Pesaro – Nella settimana delle Marche, all’Expo di Dubai, l’università Carlo Bo di Urbino è stata protagonista di un importante approfondimento sul tema “Discovering welness in one plate & one place: Welcome in Marche Region”, ovvero qualità della vita, intesa anche come benessere e territorialità.
Presentato dal conduttore del programma Caterpillar di Radio Rai Marco Ardemagni, l’incontro all’interno dello spettacolare padiglione Italia, è stato aperto dalla consigliera regionale Micaela Vitri, poi è proseguito con gli interventi dei docenti di tre atenei marchigiani: Elena Barbieri e Fabio Musso dell’Università di Urbino, Flavio Corradini dell’Università di Camerino e Davide Neri della Politecnica delle Marche. Un esempio virtuoso di come gli atenei marchigiani siano capaci di creare processi virtuosi aggregando anche le nostre imprese marchigiane, rappresentate all’incontro da Fausto Calabresi della Camera di Commercio delle Marche e da Marco Spinosi, produttore della famosa pasta.
“Mi fa molto piacere – ha commentato Micaela Vitri – che Urbino sia stata protagonista all’Expo, confermandosi per il valore della sua attività uno dei migliori atenei italiani. La professoressa Barbieri ha presentato il progetto “Movis”, un percorso di educazione all’esercizio fisico associato a un programma nutrizionale e motivazionale in ambito oncologico, dimostrando che una sana alimentazione associata a uno stile di vita attivo è uno strumento fondamentale nella prevenzione, gestione e trattamento di molte malattie oncologiche.
Temi cari alla nostra regione, dove salute, ambiente e alimentazione sono strettamente legati, perché non tutti sanno che nelle Marche la longevità è tra le più alte di Europa. Purtroppo – aggiunge Micaela Vitri – però c’è ancora tanto lavoro da fare sia per i marchigiani che per i turisti. Basti pensare alle nostre eccellenze enogastronomiche e a quanto evidenziato dal professore Fabio Musso: il 9% dei turisti che visitano le Marche considera i suoi prodotti un valore aggiunto e motivo per tornarci, ma tra chi non ci è mai stato la considerazione scende allo 0,5 %. A differenza di altre regioni quindi, nessuno viene nelle Marche appositamente per il suo cibo e i suoi vini. Risulta evidente che aprire percorsi di promozione sia fondamentale per la crescita del nostro territorio”.