

Fano (PU) – “Sono ormai più di 34 anni che la Ferrovia Fano – Urbino è stata dismessa e inserita, nel 2017 con la Legge 128, nell’elenco delle 18 ferrovie turistiche d’Italia da riattivare. Lungo la tratta ferrata ci sono da ristrutturare 7 gallerie, 25 ponti ma soprattutto 97 passaggi a livello da superare dei quali 56 pubblici e 41 su strade private. Ricordo che Rfi del 2017 comunicò, alla Regione Marche, che l’interna linea era difficile da riutilizzare. Negli anni molti treni, delle promesse e delle campagne elettorali, sono transitati in quella linea ma ad oggi la concretezza è fantasia”. A dirlo è il direttivo Udc di Fano consapevole che quella linea potesse essere una grande risorsa non solo turistica per il territorio provinciale, non siamo contro una eventuale riattivazione.
“Detto questo, però, – spiegano – vogliamo dire: Basta di essere presi in giro! Siamo stanchi di ascoltare la solita fatidica frase (“La linea è stata iscritta nell’elenco delle tratte turistiche possibili da riattivare e quindi non si tocca”) diventata ormai un alibi tanto per dare una risposta e lasciare tutto così forse per altri trenta e oltre anni senza vedere nulla di concreto. Credo che sia ora di guardare in faccia la realtà che è sotto gli occhi di tutti. Parlando del territorio comunale di Fano possiamo dire, senza tanti giri di parole, che è IMPOSSIBILE un ripristino sul tracciato esistente”.
“La tratta ferroviaria dismessa a Fano – affermano ancora gli esponenti Udc – passa quasi ovunque vicino alle abitazioni. Oltre 18, solo nel comune di Fano, sono i punti che hanno interessato la linea ferrata da strade, alcune di esse importanti (SS 16, Via del Ponte, Via del Fiume, Via Papiria, via canale Albani inizio Super strada). La tratta inoltre è stata interrotta (tagliata di netto) per costruire la Bretella stradale sopra elevata su via Forcolo- via Siriani. È chiaro che per riattivare la tratta ferroviaria nel territorio comunale di Fano occorre un nuovo progetto che preveda una nuova linea ferroviaria che eventualmente si vada poi a ricollegare con la vecchia fuori comune. Per questi motivi non capisco l’insistenza dell’ente ferrovie che non autorizza l’utilizzo del tracciato attuale per un’opera utile e sostenibile, come il percorso ciclo-pedonale. Forse è il caso che l’Amministratrice delegata di rete ferroviaria italiana, Vera Fiorani, venga personalmente sul posto a rendersi conto della realtà”.
“Ad oggi – concludono – la linea è totalmente abbandonata e indecorosa, un bosco di rovi e sterpaglie abitat di animali a ridosso di molte abitazioni e giustamente i cittadini si lamentano. Non guardare la realtà significa peggiorare le cose. Quella tratta potrebbe tornare ad essere decorosa facendoci altro. Farebbe bene il Sindaco a fare un’ordinanza per indurre l’Ente RFI a pulire la tratta, tutta, ogni anno. Mi auguro che il responsabile di RFI, a cui ho più volte chiesto formalmente di intervenire per la pulizia, abbia un programma di intervento, che riguarda tutto il tracciato comunale che parte dalla SS 16 fino a Carrara di Fano, prima dell’estate per non correre rischi di incendi visto che in molte zone il percorso ferroviario è a ridosso delle abitazioni. Riguardo all’ordinanza per la pulizia della tratta invierò una lettera anche al Signor Prefetto di Pesaro Urbino”.