Giochi sotto l’ombrellone 2016: l’intramontabile tressette
- 9 Agosto 2016
Estate, voglia di vacanze e di spensieratezza, e anche quest’anno le spiagge di Fano si sono riempite di turisti in cerca di relax. Tra i passatempi intramontabili per le ore in spiaggia ci sono i giochi di carte della tradizione italiana, tra cui il famoso tressette. Scopriamo di più su questo gioco che da sempre riesce ad appassionare gli amanti delle carte.
Sull’origine del nome non si hanno molte indicazioni, ma si crede sia legata al fatto che, inizialmente, possedere tre carte di valore sette rappresentava un valore aggiunto. Oggi, in alcune varianti di gioco, se un giocatore possiede tre carte di valore sette la mano può essere mandata “a monte” e nuovamente ridistribuita.
Il tressette è caratterizzato da numerose varianti di gioco regionali. È pertanto impossibile trovare un regolamento unico che sia valido per tutte le modalità di gioco. Il tressette non ha un regolamento condiviso e accettato in termini nazionali e internazionali. Generalmente, prima di sedersi al tavolo da gioco, i partecipanti alla partita stabiliscono le regole e le varianti valide per quella determinata sessione di gioco.
Sebbene si possa giocare fino ad un massimo di 8 giocatori, la versione maggiormente apprezzata dal pubblico è il tressette incrociato a 4 giocatori divisi in due coppie da due. Questa forma di gioco continua a riscuotere un grande successo poiché consente di ricorrere alle varie strategie di coppia che rendono il gioco ancora più divertente.
Per comprendere meglio il grande potenziale di questo gioco, anche ai fini del miglioramento delle capacità mnemoniche personali, vogliamo descrivere gli elementi principali che potremmo definire parte integrante del regolamento del tressette.
Le regole che di seguito descriveremo sono state estrapolate da questa pagina e caratterizzano le partite di tressette a 4 persone giocate solitamente nelle regioni dell’Italia centrale e meridionale con carte piacentine, bergamasche o napoletane. Se invece amate leggere e volete affinare la vostra strategia con un buon libro sotto l’ombrellone, provate questo manuale.
Tressette: come funziona il gioco
Una volta decise le squadre, i giocatori possono prendere posto intorno al tavolo disponendosi a croce, ovvero con il proprio compagno di squadra dritto davanti a sé. Il mazziere, ovvero colui che è incaricato alla distribuzione delle carte, viene scelto casualmente. Una volta mischiate le carte, il mazziere deve far “tagliare” il mazzo al giocatore alla sua sinistra. Vengono poi distribuite le carte, una, tre, o cinque alla volta in senso antiorario fino alla fine del mazzo. Al termine, ogni giocatore avrà 10 carte in mano.
Se un giocatore si rende conto di non possedere neanche un punto in mano, ha il diritto di mandare a monte la partita e di far ridistribuire le carte al mazziere. Questa eventualità è prevista anche nel caso in cui un giocatore si ritrovasse con tre carte di valore 7 in mano.
Nel tressette, una partita è composta da diverse mani, in ciascuna delle quali ogni giocatore deve calare le sue carte fino ad esaurirle al termine delle 10 mani.
Il giocatore che possiede il 4 di denari può iniziare il gioco calando una carta a sua scelta; gli altri giocatori devono poi rispondere uno alla volta partendo da quello alla destra del mazziere. Il giro è sempre in senso antiorario e le carte dovranno essere dello stesso seme di quella lanciata dal primo giocatore, detta anche “palo”. Al termine della mano, il giocatore che ha lanciato la carta con il valore più elevato ha il diritto alla presa e quindi anche ai punti. Lo stesso giocatore inizierà la seconda mano di gioco con le stesse modalità fino a quando il mazzo non sarà terminato.
Se un giocatore è impossibilitato a rispondere al palo perché privo di carte dello stesso seme, questo può tirare una carta qualsiasi, ma non otterrà il diritto alla presa. Per questa ragione, solitamente si cala una carta di poco valore ai fini della propria tattica di gioco. La partita termina quando una delle squadre raggiunge il punteggio massimo stabilito che generalmente è 21, 31, o 41.
Vediamo adesso quanto valgono le singole carte e come si calcolano i punti ottenuti.
Tressette: punteggio e valore delle carte
Ad ogni carta del tressette viene attribuito un valore numerico. Questo valore è uguale in ogni variante italiana del tressette. L’asso ha un valore di un punto; le figure, ovvero il cavallo, il fante e il re hanno un valore di un terzo di punto, così come i carichi, ovvero il due e il tre; gli scarti, ovvero il 4, il 5, il 6 e il 7 non valgono nulla. Un’eventualità ce può verificarsi non di rado è così detto “cappotto”, ovvero quando gli 11 punti vengono totalizzati da una sola squadra. Il cappotto è valido ance nel caso in cui la squadra che lo subisce abbia totalizzato dei punti extra dall’accuso di una Napoli, o di un Bongioco.
Napoli e Bongioco: di che si tratta?
Nel tressette non si può assolutamente comunicare le proprie carte, né a parole, né a segni. Tuttavia, è possibile dare delle informazioni al proprio compagno, e di fatto anche agli avversari, usando una terminologia ben precisa riconosciuta a livelli universali.
Nel tressette esiste l’“accuso” che comprende delle combinazioni particolari di carte che consentono di ottenere più punti oltre a quelli del mazzo. L’accuso può verificarsi nelle seguenti situazioni e prende un nome diverso a seconda del tipo di punto che si possiede:
• Bongioco: si tratta di un tris di assi, di due o di tre che ha un valore di tre punti;
• Napoli: è la combinazione di asso, due e tre dello stesso seme e vale tre punti.
L’accuso può anche essere multiplo nel caso si dichiarassero più napoli o bongiochi contemporaneamente.