Fano (PU) – “Rispetto alle posizioni dei consiglieri Santorelli, DelVecchio e Garbatini sui progetti di sviluppo di Fano siamo lontani anni luce, come testimoniano i confronti – anche molto accesi e polemici – durante i quali il Pd non è mai arretrato di un centimetro per difendere la legittimità delle proprie posizioni. Ma non possiamo girare la testa dall’altra parte quando i tre consiglieri di minoranza sono oggetto di una diffida a firma di un legale di Roma e commissionata dal cda di Aset Holding, che è una società pubblica”. Ad intervenire è il capogruppo del Pd Alberto Bacchiocchi, piuttosto critico nei confronti del Cda di Aset Holding.
“A Santorelli, DelVecchio e Garbatini vada tutta la solidarietà del gruppo Pd in consiglio comunale: come consiglieri hanno il diritto di informarsi, di verificare, di chiedere. Un diritto che va a tutela di tutti i cittadini e non solo di quelli che si riconoscono nelle posizioni politiche dei tre consiglieri. Ben vengano, dunque, le richieste di chiarimento, specie se possono servire a confermare la bontà e la trasparenza di tutti i comportamenti, anche quelli relativi al processo di aggregazione tra Aset Spa e Aset Holding”.
“Ma non deve sfuggire a nessuno – senza entrare nel merito della diffida – che l’interrogazione a firma Santorelli-DelVecchio-Garbatini è datata 13 aprile 2016, mentre il legale di Roma scrive in data 5 luglio: in pratica, poco più di 80 giorni dopo e all’indomani di un gravissimo attacco (30 giugno) della presidente di Aset Holding, Susanna Testa, all’autonomia dell’amministrazione comunale di Fano, con chiarimento della stessa Testa pubblicato a distanza di ben 6 giorni (6 luglio). Nel frattempo, cioè negli ultimi tre mesi, il Partito Democratico di Fano ha approfondito ogni utile aspetto relativo alla fusione, prendendo una posizione molto chiara: dovrà essere Aset Spa a inglobare la Holding. Una posizione che si basa su elementi oggettivi e che è nostra intenzione mettere ulteriormente sotto la lente di ingrandimento degli esperti”.
“Ma, evidentemente, è una posizione che la presidente Testa e il suo cda non gradiscono, a giudicare dalle reazioni scomposte delle quali veniamo a conoscenza attraverso i media. Forse non è ben chiaro ad Aset Holding e a chi è stato chiamato ad amministrarla e dirigerla che stiamo parlando di una società pubblica: quindi è di proprietà dei cittadini, rappresentati nelle istituzioni attraverso il sindaco e i consiglieri comunali. Quando una cosa di tutti si trasforma in una proprietà assoluta di pochi c’è da allarmarsi. E noi lo siamo seriamente”.
“Sono certo che il sindaco Seri, persona (prima ancora che politico) equilibrata, intraprenderà ogni azione necessaria perché i tre consiglieri di minoranza siano in grado di esercitare a pieno il loro ruolo pubblico (per fortuna garantito dalla costituzione) e perché Aset Holding torni a essere una società realmente di tutti”.