Pesaro (PU) – L’ordinanza anti-accattonaggio invasivo e abusivismo sarà confermata. Lo ha annunciato Matteo Ricci nell’incontro di fine anno con la polizia municipale. «Ci aspettano sei mesi tosti sui lavori pubblici nel centro storico – ha detto Ricci, affiancato dall’assessore Luca Bartolucci e dal comandante Gianni Galdenzi -. Vogliamo migliorare la città, renderla più attrattiva: il tema del degrado sta dentro questa impostazione. Ne ho parlato con il prefetto: sono per confermare l’ordinanza, magari tramutandola in un regolamento per renderla stabile. Sappiamo che non risolve il problema, ma di certo lo attutisce. E in ogni caso dobbiamo dare uno strumento ai vigili, alla polizia e ai carabinieri per intervenire. Su questo obiettivo serve l’apporto di tutte le forze dell’ordine. Se non avessimo fatto l’ordinanza, l’intensità del fenomeno sarebbe stata sicuramente più grande rispetto all’attualità». Ha aggiunto Ricci: «Sono tra i sindaci che pensa che il fenomeno si risolverà quando si multerà anche chi dà l’obolo all’abusivo. Ma questo cambiamento appartiene a dinamiche nazionali, non è nelle nostre mani». Ancora: «Non facciamo solo l’ordinanza. Contro il degrado affianchiamo una visione d’insieme: lavori pubblici e trasformazioni urbane. Come sulla riqualificazione di via dell’Acquedotto, su cui abbiamo intercettato nove milioni dal bando periferie». Il sindaco vede nel nuovo assessore Luca Bartolucci un ‘garante’ del caso: «Ha la capacità di trovare il giusto equilibrio tra la necessità di rispettare le regole e la solidarietà che serve nei casi umani».
LO SFORZO – Il sindaco ha ringraziato la municipale, allargando lo sguardo: «Vi abbiamo chiesto un grande lavoro, specie sulla gestione degli eventi. Ma anche la polizia locale sta contribuendo al cambiamento della città. Il tentativo è ristrutturare l’economia, recuperando posti di lavoro su servizi e turismo: siete parte della strategia con il vostro apporto». Ricci ha sottolineato, in particolare, «il drastico calo degli incidenti mortali del sabato sera. Che segna una differenza tra il passato e l’attualità. Fino a qualche anno fa i giornali del lunedì – ha proseguito – aprivano con il bollettino delle stragi sulle Siligate. Adesso non più: c’è una cultura diversa tra i giovani. Ma un pezzo di quel risultato è dato dal fatto che adesso, specie in estate, sono molto di meno le ragioni per andare altrove a divertirsi. E’ complicato trovare il punto di equilibrio tra le esigenze di chi vuole dormire e quelle di chi vuole divertirsi. La strategia che rende la città più attrattiva per i giovani, tuttavia, non solo porta gente qua ma lascia a Pesaro i nostri. Gli incidenti non si possono eliminare del tutto, ma sono notevolmente diminuiti. È un dato di fatto». Sull’Unione: «So bene che inizialmente il carico è tutto sul Comune di Pesaro. Ma è un processo fondamentale: non avremo più i Comuni di una volta e abbiamo bisogno di rafforzarli. Specie con lo svuotamento delle Province. A maggior ragione nella prima fase, quindi, dobbiamo essere ‘solidali’ per costruire il bacino unitario da 150mila abitanti: siamo quelli con più responsabilità».