Valle del Metauro (PU) – “L’elezione del presidente della Conferenza dei Sindaci di Area Vasta è avvenuta alla quarta convocazione dell’assemblea. L’assenza dei sindaci legati all’area del Pd e il tentativo di creare un caso sul nome del presidente è la mossa messa in atto da quella parte politica che vuol togliere autorevolezza a questo organo istituzionale che, invece, a mio parere è assolutamente importante, perché rappresenta la voce di tutti i sindaci del territorio provinciale e deve essere ascoltato quando si tratta di decidere sulla salute dei cittadini”. Maurizio Gambini, sindaco di Urbino e presidente della conferenza dei sindaci di Area Vasta 1, torna sulle polemiche emerse dopo la sua elezione avvenuta i giorni scorsi, elezione ritenuta illegittima da gran parte dei sindaci del Pd assenti alla riunione: “Il presidente della conferenza – scrive – ha il compito di convocare e di coordinare le riunioni, ma non ha un peso specifico particolare. Il ticket proposto dal Pd che mi vedeva nel ruolo di vicepresidente era soltanto un modo per annullare la voce di Urbino e di quella parte dei sindaci che non si rispecchiano nelle logiche del partito, esattamente com’è avvenuto nel caso della Provincia. Non accetto di sottostare a questi giochi e non accetto di tornare ai tempi della passata legislatura, quando la conferenza dei sindaci è stata convocata al massimo due volte in cinque anni. E’ passato un anno e mezzo dall’insediamento della maggior parte dei sindaci della provincia e sono riuscito a convocare la prima riunione soltanto nel settembre scorso, perché il Pd ha cercato di rinviare le sedute. E’ tempo di finirla con queste manovre politiche – tuona Gambini – se i sindaci legati all’area Pd vogliono far applicare il piano regionale di riordino delle reti cliniche così come ci è stato presentato, allora dovranno uscire fuori e prendersene la responsabilità. Nell’ultima seduta io, insieme a tutti gli altri sindaci ancora presenti in aula al momento della votazione, abbiamo bocciato all’unanimità questo piano che prevede lo smantellamento delle strutture ospedaliere delle aree interne e, di conseguenza, l’impoverimento dell’assistenza sanitaria nei piccoli Comuni, che già vivono una situazione di isolamento di servizi e trasporti. Ho convocato l’assemblea mercoledì scorso perché questo è stato il mandato che i sindaci mi avevano conferito nella seduta precedente, ho rispettato i miei impegni e, come da mandato, ho parlato con il presidente della Regione e assessore regionale alla Sanità, Luca Ceriscioli, e l’ho invitato, insieme al direttore generale Asur Marche, Alessandro Marini, e il direttore di Area Vasta, Carmine Di Bernardo, all’assemblea per discutere del piano di riordino, lo stesso piano che 27 sindaci, compresi Pesaro e Fano e molti esponenti del Pd, avevano bocciato nella seduta precedente. Questa è la vecchia politica, che io e gli altri amministratori presenti all’ultima assemblea non vogliamo più seguire, accetto le scelte di tutti, ma ognuno deve uscire in modo chiaro e prendersi le sue responsabilità. Rimaniamo aperti al dialogo e anche a modificare gli assetti, ma questo deve avvenire nella direzione di far funzionare la Conferenza dei sindaci”.