
Trattamenti di nichelatura: tipologie e differenze
- 29 Luglio 2022
Marche – La nichelatura è un trattamento utilizzato, ad esempio, per difendere le superfici trattate dagli agenti corrosivi e dall’usura o migliorarne le performance. Il nichel, da cui il nome del trattamento, è un metallo di facile plasmatura, simile all’argento, utilizzato in vari settori di applicazione: industriale, alimentare e farmaceutico, aerospaziale e aeronautico, automobilistico e motociclistico, medicale, elettronico e delle telecomunicazioni, oleodinamico, pneumatico, tessile, petrolchimico, packaging e stampa. Per mezzo della nichelatura, le superfici rivestite ottengono una durata maggiore nel tempo, facilitando al contempo gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Ciò si accompagna a un’affidabilità maggiore in termini d’impiego e di resa, con conseguente incremento della produttività.
Nichelatura: rivestimento a prova di corrosione
Il trattamento di nichelatura conferisce ai materiali trattati non solo un isolamento dalla corrosione, ma anche antiaderenza, antiattrito, lubrificazione, durezza, saldabilità e scorrimento. Per eseguire correttamente questo processo, al fine di ottenere le diverse proprietà citate, è necessaria un’esperienza pluriennale e consolidata nel settore, incentrata sulla continua ricerca di soluzioni d’impiego performanti.
Il trattamento di nichelatura darà vita a un tipo di rivestimento in grado di garantire una perfetta aderenza alla superficie trattata, rendendola uniforme e omogenea anche quando si ha a che fare con geometrie particolarmente complesse.
Acciaio inox, ghisa, acciai legati, leghe di alluminio, bronzo e ottone sono alcuni dei materiali che, attraverso il rivestimento di nichelatura, acquisiscono un maggior grado di resistenza, e il suo impiego risulta particolarmente adatto anche ai microcomponenti meccanici.
Nichelatura chimica: risultati performanti per ogni esigenza
Le diverse tecniche di nichelatura chimica possono variare in base allo spessore del rivestimento, ma sia le superfici sottili, sia quelle più spesse, ottengono lo stesso risultato: maggiore consistenza, maggiore durevolezza, resistenza estrema alla corrosione e all’abrasione. Vetro, metallo e plastica, dai componenti più piccoli fino a quelli di più grandi dimensioni, potranno essere facilmente trattati. I procedimenti di nichelatura chimica possono essere vari, ognuno con caratteristiche diverse e con molteplici risultati sulle superfici che necessitano di essere specificamente trattate, ognuna secondo specifiche esigenze. Vediamoli nel dettaglio.
Anticorrosione e antiusura per mezzo di rivestimenti con riporto uniforme
I rivestimenti Elnip 13 e Niploy garantiscono una resistenza senza eguali uniformandosi completamente alle superfici da trattare, anche a quelle più complesse, grazie alla plasmabilità. Questo tipo di rivestimento è adatto sia per le piccole superfici e particolarmente complesse, come quelle che richiede la meccanica di microprecisione, sia per quelle di più grandi dimensioni, come le turbine. I vantaggi nell’impiego di questa tecnica sono vari, come la possibilità di utilizzare materiali meno nobili e più leggeri. Viene garantita una durezza elevata e una protezione estrema contro la corrosione, grazie alla perfetta aderenza alla superficie trattata, conferendo al contempo resistenza e uniformità.
Durezza performante con rivestimenti in nichel chimico e carburo di silicio o ad alto contenuto di fosforo
La durezza ad altissimi livelli conferita da una colatura uniforme su tutta la superficie è la caratteristica principale della nichelatura Elnicarb e Chenisil. Queste tipologie di trattamento sono pensate per tutte quelle superfici che necessitano di un trattamento non poroso, in grado di offrire un’elevata resistenza all’usura da abrasione.
Si tratta di processi molto versatili che si adattano alle più svariate esigenze, garantendo resistenza, antiattrito e durezza, anche alle superfici di forma più irregolare e complessa. Corrosione e delaminazione, anche sui materiali più porosi, sono così bandite. Inoltre, Chenisil ed Elnicarb hanno una grande versatilità d’impiego, dal settore tessile fino all’aeronautico e al petrolchimico. Altro rivestimento in grado di conferire estrema durezza è quello di nichelatura chimica ad alto fosforo, denominato ENP SH. Il trattamento viene effettuato tra i 280° e i 380° ed è particolarmente adatto all’acciaio, alle leghe e all’inox.
L’idrorepellenza e il distacco con rivestimenti a base di nichel e microparticelle di politetrafluoroetilene (PTFE)
Le tecniche Cheniflon e Elniflon, per mezzo della dispersione delle particelle di politetrafluoroetilene, favoriscono l’idrorepellenza e il distacco, unitamente alla massima uniformità del rivestimento e alla protezione totale, anche per le superfici con le cavità più ostili come i fori. Il substrato ne esce solido e performante, resistente anche a forti sollecitazioni. La versatilità d’impiego è la stessa delle precedenti tecniche.
La nichelatura elettrolitica: diverso impiego, diversa efficacia
A differenza della chimica, la nichelatura elettrolitica è una tecnica utilizzata principalmente con scopi decorativi. Infatti, presenta periodi di resistenza nel tempo nettamente inferiori rispetto alla prima.
La nichelatura elettrolitica è esclusivamente applicabile ai materiali metallici. I processi di lavorazione sono completamente diversi, come diverse sono le caratteristiche superficiali. La durezza, ad esempio, è notevolmente inferiore nell’elettrolitica.
Le fasi di questo trattamento sono sostanzialmente due. La prima consiste nel lavaggio accurato e nell’applicazione di trattamenti termici appositi per pulire la superficie da ogni tipo di residuo di sporco e grasso. La seconda fase, invece, avviene con l’immersione della superficie da trattare in una vasca di soluzione elettrolitica, chiamata anche catodo, conduttrice di elettricità. Perchè la seconda fase abbia inizio, tutti i residui di qualunque tipo devono essere rimossi, così da evitare una scarsa aderenza del nichel alla superficie.
La nichelatura elettrolitica è ottenuta per mezzo di un bagno galvanico a freddo: l’acciaio, immerso in una soluzione di sali di zinco, produce elettricità attraverso un processo di elettrolisi, permettendo allo zinco di creare uno strato uniforme sulla superficie. La tecnica a freddo, così come quella a caldo, che a differenza della prima prevede un’immersione a 450°C, è nata nella prima metà dell’Ottocento, quando ne venivano studiate le efficaci proprietà in grado di trasformare i materiali e di renderli più resistenti alla corrosione.
Cromatura: da non confondere con la nichelatura
Le differenze sostanziali di queste tecniche apparentemente simili, ma assolutamente diverse per impiego e risultato dal punto di vista dell’utilizzo e della durabilità, sono le seguenti: la cromatura è un rivestimento decorativo con fini estetici che può essere aggredito dagli agenti esterni, per poi danneggiarsi e di conseguenza ossidarsi. La nichelatura, invece, pur conferendo un aspetto estetico diverso all’oggetto trattato, è un trattamento superficiale utilizzato con il primo scopo di conferire elevata durezza alla superficie trattata, al fine di proteggerla dalla corrosione, donandole uniformità di spessore.