Pesaro – “La proposta della Regione di realizzare la Casa di Comunità (ex Casa della salute) a Mombaroccio è stata bocciata. La normativa prevede che la Casa della Comunità sia un luogo dove i cittadini possono trovare risposta ai bisogni sociosanitari con all’interno servizi multidisciplinari (medici di famiglia generale, pediatri, ambulatori specialistici, infermieri di famiglia, servizi di assistenza domiciliare e il punto unico di accesso a tutti gli altri servizi territoriali) e che serva un bacino tra i 40 e 50 mila abitanti, in un luogo facilmente accessibile”. E’ il consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Biancani che ne parla.
“Già in fase di previsione – precisa Biancani – avevo espresso tutte le mie perplessità sulla proposta di una Casa di Comunità a Mombaroccio, oggi la bocciatura del sito da parte del Ministero non deve stupire. Ma la toppa che ora cerca di mettere la Regione rischia di essere peggio del buco. La Regione, ormai abituata a fare il “gioco delle tre carte”, ha infatti modificato la proposta fatta appena due mesi fa, proponendo di trasformare Galantara in una Casa di Comunità e fare a Mombaroccio un Ospedale di Comunità. In questo modo si snatura Galantara che già oggi è, per le funzioni che svolge, uno dei pochi Ospedali di comunità che abbiamo in Regione, ed è la struttura RSA e riabilitazione pubblica più forte della regione”.
“L’Ospedale di Comunità – evidenzia ancora Biancani – è una struttura che ha una funzione intermedia tra il ricovero ospedaliero e quello domiciliare con la finalità di evitare ricoveri impropri e di fornire al paziente dimesso dall’ospedale un luogo idoneo al recupero prima del rientro in casa, erogando quegli interventi sanitari difficilmente gestibili a domicilio perché richiedono assistenza. Tipicamente si tratta dei servizi di riabilitazione e residenze sanitarie assistite, esattamente le funzioni che oggi svolge Galantara”.
“La struttura infatti – spiega Biancani – ospita l’RSA, la riabilitazione, il centro per i disturbi del comportamento alimentare, il dipartimento prevenzione e promozione della salute e il centro diurno per Alzheimer oltre al Museo alle Stufe, che raccoglie materiali e archivi recuperati dall’ex manicomio. A meno che non si trasferiscano altrove questi servizi, con il rischio che si allontanino da Pesaro, non ci saranno nemmeno gli spazi necessari agli ambulatori per la Casa di Comunità. Sono d’accordo, come ho sempre detto, che a Pesaro serve una Casa di Comunità, dove riunire tutti i servizi sociosanitari sparsi per la città, ma Galantara non è sicuramente il posto giusto perché la Casa di Comunità deve dare servizi facilmente accessibili e raggiungibili dai cittadini; quindi, deve essere inserita nel contesto cittadino ed essere ben servita dai mezzi pubblici”.
“Condivido – ci tiene a precisare il Vicepresidente del Consiglio Regione Marche – invece la modifica, che avevo suggerito da tempo, di prevedere un Ospedale di Comunità a Mombaroccio in quanto la struttura esistente, il Bricciotti, ha già autorizzati ed accreditati 40 posti letto tra RSA e residenziali, e altri servizi al cittadino compatibili con un Ospedale di Comunità. Le risorse del PNRR ci darebbero l’occasione di risistemare il Bricciotti senza bisogno di costruire nuovi edifici lasciando senza garanzie di finanziamenti l’attuale edificio con il rischio abbandono. Resto nettamente contrario rispetto alla scelta di trasferire da Muraglia a Mombaroccio le comunità protette maschile e femminile che accolgono pazienti psichiatrici non autosufficienti che le famiglie non riescono a gestire in casa. Il trasferimento definitivo significherebbe allontanarli dalle famiglie e da un contesto urbano e sociale strutturati, aumentando l’isolamento di queste persone”.
“Per tutte – conclude – queste ragioni ho deciso di presentare un’interrogazione con richiesta di spiegazione tecnica e politica sul perché di queste scelte sbagliate, affrettate e non condivise con il territorio”.