Fano (PU) – “Apprendo con sconcerto del ‘sopralluogo’ effettuato dagli assessori regionali Baldelli e Saltamartini, insieme ai dirigenti dell’ASUR Marche e dell’Area Vasta 1, nella nuova sede del distretto sanitario di Pergola, che ospiterà anche il P.U.A (punto unico di accesso)”. È incredulo Dimitri Tinti, presidente dell’Ambito Sociale 6, che ha letto sulla stampa di questo incontro, in quanto il lavoro propedeutico alla reale attivazione del nuovo servizio è stato coordinato e progettato da mesi dall’ATS 6 e dal distretto sanitario di Fano dell’Area Vasta 1.
“Nel vedere la foto che ‘celebra’ questa strana liturgia – aggiunge Tinti -, sono rimasto sorpreso che né la sindaca di Pergola Guidarelli né il sottoscritto, presidente di tutti i sindaci dell’ATS 6, siano stati minimamente avvisati di questa visita esclusiva con tanto di telecamere e fotografie a suggello. Infatti, il “PUA di Pergola rientra nella strategia di apertura di una serie di punti unici di accesso distribuiti capillarmente su tutto il territorio come quello di Mondavio, inaugurato a luglio, e quello di Mondolfo, reso operativo ad agosto”. A tal proposito il Comitato dei sindaci dell’ATS 6, insieme al distretto sanitario dell’Area Vasta 1, hanno avviato una collaborazione che prevede, appunto, per questo sportello multidimensionale, nuovi spazi a Pergola, in attesa di inaugurarli, e infine a Fano”.
“Il nuovo servizio – precisa la Coordinatrice di Ambito Roberta Galdenzi – dovrà poter accogliere tutti quei cittadini, perlopiù anziani e disabili, che non sapendo comprendere quanto vi sia di sanitario e quanto di sociale nel proprio bisogno verranno accolti da un’assistente sociale di Ambito e da un’operatrice sanitaria del Distretto negli stessi locali, in un percorso che vuole fornire risposte adeguate di cura e di benessere al tempo stesso. Questo è il PUA, non un acronimo tra i tanti da liquidare in poche sillabe, ma una nuova frontiera della reale integrazione sociosanitaria nell’esclusivo interesse delle persone fragili”.
“L’assessore Baldelli – spiega Tinti – ci aveva abituato a episodi di protagonismo individuale, ma non pensavo che tale inclinazione sfociasse in una tale scorrettezza istituzionale. Un servizio pubblico così importante non è ‘preda da conquistare’ prevaricando le istituzioni locali che avevano creato i presupposti per l’attivazione. Spiace che in questo irrispettoso incidente diplomatico ci siano finiti, spero inconsapevolmente, anche i vertici sanitari dell’Area Vasta 1. Invece Baldelli, essendo un avvocato ed avendo ricoperto la carica di primo cittadino di Pergola, dovrebbe sapere bene che un sindaco è la massima autorità sanitaria locale ed anche solo per cortesia istituzionale, avrebbe dovuto avvisare la sindaca di quel ‘sopralluogo’, non facendolo ha di fatto mancato di rispetto alla comunità locale che lei rappresenta”.
“Auspichiamo – concludono Tinti e Galdenzi – che da qui al 15 dicembre, giorno in cui verrà attivato il P.U.A forse senza l’assistente sociale di Ambito visto il poco preavviso, qualcuno possa ricordarsi di invitarci a vedere la struttura che eroga un servizio che abbiamo contribuito a realizzare. Se ciò non avvenga, potremmo sempre pensare che abbia trovato i nostri telefoni occupati o che la nostra casella di posta sia piena”.