“Miss Italia è stato un evento che ha permesso a Fano di riempire gli alberghi, di avere 2.400 presenze con una importante ricaduta economica sull’intera provincia, le polemiche mi sembrano fuori luogo”. Così Luciano Cecchini, presidente degli Alberghi Consorziati interviene sul concorso di bellezza che si è svolto nella città della Fortuna.
“Se non ci fosse stata Miss Italia – riprende Cecchini – la stagione turistica sarebbe terminata il 10 settembre. Invece si è allungata di un paio di settimane ed ha permesso a Fano, ma più in generale alla nostra provincia, di mostrarsi ad un pubblico ampio. Già, perché oltre alle 200 ragazze, hanno soggiornato durante lo svolgimento del concorso anche quasi 400 genitori che hanno dormito nei nostri alberghi, mangiato nei nostri ristoranti, acquistato nei nostri negozi e visitato tutto il territorio, da Urbino fino a Gradara. Sono numeri importanti se si considera che siamo oltre alla metà di settembre quando gli alberghi sarebbero già stati chiusi”.
Cecchini sottolinea come il finanziamento che l’organizzazione di Miss Italia ha ricevuto dagli enti pubblici sia ricaduto quasi completamente sul territorio. “In sostanza con questi soldi non si è garantito solo il brand di Miss Italia ma si è ripagata l’ospitalità delle ragazze e delle maestranze che hanno lavorato per permettere lo svolgimento della manifestazione. In più, come già detto, c’è stato tutti il seguito di genitori, parenti e amici delle concorrenti che hanno soggiornato per 4 giorni nelle nostre strutture investendo altro denaro. Questo è il famoso turismo di bassa stagione, una linfa importante soprattutto in un periodo così difficile”.