Fano (PU) – Nei giorni scorsi, due architetti del territorio hanno presentato un’idea progettuale per la realizzazione di una nuova linea ferroviaria, parallela alla superstrada, che alcuni esponenti politici hanno rilanciato come valida alternativa all’attuale sedime della Fano-Urbino. Al riguardo interviene il Movimento 5 Stelle.
“Una parte della politica – afferma Tommaso Mazzanti, capogruppo nel consiglio comunale fanese – approfitta della buona fede e del lavoro di giovani professionisti per tentare il gioco delle tre carte sulla Fano-Urbino. Chi fino a ieri millantava costi eccessivi per il ripristino della tratta già esistente, ora sponsorizza proposte che non vanno certo cestinate a priori, ma che sono sicuramente più onerose e astratte rispetto alla riattivazione del percorso attuale”.
“È evidente a tutti – conclude Mazzanti – che l’obiettivo di chi sta strumentalmente favorendo questa opzione per ora utopistica, ancora tutta da sviluppare e valutare, sia quello di soddisfare gli appetiti di tanti sul corridoio esistente, utilizzandolo per tutto tranne che per una ferrovia, come se fosse strano che su dei binari ci passi un treno”.
“Rfi sta conducendo uno studio di fattibilità per il ripristino della ferrovia a fini turistici – dichiara Marta Ruggeri, capogruppo nel consiglio regionale – in attuazione di una legge approvata all’unanimità dal Parlamento nel 2017 e di un finanziamento intercettato dalla sottosegretaria Accoto, che sarebbe stato dirottato sulle linee di altri territori se non lo avessimo chiesto per la Fano-Urbino. Invece di mettersi l’anima in pace e attendere serenamente gli esiti di questi approfondimenti, alcuni politici continuano a confondere le acque. Utilizzare le proposte di giovani architetti per coltivare i propri interessi di bottega è stucchevole. Fermo restando che ogni buona idea può essere senz’altro tenuta in considerazione per il futuro, adesso la priorità deve rimanere la riattivazione della tratta esistente, se sarà ritenuta sostenibile in base ad approfondimenti scrupolosi e ufficiali, senza dare retta ai troppi autoproclamati esperti degli ultimi tempi”.