Fano (PU) – Per giudicare la riuscita di un evento è necessario tenere in considerazione anche quanti soldi sono stati spesi per organizzarlo. Nel caso del Carnevale in Rosa circa 60.000 euro. Parlare di riuscita quindi ci sembra un po’ eccessivo, così come scrivere che la città è stata invasa da migliaia di persone. In centro c’è stato movimento, è vero, ma molto al di sotto di quello che ci si attendeva tanto che in molti bar e ristoranti c’erano posti vuoti, cosa mai successa in eventi di questo tipo. Vedere le bancarelle che vendevano borse e wafel ai margini di piazza XX Settembre non ha certo innalzato il livello della serata da cui, stando soprattutto agli annunci sulla collaborazione con il Jazz, ci si attendeva molto di più dal un punto di vista della qualità.
Alla Sassonia poca gente e poco intrattenimento, meglio è andata al Lido con una cavea piena di giovani, musica e forse anche di troppo alcol.
Da questo Carnevale in Rosa quelli che ne sono usciti meglio sono stati i commercianti che non si sono risparmiati: tutti hanno addobbato la propria attività di rosa e molti di loro hanno messo mano al portafoglio pagandosi l’intrattenimento proposto nel locale. C’è stato però anche chi si è lamentato perché non è stato coinvolto. Via Nolfi, via Montevecchio, via Cavour e pure alcuni negozianti della zona mare hanno protestato perché si sono sentiti “esclusi” dalla manifestazione.
Ecco perché ci sembrano eccessivi i 60.000 euro spesi per una sola serata (bisognerebbe capire anche come sono stati spesi). Una serata di cui resterà poco e niente e che non è servita nemmeno per agevolare gli incassi dei commercianti perché hanno guadagnato quanto un venerdì “normale” anzi, qualcuno anche meno perché si è dovuto pagare il complesso che ha suonato. Soldi spesi di fatto per promuovere un evento che nemmeno ci appartiene, perché la Notte Rosa è romagnola e con noi non ha nulla a che fare. Questo è stato l’errore più grave. Tappeti rosa, stendardi rosa nei lampioni, striscioni rosa nei locali; e il Carnevale? Non era anche la sua notte? Non sarebbe stato meglio puntare sul “nostro” evento e investire su quello i 60.000 euro invece di relegare 4 carri in un angolo e proporre solo una sfilata di muffin di gommapiuma?