Diabete e attività fisica
- 29 Novembre 2017
Questa settimana vi parlo di come svolgere attività fisica per chi soffre di diabete; è importante sapere che se siete affetti da patologie non dovete privarvi di nulla, a meno che non avete impossibilità fisiche di un certo tipo che non vi permettono di fare esercizio fisico.
Il diabete, il cui nome più corretto sarebbe diabete mellito, è la malattia metabolica più conosciuta che possa affliggere l’essere umano. La sua insorgenza è strettamente legata all’insulina o meglio, può dipendere da una sua ridotta disponibilità (la cui produzione non riesce a soddisfare le richieste dell’organismo), dalla scarsa sensibilità all’ormone da parte dei tessuti bersaglio o da una combinazione di questi fattori.
Un aspetto caratteristico del diabete è l’iperglicemia, risultante dalle succitate alterazioni a carico dell’insulina. Oggigiorno la scienza medica ha riconosciuto l’esistenza di 3 tipologie di diabete mellito: diabete di tipo 1, diabete di tipo 2 e diabete gestazionale, quest’ultimo, come si può capire facilmente dal nome colpisce le donne in gravidanza.
È importante sapere che la prima osservazione storica sull’argomento è datata prima metà dell’800, ed è presente nel libro “Memoires d’un diabetique” in cui l’autore, medico e afflitto da diabete, riferiva che dopo un pasto abbastanza sostanzioso era solito percorrere di corsa i boulevard esterni di Parigi e ne provava un grande benessere e giovamento fisico.
Un’altra osservazione scientifica risale invece al 1926 (5 anni dopo la scoperta dell’insulina), anno in cui il medico inglese Lawrence pubblicò sul British Medical Journal un articolo in cui provava su se stesso che un’iniezione di 10 unità di insulina generava un abbassamento della glicemia più alto a confronto se era eseguita da un esercizio fisico piuttosto che se si rimaneva in assoluto riposo.
Proprio grazie all’aspetto sinergetico del lavoro muscolare e dell’insulina, l’esercizio fisico venne ben presto considerato un pilastro fondamentale per curare il diabete (Joslin Clinic, 1959).
Per la precisione l’attività fisica raccomandabile ai pazienti colpiti da diabete è di carattere aerobico e in assenza di complicazione è importante e raccomandabile un dettagliato programma di allenamento contro resistenza.
Per quanto concerne l’organizzazione di una seduta tipo di allenamento in generale si prevede: una fase di riscaldamento (5/10 minuti) di attività aerobica a bassa intensità per preparare il nostro muscolo principale, ovvero il cuore, i muscoli scheletrici e i nostri polmoni ad un incremento progressivo dell’esercizio. Dopo di questa fase è bene fare per gli stessi minuti, un po’ di stretching muscolare dolce.
La fase centrale dell’esercizio invece si caratterizza per un’attività fisica programmata nei minimi dettagli e alla fine della stessa è consigliabile fare defaticamento per circa 5/10 minuti per riportare in maniera graduale la frequenza cardiaca a livelli di base.
Durante l’esercizio fisico in condizioni fisiologiche si ha una caduta dei livelli di insulina, per cui la dose necessaria a riposo può essere particolarmente eccessiva durante l’esercizio determinando:
ridotta produzione epatica di glucosio + aumentata utilizzazione del glucosio = ipoglicemia.
L’esercizio fisico aumenta l’azione dell’insulina per diverse ore dopo l’attività fisica con rischio prolungato di ipoglicemia conseguente.
Inoltre, l’assorbimento sottocutaneo di insulina può essere aumentato dall’esercizio se l’iniezione avviene in una zona coinvolta dall’attività muscolare.
È fondamentale per suddetti motivi, controllare la glicemia pre e post esercizio fisico ed identificare quando è necessario ridurre la sua dose e studiare la risposta glicemica a differenti condizioni di esercizio.
Inoltre il pericolo di ipoglicemia è maggiore quando l’esercizio fisico è praticato nel periodo post – prandiale (prevede una riduzione della dose di insulina o di ingestione dei carboidrati); tale rischio è minore invece quando l’attività fisica si svolge lontano dai pasti quando i livelli di insulina appunto sono più bassi.
Se svolgete esercizio fisico al pomeriggio o alla sera potete incorrere maggiormente nella comparsa di ipoglicemia notturna; per questo è bene programmare l’attività fisica lontano dalle iniezioni di insulina ed evitare di fare esercizi durante il picco di azione dell’insulina.
È buona cosa consumare ad esempio uno spuntino di carboidrati quando serve per evitare l’ipoglicemia; dovete disporre inoltre un uso di cibi contenenti carboidrati a basso, medio ed alto indice glicemico durante e dopo l’esercizio.
Inoltre è di particolare importanza somministrarla in zone non coinvolte dall’attività muscolare.
In linea generale possono arrecare problemi particolari gli sport che prevedono sforzi brevi ed intensi come ad esempio la corsa veloce su breve percorso 100-200 m e quelli che richiedono velocità massima o numerosi scatti ed il sollevamento pesi.
Da evitare, inoltre, gli sport che comportano frequenti sobbalzi e bruschi movimenti del capo (pugilato, sport motoristici). Al contrario se lo sport è progressivo e dura parecchie ore il diabetico può adattare il proprio metabolismo con gli opportuni accorgimenti:
- Uso di apposite suolette areate o di gel e di calzini di poliestere o cotone-poliestere per tenere il piede asciutto e minimizzare i traumi.
- Bracciale di identificazione visibile durante l’esercizio.
- Adeguata idratazione prima dell’esercizio, durante e dopo.
- Esercizi ad elevata resistenza con l’ausilio dei pesi possono essere accettati in soggetti giovani ma non nelle persone anziane o con lunga durata di diabete.
- Programmi di training che utilizzino pesi lievi e con molte ripetizioni possono essere usati per mantenere o potenziare la forza nella maggior parte dei soggetti diabetici.
In linea di massima i vantaggi dell’attività fisica regolare comportano un buon controllo metabolico che è una condizione fondamentale per la prevenzione delle complicanze legate al diabete. Un esercizio di intensità medio – bassa svolto 3/4 volte alla settimana per almeno mezz’oretta/ un’ora, porta ad un sensibile miglioramento dei parametri di controllo metabolico.
In oltre altri benefici sono:
- Aumento della sensibilità all’ insulina
- Prevenzione delle malattie cardiovascolari
- Riduzione dei livelli di trigliceridi VLDL
- Aumento del colesterolo “buono”HDL e riduzione di quello “cattivo” LDL
- Riduzione dei livelli di pressione arteriosa in modo rilevante nei pazienti con iperinsulinemia
L’esercizio fisico inoltre risulta particolarmente vantaggioso nei soggetti con diabete da lieve a moderato (con glicemia a digiuno minore di 200 mg/dL) sono fondamentali le raccomandazioni per un corretto esercizio fisico, una valutazione delle presenze di complicanze (diabetologo), una
valutazione della presenza di malattia ischemica silente (cardiologo), elettrocardiogramma da sforzo nei pazienti di età superiore ai 35 anni, una valutazione della terapia con ipoglicemizzanti orali e/o di insulina ed infine una valutazione della terapia con farmaci ipertensivi.
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