“Innovazione Sociale”: un patto condiviso per iniziare un percorso insieme
- 7 Dicembre 2024
Fano (PU) – Hanno preso il nome di Innovazione Sociale gli Stati Generali del Terzo Settore, ma questa sera la vera innovazione è stata vedere tutti uniti nella condivisione di un patto comune per prendersi cura dei bisogni della città e del territorio. A portare i saluti iniziali è stata l’assessore regionale al Terzo Settore, Chiara Biondi, che ha evidenziato l’importanza e il valore di questo momento di confronto. Grande partecipazione, ma soprattutto una convergenza significativa sulle nuove politiche sociali promosse dalla giunta Serfilippi. Oltre 100 associazioni e realtà territoriali hanno risposto positivamente all’invito dell’assessore Lucia Tarsi e del Presidente del Comitato dei Sindaci dell’ATS6, Luca Serfilippi, riunendosi nella Casa di Comunità don Paolo Tonucci. “Di nome e di fatto”, come ha sottolineato Sua Eccellenza il Vescovo Andrea Andreozzi, presente all’evento, che ha ricordato: “Ci troviamo in un luogo simbolico. Questa sala, che prende il nome di casa di comunità, ci invita a fare della città e del territorio una vera casa per le fragilità, le difficoltà e i bisogni, in un’ottica comune e condivisa”.
A tracciare la rotta il sindaco di Fano Luca Serfilippi: “Ringrazio tutti coloro che oggi sono qui. Questo è un momento che attendevamo da tempo: da quando ci siamo insediati, non vedevamo l’ora di partire con questo percorso. Oggi finalmente diamo avvio a un cammino importante e ringrazio l’assessore Tarsi per averlo reso possibile.
Serfilippi ha poi evidenziato l’importanza dell’amministrazione condivisa:
“Questo rappresenta un passaggio epocale che non possiamo più rimandare. Si fonda su due pilastri essenziali: la co-programmazione e la co-progettazione. Solo unendo le forze possiamo fornire risposte concrete e adeguate alle persone in condizioni di fragilità. Innovazione e sociale sono le parole chiave: innovare significa cambiare prospettiva, mentre il sociale è la base per costruire un contesto inclusivo e solidale. Dobbiamo superare la frammentazione per garantire servizi equi a tutti”.
Guardando al futuro, Serfilippi ha tracciato una visione chiara:
“Unire gli ambiti sociali numero 6 e numero 7 è un passo necessario. Non possiamo accettare che cittadini di comuni vicini abbiano accesso a servizi diversi. Anche l’azienda di servizio alla persona può rappresentare un’opportunità, ma deve essere costruita con la partecipazione di tutti. Infine, dobbiamo ricordare che ‘la forza della comunità sta nella collaborazione, non nella competizione'”.
Riccardo Mariani, formatore e consulente di innovazione sociale ha affermato: “Il terzo settore deve imparare a lavorare in sinergia al proprio interno per diventare un partner credibile per la pubblica amministrazione. Allo stesso modo, gli enti locali devono consolidare una collaborazione tra loro, così da trasformare l’ambito sociale in una vera rete di partenariato pubblico.”
Simone Bucchi presidente Csv Marche ha osservato: “L’amministrazione condivisa è uno strumento fondamentale che offre chiarezza e trasparenza, termini richiamati più volte questa sera. È anche un’opportunità per costruire un percorso condiviso, ma richiede un elemento imprescindibile: la volontà autentica di collaborare. Giovanni Di Bari, referente Terzo Settore ha spiegato: “Il legame che iniziamo a costruire oggi è vivo, non può essere lasciato al caso. Va alimentato con cura e attenzione costante. È un processo che richiede l’impegno di tutti, un paradigma che ci deve guidare nelle scelte e stimolare a superare divisioni e ostacoli, per creare un sistema coeso e collaborativo”.
Roberta Galdenzi, coordinatrice ATS6: “Oggi lanciamo una sfida importante. Il terzo settore deve aiutarci a progettare un modello che risponda ai bisogni del territorio. Solo lavorando insieme, con vera sinergia e condivisione, possiamo creare servizi efficaci, inclusivi e capaci di non lasciare indietro nessuno.” A chiudere il confronto Lucia Tarsi, assessore ai Servizi Sociali:
“È davvero stimolante vedere come oggi siamo riusciti a consolidare una collaborazione autentica tra il terzo settore e le amministrazioni. Questo dialogo dimostra che siamo tutti parte di una comunità unita dall’obiettivo di costruire un sistema più inclusivo e solidale. Il patto che stiamo costruendo integra risorsa, competenze e idee, e diventa uno strumento concreto per affrontare i bisogni comuni in modo equo ed efficace”.