Fano (PU) – “Ci siamo lamentati per dieci anni della totale mancanza di partecipazione di cittadini e associazioni da parte delle giunte Seri. Poi in campagna elettorale tutti i candidati sindaci hanno giurato che avrebbero fatto partire i consigli di quartiere, persino Fanesi che in dieci anni li avrebbe potuto far partire ma invece niente. E tutti a garantire che, se fosse stato votato la partecipazione sarebbe stata al primo posto”. A sostenere ciò è Luciano Benini di Bene Comune.
“Ora la vicenda dei consigli di quartiere – precisa Benini – ci fa capire che la montagna ha partorito il topolino. Nascono 10 quartieri invece delle 6 Circoscrizioni precedenti e in ciascun quartiere ci saranno 20 consiglieri: ma come saranno eletti? 15 di questi saranno eletti dal Consiglio Comunale! Ma come, il Consiglio Comunale elegge i consiglieri di quartiere, quindi non con la logica della partecipazione ma della cooptazione politica, riproponendo nei quartieri la maggioranza che c’è nel Consiglio Comunale!”
“Non basta – ribadisce Benini – ogni consiglio di quartiere avrà a disposizione una cifra irrisoria, 15-20 mila euro all’anno, con la beffa che viene eliminato il bilancio partecipato che nel suo primo anno di vita aveva coinvolto tantissime associazioni e soggetti di tutta la città. Proprio non ci siamo”.
“La nostra proposta – evidenzia Luciano Benini – è quella di costituire, in ogni quartiere, una lista unica di persone interessate a farne parte: poi i cittadini di ogni quartiere eleggeranno tutti i 20 consiglieri, magari garantendo la presenza di 5 persone fra i 16 e i 35 anni, parità di genere ed altri criteri simili ma senza riproporre nei quartieri la contrapposizione dei partiti. Questo messo in piedi dalla giunta Serfilippi è al massimo un decentramento di poche funzioni e poche risorse. La partecipazione è un’altra cosa”.