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Ancona – “Le promesse del presidente Acquaroli e degli assessori Saltamartini e Baldelli sul futuro dell’ospedale Santa Croce sono destinate a portarsele via il vento. Parole, parole e ancora parole, che ormai si susseguono da anni senza che si sia visto mai nulla di concreto da quando la destra è al governo delle Marche. La bozza presentata ieri in consiglio comunale (perché di bozza si tratta, nonostante la legge per la riorganizzazione del Sistema sanitario regionale sia stata ormai approvata quasi tre anni fa) dimostra che per l’ospedale di Fano l’unica reale prospettiva è, se ci va bene, il mantenimento degli attuali servizi. Gli stessi di quelli previsti nel protocollo d’intesa sottoscritto nel 2018. E sappiamo anche che questa è l’ipotesi più ottimista, perché in realtà, con la Chirurgia generale che avrà il Primario a Pesaro, molti reparti sono a rischio, a partire da quello di Gastroenterologia”.
A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Renato Claudio Minardi, a margine del consiglio comunale di Fano dedicato alla sanità.
“La cosiddetta Palazzina dell’Emergenza-Urgenza – continua il consigliere dem – è al di là dall’essere realizzata. Ci vorranno ancora anni. La Medicina d’urgenza non è stata ancora attivata come non sono stati attivati i 50 posti letto di ortopedia assegnati a Fano nel 2018. La Giunta regionale guidata da Acquaroli che si è ormai conquistata in tutta la regione la triste fama di ‘giunta delle promesse e degli annunci’, parla di quattro sale operatorie, ma la verità è che ancora, sul piano concreto, neanche si conosce quali reparti saranno assegnati al nuovo polo. In compenso, però è ormai chiaro che la Chirurgia generale abbia il primario a Pesaro ed a Fano si faranno solo i piccoli interventi in day surgery come per l’Ortopedia e l’Urologia, mentre la Anestesia e Rianimazione resterà condivisa a metà con Fano, così come la Nefrologia ed addirittura la Medicina interna”.
“Insomma – conclude Minardi – il Santa Croce di Fano rischia di diventare la dépendance di Pesaro, altro che l’ospedale di I livello promesso durante la campagna elettorale per le regionali del 2020 dalla destra. Un danno enorme non solo per i nostri concittadini, ma anche per quelli delle vallate del Metauro e del Cesano, che in maniera assurdamente arrogante Acquaroli, Saltamartini e Baldelli hanno tentato di presentare come un grande successo”.