Fano (PU) – Un ferragosto che sarebbe finito in tragedia quello di Anna Pompea Fratta se non fosso stato per l’intervento di un’infermiera del Santa Croce di Fano che l’ha strappata da morte certa. Campomarino Lido (Campobasso), in un ristorante le risate e la spensieratezza di una giornata di festa vengono improvvisamente interrotte da terrore e agitazione. Anna Pompea Fratta, che era seduta al tavolo e pranzava tranquillamente, non respira più e perde improvvisamente coscienza. Per sua fortuna in sala c’è anche Maria Letizia Carfagnini, infermiere in servizio al Santa Croce di Fano che stava trascorrendo alcuni giorni di vacanza.
La sanitaria capisce subito che la donna sta soffocando a causa di un boccone che le interrompe il flusso d’aria nelle vie respiratorie e interviene. In un primo momento l’infermiere pratica la “manovra di Heimlich”, poi una serie di percussioni al torace e infine la respirazione bocca a bocca.
Attimi di tensione che sono terminati con l’espulsione del bolo che ostruiva le vie aeree di Anna Pompea Fratta e con la ripresa a respirare.
La figlia della donna salvata, per ringraziare e per rendere noto il gesto dell’infermiera ha inviato una lettera aperta: “Tengo a ringraziare pubblicamente, di vero cuore Maria Letizia Carfagnini, che il 15 agosto, in Campomarino Lido, presso un locale ristorante, animata da eccezionale senso di abnegazione e generoso, altissimo, non comune, senso di altruismo, non disgiunto da eccellente preparazione tecnico-professionale, interveniva prontamente nei confronti di mia mamma Fratta Anna Pompea che, in arresto respiratorio da corpo estraneo con perdita di coscienza, prima la assisteva con “manovra di Heimlich” e percussioni toraciche, senza beneficio, tempestivamente effettuava la respirazione bocca a bocca, che le consentiva l’espulsione di grosso bolo alimentare che ostruiva le vie aeree, consentendole conseguente progressiva ripresa della respirazione autonoma e recupero dello stato di coscienza, salvandole la vita.
Il personale del 118 intervenuto poi sul posto, non faceva altro che confermare la stabilità emodinamica e l’efficacia del trattamento subito da mia mamma. Maria Letizia, un angelo blu. Un grazie all’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Marche Nord, per gli elevati livelli di efficienza ed efficacia del suo personale seguiti sicuramente da corsi di formazione continua e permanente”.