Urbino – Per il 2024 l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Urbino è stato scelto come unico rappresentante delle Marche per il progetto “un albero per la salute”, promosso dalla Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI) e dell’Arma dei Carabinieri, Raggruppamento Biodiversità. Nel pomeriggio di oggi è stato piantato un albero davanti all’ingresso del nosocomio urbinate.
Nella stessa data, in tutta Italia, verranno piantumati 32 alberi in altrettanti ospedali italiani a supporto e testimonianza di un modello sanitario “one health”.
Il Progetto, iniziato nel 2023, si propone di diffondere la conoscenza della visione “una sola salute”, ovvero un approccio che descrive la salute degli esseri umani come risultato delle interazioni positive e del benessere non solo delle persone, ma anche dell’ambiente in cui vivono; da questi presupposti è nato il progetto “un albero per la salute”, che prevede la donazione e la messa a dimora negli Ospedali Italiani di giovani alberi da parte del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità (avente come mission anche l’educazione ambientale) in collaborazione con la FADOI (società scientifica della Medicina Interna, specialità medica tra le più olistiche).
“Il settore sanitario è responsabile di circa il 5% delle emissioni globali di anidride carbonica -spiega il Direttore Generale Ast Pu Alberto Carelli – con la partecipazione a questo progetto anche l’Ospedale di Urbino vuole dare il suo contributo nella riduzione delle emissioni di CO2 in linea con gli obiettivi del PNRR”.
“La salute non è solo assenza di malattia- afferma il dottor Luciano Mucci, Direttore FF della Medicina Interna di Urbino – ma una condizione di pieno benessere psico-fisico che va ricercata in una visione olistica della persona e che passa per una strategia di prevenzione che coinvolge abitudini e comportamenti che incidono sulla salute del singolo e della comunità”.
“La Medicina Interna – prosegue Laura Morbidoni, Presidente FADOI-Marche e Direttore della Medicina Interna di Senigallia – è per sua definizione specializzazione della complessità, che valuta e tratta pazienti con pluripatologia, spesso risultato di comportamenti sbagliati che potevano giovarsi di azioni preventive, legate ad una visione della salute che non sia solo cura della malattia”.
Il Tenente Colonnello Marta De Paulis, Comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità dell’Aquila ricorda che “la scelta del leccio non è stata casuale ma, trattandosi di una quercia sempreverde tipica del mediterraneo, conferma l’importanza della biodiversità e al contempo della sua tutela”.