Luca Caprara: “Che cos’è una Mediateca? Lo strano caso della Memo Montanari di Fano”
- 12 Settembre 2016
Fano (PU) – “Una Mediateca che NON è una mediateca”. Ad affermarlo è Luca Caprara, sceneggiatore fanese ed esperto di cinema e audiovisivo il quale ritiene che la Memo Montanari non soddisfi i canoni per potersi aggiudicare l’appellativo di Mediateca, bensì dovrebbe chiamarsi Biblioteca Moderna.
“ Ai più attenti tra i cittadini fanesi e alle stesse istituzioni della città – spiega Caprara – non sarà passato inosservato quanto l’attuale Mediateca in realtà, per come è stata concepita a livello strutturale, per i servizi che offre e per l’attività che svolge, sia da considerarsi alla stregua della vicina Biblioteca San
Giovanni di Pesaro e cioè una Biblioteca Moderna.
La parole sono importanti, usarle correttamente è fondamentale nella vita di tutti i giorni e non solo. Se leggiamo un’insegna di un negozio con su scritto Salumeria difficilmente penseremmo, una volta entrati, di ritrovarci tra tisane e spezie e allora chiunque abbia frequentato in tutti questi anni più o meno assiduamente la Mediateca Montanari di Fano difficilmente avrà ritrovato al suo interno piena ed adeguata conferma alla definizione che tutti i dizionari italiani sono soliti usare alla voce mediateca e cioè “centro di raccolta, consultazione e prestito di programmi video e documenti sonori”. In soldoni in una Mediateca non si prestano i libri ma si raccolgono, consultano, prestano, archiviano e divulgano video.
Appurato quindi l’ontologico, primigenio errore di approccio sia strutturale (con locali NON concepiti per le esigenze di una Mediateca) sia di servizi e attività (le Mediateche NON sono Biblioteche e non hanno come servizio precipuo quello del prestito librario né come attività quella esclusiva della divulgazione letteraria) si rende necessario e non più procrastinabile un ripensamento da parte delle istituzioni di ciò che è e delle competenze che dovrebbe avere la Mediateca Montanari di Fano.
Con questa riflessione NON si vuole assolutamente sminuire la sicuramente meritoria attività programmata in questi anni da chi ha gestito la struttura ma mettere a conoscenza delle istituzioni (qualora già non lo sapessero), dei lettori e dei cittadini cosa in realtà sarebbe e di cosa di dovrebbe occupare una Mediateca che si chiami tale.
Pensare a quanto strategica e fondamentale per il territorio sarebbe una struttura che si occupasse di DOCUMENTARE ciò che accade in quel territorio e CATALOGARE (e renderlo disponibile e fruibile) quel materiale documentato, evitando dispersioni e rischio di deperimento dello stesso (per esempio la ineluttabile esigenza di digitalizzare eventuale materiale analogico ora nelle disposizioni di privati cittadini o di associazioni e istituzioni), pensare a quanti eventi potrebbero essere recuperati per la cittadinanza e la sua memoria e quanto questa memoria potrebbe fare da straordinario (e globale) volano culturale e turistico per la città e il territorio circostante non ha pari e ogni giorno che passa è un giorno irrimediabilmente perso.
Eventi entrati nell’immaginario collettivo della comunità fanese come Papa Giovanni Paolo II a Fano, il Festival Il Violino e la Selce oppure un’eccellenza come il Festival del Barocco, manifestazioni come le vecchie edizioni della Fano dei Cesari, il Carnevale di Fano, la cui documentazione audiovisiva rimane carente, dispersa, mai raccolta se non in parte, catalogata, digitalizzata ed editata, o come il Fano Jazz, Festival come il Festival del Brodetto e il Festival PasSaggi con i loro ospiti, gli Incontri Polifonici o i Concerti d’organo, tutto il materiale audiovisivo (immagini, filmati) di avvenimenti ed eventi che nel corso di decenni e decenni le associazioni e i fanesi hanno accumulato nelle loro case, tutto questo non è mai stato oppure solo in parte catalogato in modo puntuale e professionale e poi messo a disposizione della comunità locale e di chiunque (una volta digitalizzato) nel MONDO, ripeto nel mondo, voglia vederselo e conoscerlo.
Non è perché si hanno postazioni multimediali o internet gratuito a disposizione degli utenti che si è una Mediateca, non è perché oltre ai libri si presta qualche DVD che si è una Mediateca ed è incredibile come in tutti questi anni quel nome, Mediateca, sia stato impropriamente utilizzato ed usato. Così com’è strutturata e per le attività che si svolgono lì dentro sarebbe molto più corretto e molto più onesto (nei confronti dei cittadini e dei professionisti che si occupano di audiovisivo) chiamarla finalmente con il suo vero nome: Biblioteca Moderna Montanari.”