Fano (PU) – L’intero settore della cultura è stato sacrificato sull’altare di due soli progetti: MArCHESTORIE e la candidatura dei teatri marchigiani quali patrimonio storico dell’Unesco. «A tutto il resto gli spiccioli», afferma Marta Ruggeri dei 5 Stelle, relatrice di minoranza sul piano regionale della cultura, aggiungendo che le scelte dell’assessora Giorgia Latini stanno creando un forte mal di pancia nella stessa maggioranza di centrodestra.
«Buttare tutto in spettacolo televisivo e in immagine, pur di ottenere il facile consenso dei like, è però un modo irriconoscente, mortificante e umiliante di porsi rispetto alle tante professionalità, alla conoscenza e alla creatività che rendono ricca e qualificata la proposta culturale delle Marche», incalza Ruggeri, capogruppo di M5S in consiglio regionale. Nel pomeriggio di ieri la maggioranza ha dunque approvato il primo stralcio del piano della cultura, al termine di un confronto protrattosi per ore. «Ho battagliato per 20 minuti – prosegue Ruggeri – perorando la causa dei bambini con bisogni educativi speciali, ai quali sono stati riconosciuti 5.000 euro in più su un bilancio pari ad alcuni milioni. Questa è la sensibilità dell’attuale maggioranza regionale».
Qualche altro esempio, allora: “Al lumicino di fatto le risorse per l’arte contemporanea e dimezzato rispetto alle promesse iniziali il sostegno agli istituti culturali di rilievo regionale, addirittura soppressa la sezione riguardante la manutenzione dei parchi di carattere archeologico. Davvero quattro spiccioli sia al teatro amatoriale sia al settore cinema-audiovisivo, che ha ricevuto 125.000 euro da spalmare sulle imprese impegnate nel settore, da due anni in attesa dei bandi regionali per lavorare».
E ancora: «Con tanta fatica saranno previsti 15.000 euro in assestamento di bilancio per le celebrazioni del grande attore fanese Ruggero Ruggeri. Neppure finanziate leggi di cui il centrodestra ha menato gran vanto: fisarmonica e saltarello. Un piano senza vera visione strategica, per di più blindato rispetto a ogni contributo propositivo delle opposizioni. Scelte politiche discutibili e risorse esigue, quindi senz’altro da rimpolpare, mettono a repentaglio attività, eventi e posti di lavoro. Chi ha organizzato rassegne, festival e mostre si ritrova infatti nell’incertezza quanto a sostegni e tempi per riscuoterli».
Conclude Ruggeri: «Si è tartassato un settore che avrebbe invece urgente bisogno di essere rilanciato. Forse più di altri ha subito le conseguenze negative dalle chiusure prolungate, a causa dell’emergenza sanitaria, e dai ristori insufficienti».