Fano (PU) – “Provate a percorrere l’interquartieri in bici, da Via Fanella lato mare a Via Trave, usando solo le piste ciclabili a disposizione, senza invadere i marciapiedi: un vero e proprio percorso ad ostacoli e pure pericoloso”. Ad affermarlo sono gli esponenti del Movimento a 5 Stelle di Fano, critici verso il nuovo interquartieri, secondo loro, non idoneo a chi lo deve percorrere in bici o a piedi.
“Fin dalla partenza – spiegano i grillini – inizia un pezzo di ciclabile, che però muore dopo venti metri, dietro un pannello antirumore. Allora, per non andare sul marciapiede, alla rotatoria, scendiamo e attraversiamo uno degli incroci più pericolosi per la velocità e la frequenza con cui le macchine vi transitano. Percorriamo la ciclabile fino alla rotatoria con via Fornace. Scendiamo e riattraversiamo. C’è una pista ciclabile ed è dietro a un enorme pannello antirumore, la utilizziamo con la sensazione di passare di fianco a un muro di Berlino. Infine ci troviamo finalmente alla rotatoria di Via Trave. La rotatoria più pericolosa in assoluto per pedoni e ciclisti, che ci lascia in balia di vecchie strade strette e pericolose, prive di corsie e piste ciclabili. Così come quella di Via Fanella, da dove siamo partiti in questo ‘viaggio’. Pensate a un bambino e a un anziano in queste situazioni. Oltretutto alla fine di un marciapiede, in direzione via Liguria, c’è una specie di scalino che diviene una barriera architettonica”.
“Certo, con la nuova interquartieri – aggiungono – qualche fanese risparmierà 2 o 3 minuti per tornare a casa, qualche via parallela avrà visto diminuire il traffico, sono buoni segnali. Ma tutto ciò vale 4 milioni di euro (più espropri per almeno altri 4 milioni) per 900 metri di strada, ben percorribili solo per auto, che alla fin fine portano i veicoli sempre da via Roma a via Giustizia e all’imbuto del parcheggio del Circolo Tennis, per incanalarsi, in un budello di strade, sulla Statale Adriatica? Il tutto realizzando uno scempio urbanistico epocale, con pannelli antirumore orribili e già imbrattati, ma soprattutto inutili, visti i volumi di traffico e l’ottimo asfalto fonoassorbente”.
“Entrare nella nuova interquartieri lascia quella sensazione di accesso a un ghetto, quasi nel Bronx. Una ferita che rimane aperta, in un quartiere che era “verde”, a misura di persona e vivibile. E’ questa la città dei bambini che il Babbo Natale Seri ha promesso nella sua casetta leggendo le letterine dei bambini fanesi? Caro Sindaco, faccia togliere i pannelli antirumore e li sostituisca con barriere vegetali, potrebbe essere un bel passo in avanti. Realizzi una pista ciclabile continua anche sul lato mare e metta a senso unico alcune vie limitrofe estrapolando nuove piste ciclabili di raccordo con la città. Solo questo può dare un po’ più di senso a quest’opera, che, come direbbe Vasco, ‘Un senso non ce l’ha’”.