Fano (PU) –“Un progetto ‘gender’ in una scuola elementare di Fano”. A tirare fuori la questione è Stefano Pollegioni dell’associazione Nuova Fano che ieri ha partecipato ad un incontro all’ex chiesa del Gonfalone (“Tanti punti fanno una linea”) dal quale sarebbe emerso che proprio in una scuola della nostra città starebbe per partire un progetto provinciale dal costo di 13mila euro per spiegare ai bambini la parità di genere.
“In apparenza – scrive Pollegioni – questi progetti vorrebbero educare al rispetto dell’altro sesso, a combattere quei terribili stereotipi che rilegano ad una posizione di inferiorità le femmine ed evitare atti di bullismo verso le persone diverse. Invece spesso, come testimonia la cronaca nazionale, nascondono la promozione dell’ideologia gender e di pratiche disumane come l’utero in affitto”.
“La Fano città dei bambini dovrebbe avere ben altre finalità e non piegarsi a progetti che vogliono negare il maschile ed il femminile e che provano ad inculcare nei bambini, già dalle scuole elementari, l’idea che si può fare del proprio corpo ciò che si vuole. Con quei soldi si sarebbero potuti fare tanti bei progetti di inclusione e di tolleranza che nulla hanno a che vedere con il Gender”.
Ad aggravare la situazione, secondo l’esponente di Nuova Fano, ci sarebbe il fatto che i genitori degli alunni non sono stati informati del contenuto e del percorso del progetto. “Veglieremo affiché Fano possa ritrovarsi come Città dei Bambini,perché questa amministrazione di sinistra ha smarrito la strada dell’innocenza ed ha scambiato il rispetto per l’altro per la promozione dell’ideologia di genere. Come Nuova Fano – conclude – già questa mattina ci preoccuperemo comunque di informare il Ministro dell’Istruzione documentando la questione. Nell’occasione chiederemo un intervento anche da parte degli ispettori per le dovute verifiche”.