Pesaro – Quest’anno per celebrare il Giorno della Memoria lo Spi Cgil di Pesaro e Urbino ha realizzato un’intervista a Rosanna Lanternari, ebrea, che vive a Fano da anni e che ha vissuto insieme alla sua famiglia il dramma della Shoah.
Domani 27 Gennaio chi vuole può seguire la testimonianza in un video-intervista che verrà trasmesso sulla pagina Facebook della Cgil di Pesaro Urbino. Tuttavia, alla vigilia della Giorno della Memoria per commemorare le vittime della Shoah, Spi Cgil e Cgil Pesaro Urbino ritengono necessario soffermarsi e riflettere sul grave episodio avvenuto a Livorno: l’aggressione antisemita nei confronti di un bambino ebreo da parte di due adolescenti.
“La cronaca ci deve far riflettere su come sia importante, oggi, educare i ragazzi e continuare a parlare di Shoah nelle scuole. A coltivare la Memoria” spiega Loredana Longhin, segretaria generale Spi provinciale.
“Sarebbe un errore madornale liquidare quello che è successo ai danni del bambino ebreo come una semplice “ragazzata”, “una cosa da niente”, perché è proprio da questo atteggiamento superficiale che si sviluppano le discriminazioni e si perpetua la violenza. Questi comportamenti vanno condannati, il razzismo e l’antisemitismo vanno stigmatizzati fermamente per far comprendere agli adolescenti il valore della diversità sia essa di genere, di razza, o di religione”.
Quanto è accaduto interroga tutti noi che è necessario fare di più, a partire proprio dalle nuove generazioni, perché sono loro che hanno il dovere che queste tragedie non si ripetano nuovamente.
L’istituzione della giornata della memoria non è una ricorrenza inutile, e priva di significato reale come qualcuno vorrebbe far intendere, perché non serve solo a commemorare le vittime dell’Olocausto, ma serve anche a far conoscere uno dei capitoli più bui della storia moderna, affinché questi fatti non si ripetano.
La commemorazione del 27 Gennaio è oggi ancora più attuale, sia per gli episodi antisemiti ma anche perché non bisogna dimenticare che nel nostro Paese, la senatrice a vita e testimone della Shoah Liliana Segre, è costretta a vivere sotto scorta.
E’ compito della società civile ricordare con la testa e con il cuore, per questo è necessario compiere uno sforzo in più cercando di integrare la formazione delle scuole, con la società, la famiglia e i centri ricerca, soprattutto ora che il testimone sta passando alle giovani generazioni.
La Cgil e lo Spi di Pesaro e Urbino esprimono tutta la loro solidarietà al ragazzo e alla sua famiglia per la gravissima aggressione subita.