Fano (PU) – “Ciò che è accaduto al Mak Beer Festival organizzato allo Sport Park è sconveniente per il calendario estivo di una città turistica, ma dall’altra parte bisogna riconoscere che ci sono stati errori di base, a partire dall’ubicazione dell’evento”. Ad intervenire è la lista civica Noi Giovani. “La location individuata non era idonea, essendo praticamente in mezzo ad un centro abitato. Per quanto la nostra città abbia un problema di “intolleranza agli eventi”, non è possibile organizzare concerti di quel calibro in uno spazio che chiuso tutt’attorno da case e palazzi. Lo sforamento dei decibel riscontrato era inevitabile, ed anche la deroga fatta dall’amministrazione non sarebbe stata sufficiente. Alla luce di questo, una certa opposizione non dovrebbe fare la parte dei black block dei decibel, ma analizzare la situazione con maggior criterio”.
“E’ chiaro che la zona dello Sport Park non possa ospitare manifestazioni musicali così importanti. Esse richiedono spazi aperti che permettano ai gruppi di esprimere al meglio la loro performance. Come Noi Giovani abbiamo sempre spinto per portare grandi eventi dentro l’aeroporto di Fano. Zona proposta anche durante la campagna elettorale come punto programmatico, essendo molto ampia e in grado di contenere numerose persone”.
“Altro punto strategico, non valorizzato durante l’estate è quello del porto turistico. Quest’area sarebbe in grado di ospitare grandi eventi e di valorizzare una zona ampia come quella del porto. Valorizzazione che potrebbe farne riscoprire il valore, anche nell’ottica di una rivalorizzazione urbanistica di qualità”.
“Rimane comunque il problema delle continue schermaglie tra chi lavora e organizza eventi per la città e chi ne denuncia il caos. Nel caso del Mak Beer è giustificabile un’intolleranza, essendo stato fatto in mezzo ai palazzi. Un evento di tale portata non può essere portato in quel posto”.
“L’amministrazione deve capire gli errori di questo evento, che non deve assolutamente andare perduto, e seguire con maggiore attenzione l’organizzazione degli stessi, a garanzia di una buona riuscita.
Per evitare il ripetersi di situazioni simili, amministrazione e organizzazione devono capire quali sono le caratteristiche della manifestazione. Cercando di non creare condizioni sfavorevoli che implichino l’intervento di enti terzi, i quali portano molto spesso a decisioni d’ufficio come la sospensione o soppressione di eventi, anche di valore come il Mak beer festival”.
“In conclusione bisogna evidenziare come queste situazioni non siano nuove nel nostro Comune. A prescindere dalla chiusura Festa della birra, che è stata inevitabile per i motivi riportati, a volte risulta difficile venire incontro ad altre situazioni dove anche piccoli eventi vengono cancellati in itinere a causa di un’amara bigotteria provinciale”.
“I deterrenti per amministrazione e cittadini dal contenere certi errori potrebbero essere un fondo di risarcimento a chi gli viene negato l’evento già organizzato, e un contributo fiscale maggiore per chi decide di ostacolare anche semplici eventi di una serata. Contributo che andrebbe a finanziare gli eventuali risarcimenti”.