Fano (PU) – E’ previsto entro il prossimo anno l’attivazione del primo impianto di cremazione provinciale. Lo hanno annunciato stamattina i sindaci Matteo Ricci e Massimo Seri, il presidente di Aspes Luca Pieri e il presidente di Aset Susanna Testa, all’interno del cantiere che ha già avviato i primi interventi propedeutici per la struttura.
Il cronoprogramma prevede, entro il mese settembre, il bando di gara e l’affidamento dei lavori; entro il 2016, il collaudo e la piena operatività dell’impianto.
Nota Matteo Ricci: “E’ un progetto che segna il livello di civiltà e modernizzazione della nostra comunità: va incontro alla libera scelta delle persone sulle modalità della loro sepoltura. La richiesta della cremazione è in aumento ma oggi molti familiari, nel nostro territorio, non riuscivano a realizzare il desiderio dei loro cari. Considerate le difficoltà ed i disagi, spesso rinunciavano: con questo impianto ci sarà un’opportunità in più, all’interno del cimitero più funzionale della provincia, a metà strada tra Pesaro e Fano. Due Comuni che non hanno mai lavorato bene insieme come ora, grazie a un approccio che evita i campanilismi”.
L’investimento totale sarà di 2 milioni e 387mila euro, “ma il progetto si autofinanzierà con il lavoro prodotto nella struttura – osserva Pieri -. In questi anni, l’approccio verso i servizi cimiteriali si è modificato: sono diminuite le sepolture classiche e aumentate le sepolture nei campi di inumazione e le cremazioni. Oggi gli impianti più vicini sono a Cesena e a San Benedetto del Tronto: con il nostro progetto serviremo un bacino che supera i tre milioni di abitanti in una isocrona di due ore”.
Sui numeri: “Solo a Pesaro e Fano – prosegue il presidente Aspes – nel 2014, ci sono stati 1700 decessi: di questi, 265 defunti sono stati cremati in impianti fuori regioni. Dal 2007 ad oggi la cremazione è passata dal 5,1 per cento al 10,5 per cento nel territorio: un trend in crescita. La gestione in pareggio? Si raggiungerà intorno ai 1500 servizi di cremazione: il bacino di utenza garantisce questo livello. Con Aset e Fano lavoreremo in sinergia su altri progetti”.
Per realizzare l’impianto, Aset e Aset hanno costituito una società srl ad hoc, Adriacom cremazioni, “che ha ottenuto proprio nei giorni scorsi il finanziamento bancario – osserva Testa -. Un ottimo risultato: conferma la validità del progetto e la solidità delle due società. Negli ultimi mesi del 2014 e nei primi mesi del 2015 il tavolo di lavoro ha avuto un’accelerazione, ognuno ha portato il suo contributo. Tutte le criticità sono state prese in esame per ridurre al minimo l’impatto del cantiere sul cimitero”. Chiude Massimo Seri: “E’ una risposta ad una sensibilità sempre più forte. Al di là delle chiacchiere strumentali, abbiamo impostato una collaborazione tra Pesaro e Fano che guarda lontano e produce risultati concreti. Continueremo su questa linea. Un dato da evidenziare è la natura completamente pubblica della società”.
Con due cremazioni al giorno (costo di poco inferiore ai 500 euro, ndr), già dal primo anno sarà possibile raggiungere il pareggio di bilancio. Nel piano economico, “per motivi di prudenza”, non è stato compreso il futuro trattamento delle salme non mineralizzate. Un dato che potrebbe far crescere ulteriormente la media delle cremazioni, considerato che nell’arco di 15 anni scadranno per le amministrazioni le prime concessioni dei loculi di durata compresa tra i 35 e i 45 anni.
Il luogo ospiterà anche una sala di commiato, depositi cinerari un “giardino delle rimembranze” dove spargere le ceneri. Ceneri che, su richiesta testamentaria l’impianto potrà prevedere di spargere in mare.