Fano (PU) – “Siamo passati dall’allarme sui rischi potenziali di infiltrazioni mafiose al riconoscimento di un loro rapido consolidamento nelle Marche. La relazione annuale della Direzione nazionale antimafia presenta una foto del livello di infiltrazioni mafiose come stabile presenza in gran parte del centro-nord Italia. Mi chiedo quali altri riscontri bisogna attendere perché il ministro Alfano si decida a riferire in Parlamento sulle misure di contrasto a questo fenomeno”. Lo afferma l’on. Lara Ricciatti (SI) in merito alla relazione annuale della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, presentata ieri al Senato della Repubblica, dalla quale emergerebbero diverse criticità per il territorio marchigiano.
“Dalla relazione apprendiamo una preoccupante espansione di due forme di criminalità – spiega la deputata di Sinistra Italiana, che ha presentato una nuova interrogazione parlamentare – quella di stampo mafioso, con un forte avanzamento della ‘ndrangheta in particolare, e quello della criminalità ‘etnica’, ad opera di cittadini stranieri che vivono ed operano nel nostro territorio. Nonostante gli autorevoli allarmi succedutisi nel corso degli ultimi anni, l’evoluzione di tali fenomeni criminali pare non arrestarsi, al contrario si assiste, piuttosto, ad una loro progressiva espansione”.
Ricciatti è intervenuta, nel corso degli ultimi due anni, con numerosi atti di sindacato ispettivo, per chiedere al ministro Alfano interventi specifici sul fenomeno e una rendicontazione delle attività di contrasto poste in essere dal suo dicastero nel territorio marchigiano, considerato un tempo un’isola felice rispetto ai fenomeni di criminalità organizzata.
“La crisi economica – osserva Ricciatti – ha aperto una breccia importante, permettendo a tali organizzazioni, dotate di ingenti liquidità, di entrare o rilevare attività economiche in difficoltà. Un fenomeno per diverso tempo sottovalutato che oggi pare presentare il conto”.
La deputata marchigiana ha presentato, inoltre, una seconda interrogazione parlamentare in merito alla presenza di cellule ed episodi isolati riconducibili al terrorismo di matrice jihadista, come il caso del presunto fiancheggiatore di correnti jihadiste a Porto Sant’Elpidio, per il quale erano state avanzate richieste di intercettazioni telefoniche da parte degli organi inquirenti, e il caso della cellula di reclutatori dell’Isis operante ad Ancona, già segnalata in un precedente atto di sindacato ispettivo dello scorso gennaio.
“Di questi episodi abbiamo solo notizie ed informazioni frammentarie. Credo sia doveroso che il ministro Alfano fornisca all’opinione pubblica un quadro complessivo e preciso sui rischi e sul livello di espansione del fenomeno nelle Marche”, conclude Ricciatti.