Roma – È il giorno di Mario Draghi in Senato. Il premier, su indicazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che giovedì scorso ha respinto le sue dimissioni arrivate dopo lo strappo del Movimento 5 Stelle sul dl Aiuti, farà le sue comunicazioni all’aula di Palazzo Madama. Seguiranno la discussione generale con i gruppi parlamentari e le repliche. Nel pomeriggio, il voto di fiducia che potrebbe decidere le sorti dell’esecutivo: Draghi potrebbe confermare le dimissioni o decidere di restare alla guida dell’esecutivo, in caso di maggioranza ricompattata.
Il presidente del Consiglio parlerà al Senato alle 9.30. È quanto ha stabilito la conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama. La Capigruppo prevede l’inizio della seduta alle 9.30 con sospensione alle 10.30. Per poi riprendere con la discussione generale alle 11 fino alle repliche, alle 16.30. La chiama per la fiducia è fissata alle 18.30 con termine della votazione alle 19.30. Il voto alla Camera dei deputati slitta, quindi, a giovedì.
“Comunque vada, questa crisi da drammatica sta diventando ridicola, chi eventualmente si incaricherà di staccare la spina sta facendo male i suoi conti. Perché pagherà un prezzo molto alto”. Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, lo dice al ‘Corriere della Sera’.
In caso di voto anticipato “io non sarei tanto sicuro dei risultati. E non dimentico che il centrodestra ha perso le ultime tornate elettorali quasi ovunque, tranne dove è riuscito a presentarsi unito e aperto e moderato, penso a Genova – spiega Toti – E nel Paese c’è voglia di stabilità, di programmazione, di provvedimenti per le famiglie e le imprese con un governo stabile. Questo Governo era nato per affrontare l’emergenza pandemica, quella economica e il Pnrr. Ora si è aggiunta la guerra e la crisi energetica: può mai esserci un momento peggiore per staccare la spina al Governo?”.
Nel centrodestra “si sono resi finalmente conto che è impossibile governare con il Pd e il M5S e dell’inaffidabilità di Giuseppe Conte. Dovrebbero quindi prendere atto che questa esperienza di governo è finita“. Lo dice al ‘Corriere della Sera’ il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.
“Per noi la questione più importante è non tradire le aspettative di milioni di italiani che vorrebbero far pesare il loro voto nelle scelte e che ormai da dieci anni bocciano il Pd nelle urne e poi, per un motivo o per l’altro, lo ritrovano a Palazzo Chigi – aggiunge Lollobrigida – È questa la ragione per la quale cresce l’astensionismo. Ecco perché l’unico modo per combattere questo fenomeno è restituire importanza al voto”.
“Dopo la crisi di governo causata dai grillini, dopo le minacce e i capricci dei 5 Stelle e le continue provocazioni del Pd, che ancora ieri continuava parlare di Ius soli, di ddl Zan, di cambio della legge elettorale quando le priorità degli italiani che stanno soffrendo sono altre, oggi la Lega in Aula farà quello che serve solo e soltanto all’Italia e agli italiani. Vi si vuole bene”. Matteo Salvini, segretario federale della Lega, lo dice in un video pubblicato di buon’ora sulla sua pagina Facebook.