Fano (PU) – Palazzo Corbelli prosegue il suo percorso attraverso l’arte contemporanea e i suoi protagonisti, con una nuova esposizione dedicata ad Attilio Alfieri: pittore, decoratore e pubblicitario marchigiano del ’900; grande interprete di un secolo complesso e fortemente segnato dal dramma della guerra, della fame, della povertà e dalla miseria umana ma anche dalla ricostruzione post-bellica.
La mostra inaugura martedì 14 giugno alle ore 19 e si potrà visitare fino al 30 settembre, gratuitamente, dal martedì al sabato dalle 18,30 alle 21,30.
Quella di Alfieri è una retrospettiva che, composta da circa una sessantina di opere pittoriche e grafiche, ospita anche una selezione di lavori scelti con l’intento di definire l’attività dell’artista facendone comprendere la grandezza, l’eclettismo e la passione per la sperimentazione ma anche per la tradizione pittorica più classica. Alfieri ha dipinto dal 1917, data a cui si riferisce il suo primo dipinto noto, copia di un ritratto del Settecento, al 1989 e la sua produzione è vasta e molto eterogenea.
Tale percorso vuole altresì delineare una continuità sommersa nel suo un ampio arco cronologico, insieme a bozzetti, realizzazioni tra gli anni ‘40 e gli anni ‘80, ritratti- collage, paesaggi ed opere materiche; spesso in convivenza con il paradosso tra un tono surreale, ciò che fa lievitare la materia, ed una tensione verso la strutturazione rigorosa dell’immagine. Ovvero opere in cui il tono surreale tende ad assestarsi in una struttura, e la struttura tende a divenire allusiva. La mostra, ideata e prodotta dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese per la cura di Aliosca Alfieri, Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra, racconta il percorso di un artista dalle mille sfaccettature, che abbracciò l’arte di fare arte nelle sue forme più disparate. Il viaggio di un uomo umile ma determinato, fatto di rinunce e di sogni, di dedizione e conoscenza per la cultura ed il mondo artistico in genere. Figura di spicco della vita milanese negli anni in cui fervevano nuovi moti culturali e nuove personalità, Alfieri fu uno sperimentatore, tanto stimato dai suoi colleghi contemporanei quanto ammirato dai posteri: un pioniere, fantasioso e audace autore dell’esperienza polimaterica, tra immagini, fotogrammi e non solo.
Numerose le mostre antologiche: la prima, del 1964, a Torino presso Piemonte Artistico Culturale, a cui segue nel 1970 Milano, al Palazzo dell’Arengario; nel 1971 a Torino, alla Società Promotrice Belle Arti al Valentino; nel 1974 al Palazzo Braschi del Comune di Roma; nel 1978 a Loreto al Palazzo Apostolico e nel 1979 al Palazzo dei Diamanti del Comune di Ferrara e nel 1981 a Palazzo Reale (Mi). La lunga malattia della moglie amata, sconvolge la vita artistica di Alfieri e di fatto gli impedì di continuare a dipingere: le sue ultime opere risalgono al 1989 e le carte al 1990. A meno di due anni dalla perdita della sua consorte, dopo una breve malattia, Attilio Alfieri muore a Milano il 22 aprile del 1992. A corredo della mostra sarà presentato un catalogo edito dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, con un saggio critico di Roberto Borghi e corredato da un’ampia scelta di materiali iconografici, a documentazione dell’attività alacre di Attilio Alfieri.