitale. Ci saranno poi altre iniziative importanti, come il bando di contenuti per la Biosfera, che sarà un elemento di continuità e diplomazia internazionale, da qui al prossimo triennio; sarà una call mondiale che creerà contenuti in dialogo con le altre capitali». Pesaro sarà “mondiale” diventando la sede, dall’8 all’11 aprile, «dell’appuntamento annuale del meeting delle Città creative della Musica UNESCO. Una tappa di accreditamento che segnerà la nostra strada».
A raccontare le esperienze “Capitali” il direttore Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, Paolo Verri, che ha spiegato “Le sue lezioni apprese dirigendo la Capitale europea della cultura”, Matera 2019: «Partiamo dalla fine: è difficile immaginare una fortuna più grande di quella di dirigere una Capitale europea della cultura. Non c’è nulla che può durare di più, nulla che può permetterti di sperimentare, nulla che possa far coinvolgere, e quindi rendere felici i cittadini che abitano la città in cui vivi e lavori. Ma, come ci insegna Olivier Roy nel suo libro, ‘L’appiattimento del mondo’, c’è il rischio che le norme e i media non ci facciano percepire la bellezza di lavorare sulla qualità e la profondità della cultura. Quindi, attenzione e nervi saldi: non bisogna cedere alla tentazione di piacere a tutti. Infine, mettersi sempre a disposizione; mettere da parte l’orgoglio personale e dimostrare di aver capito cosa sia lo spirito di servizio».
Coordinatrice del progetto di candidatura di Évora 2027, in collegamento dal Portogallo, Paula Mota Garcia, ha presentato “”Il faro che cammina”. Il percorso e il successo della candidatura a Capitale Europea della Cultura 2027”: «Riconoscendo la cultura che Alentejo e le sfide dirompenti che l’Europa si trova ad affrontare, il team di candidatura ha basato il concetto sull’esclusivo modo di essere culturale dell’Alentejo: VAGAR – una parola portoghese che, come saudade, è difficile da tradurre, ma che Évora 2027 propone come un’altra arte dell’esistenza per l’umanità.
Il VAGAR dell’Alentejo è la piena consapevolezza che noi, come esseri umani, siamo sempre in relazione con tutto ciò che ci circonda. Consapevolezza che mette in discussione la nostra posizione di dominio e che implica la coesistenza, coevoluzione, contenimento, creazione e costruzione, spazio e tempo, memoria e collettività, oltre che resilienza e tensione. Dopo la definizione del concetto, il team ha sfidato artisti, residenti e ricercatori a collegare VAGAR a temi universali di urgente riflessione. La CEC deve essere una celebrazione e un lavoro sul senso di appartenenza a un’Europa comune? O dovrebbe piuttosto essere un’iniziativa per interrogare il mondo da un luogo specifico e le sue relazioni? È un progetto politico o di cittadinanza? E quanta vulnerabilità comporta una CEC?».
“Intelligenza Artificiale e destinazione intelligente: nuove prospettive per il turismo” al centro dell’intervento di Edoardo Colombo, presidente di Turismi.Ai. «Un modello a cui guardare, uno strumento che aiuta e di cui non bisogna avere paura perchè ha la capacità di diventare un vero e proprio “assistente” e aprire anche scenari di marketing diversi. Un esempio il navigatore satellitare, lo conosciamo da vent’anni e nessuno lo teme». Poi: «Se i dati ci raccontano il passato, saranno sempre più necessari averli in tempo reale per programmare il futuro».
Presente al talk anche Matteo Ricci, europarlamentare, vice presidente della Commissione per i Trasporti e il Turismo presente che ha presentato “Le prossime sfide in chiave europea”: «La nostra regione ha bisogno di avere una narrazione, elemento che tiene insieme realtà e speranze, patrimonio e sentimenti delle persone che vivono il territorio. Non basta uno spot, ma un progetto che dura negli anni e che fa leva su elementi di marketing territoriali naturali. È il lavoro che abbiamo fatto in questi dieci anni su Pesaro, nei quali abbiamo raccontato all’Italia chi eravamo, chi siamo e chi vogliamo essere. Selezioniamo le unicità, gli elementi di marketing territoriali sui quali costruire una strategia a lungo termine, perché comunicare tutto è come non comunicare nulla. La Capitale italiana della cultura 2024 è una grande volano per tutta la regione, che forse non è stato capito. Ora fondamentale sarà comprendere come terminare alla grande questo anno, per riaccendere i riflettori su un territorio che è stato Capitale e che lo rimarrà». Un traino, una coda, «una progettualità che non va dispersa ma può diventare regionale. Il 2033? Fondamentale darci questo obiettivo per far sì che Pesaro rimanga per decenni una delle mete principali d’Italia che ha scommesso sulla cultura e bellezza, facendole diventare elementi di unicità e marketing territoriale. Non è facile, soprattutto senza soldi, vista la stagione dei tagli agli enti locali che rischia di riaprirsi». L’importanza delle risorse pubbliche: «Senza le quali non si sviluppano i settori infrastrutturali fondamentali per la rete del turismo e trasporti, né quella dei contenitori culturali. Stiamo vivendo una stagione di investimenti straordinaria per la riqualificazione di musei, borghi. Se vogliamo essere competitivi non possiamo interrompere la politica di investimenti pubblici che l’UE ha portato avanti fino adesso».
Per continuare a costruire la strada del turismo di Pesaro 2025 e degli anni a venire, gli Stati Generali hanno ricordato, in conclusione, i 4 Tavoli di lavoro che si terranno a cadenza bisettimanale, nel pomeriggio, in varie sedi della città (palazzi comunali e sedi di stakeholder del territorio) e attorno ai quali sarà possibile sedersi per costruire le strategie del domani del turismo di Pesaro. Ci si potrà iscrivere (esclusivamente tramite il form online, che sarà presentato nei prossimi giorni tramite sito e social del Comune di Pesaro e di Pesaro 2024) a: Tavolo permanente di monitoraggio; Turismo e territorio – Sviluppare una destinazione diffusa e sostenibile; Cantiere 2033; Turismo inclusivo – Accessibilità e personalizzazione delle esperienze.