Roma – L’Associazione Luca Coscioni questa mattina ha depositato in Cassazione il quesito del referendum per rendere legale l’eutanasia in Italia. Erano presenti, tra gli altri, Marco Cappato, l’avvocato Filomena Gallo, Mina Welby, Marco Perduca e Rocco Berardo, insieme a rappresentanti del Comitato promotore e ai familiari di chi ha vissuto da vicino il dramma del divieto sulle scelte di fine vita.
“Purtroppo è dal 2013, data in cui abbiamo depositato una proposta di legge di iniziativa popolare per l’eutanasia legale, che attendiamo una risposta dal Parlamento”. Lo dichiarano Massimiliano Iervolino e Giulia Crivellini, segretario e tesoriera di Radicali Italiani al termine dell’iniziativa a cui hanno partecipato anche attivisti come Valeria Imbrogno, compagna di Dj Fabo. “In questi anni l’immobilismo del Parlamento – continuano – è stato tale che neanche i richiami della Corte costituzionale e il processo Cappato-Dj Fabo lo hanno scalfito. Proprio per questo abbiamo deciso di venire qui in Corte di Cassazione per dare il via al referendum sull’eutanasia. Da luglio parte la raccolta firme. Entro settembre contiamo di raggiungere quota 500mila, un numero che permetterà agli elettori l’anno seguente di votare democraticamente sì o no all’eutanasia legale nel nostro Paese”.
“Un’iniziativa importante che il MoVimento 5 stelle appoggia in pieno perché ha il referendum nel suo dna, ma che può essere anche utile a sbloccare la situazione”. Lo dice, in un video con l’Agenzia Dire, Giuseppe Brescia, presidente della Commissione Affari costituzionali della Camera. “Come sappiamo – spiega l’esponente del M5s – la Corte Costituzionale ha chiesto al Parlamento di decidere sul tema, dando un anno di tempo. Quest’anno è passato, si sono fatte le audizioni, e per questo ringrazio i colleghi delle commissioni Giustizia e Affari sociali Mario Perantoni e Marialucia Lorefice per il lavoro svolto. Ci sono tantissime proposte di legge depositate da parte di tutti i partiti. C’è anche una proposta del MoVimento 5 stelle a prima firma Gilda Sportiello. È arrivato il momento di decidere su un tema molto sentito dagli italiani”. E lo stesso Perantoni, presidente della Commissione Giustizia della Camera, ha commentato il deposito del quesito referendario: “Farò quanto in mio potere per dare seguito all’iter delle proposte sul fine vita, da troppo tempo in attesa di una soluzione. Purtroppo la politica fino a questo momento è stata profondamente divisa e ad oggi non è stata capace di trovare una sintesi che dia risposte alle sacrosante richieste della società”.
Nel programma dei lavori dell’Assemblea di Montecitorio è stata inserita, per il mese di giugno, la proposta di legge di iniziativa popolare, con le abbinate proposte dei gruppi parlamentari, dal titolo “Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia”. Tra i promotori del deposito del referendum anche il Psi. “È necessario intervenire su una materia che regola il diritto all’autodeterminazione. I socialisti saranno sempre dalla parte dei diritti, a difesa delle libertà individuali”. Così su Facebook il segretario del Partito socialista, Enzo Maraio.