Pesaro – La consigliera regionale del Partito Democratico Micaela Vitri presenta un’interrogazione riguardante lo smaltimento dell’amianto.
“Con la mia interrogazione discussa in Consiglio regionale nell’ultima seduta ho sollecitato la Giunta Acquaroli – dichiara la Consigliera regionale Micaela Vitri – sull’esigenza di rendere i requisiti dei bandi meno restrittivi ampliando gli aventi diritto al contributo per lo smaltimento dell’amianto. Occorre infatti estendere l’ammissibilità oltre al centro storico e alla periferia, anche agli insediamenti produttivi e alle zone agricole. Ho chiesto all’Assessore Aguzzi di impegnarsi affinché non si ripeta quanto accaduto con l’ultimo bando pubblicato nell’aprile 2021, in cui una parte consistente dei 200 mila euro di contributi stanziati non sono stati utilizzati”.
“Parliamo – spiega la Vitri – di ben 117.048,50 euro non utilizzati e di conseguenza quantitativi di amianto non smaltiti, perché la Giunta ha stanziato contributi solo in alcune zone (zona omogenea A, B e C) e per piccoli quantitativi. Questo è inaccettabile. Ho fatto presente all’Assessore – prosegue Vitri – che a fronte di 125 domande, pervenute per il bando, solo 73 sono state ammesse a livello regionale, mentre per quanto riguarda la provincia di Pesaro e Urbino 30 domande sono state accolte, mentre 15 sono state dichiarate non ammissibili. Questo significa che, se stati usati solo 82.951,50 euro, la causa è nei requisiti troppo restrittivi”.
“Considerato che nel bilancio di Previsione 2023-2025 sono stanziati altri 200 mila euro per lo smaltimento amianto – continua Vitri – ho esortato l’Assessore Aguzzi a predisporre il prossimo bando con requisiti adeguati a utilizzare tutte le risorse disponibili e dare finalmente una risposta anche sulla prevenzione della salute. Inoltre, visto che nella risposta la Giunta si è trincerata dietro una legge regionale vigente, ho esortato l’Assessore alla immediata modifica di quell’impianto normativo al fine di renderlo efficace ed efficiente per le esigenze attuali dei cittadini. Nelle nostre città ci sono anche siti orfani, come aziende che non hanno più un proprietario che può farsi carico dello smaltimento, in cui la problematica della presenza di amianto ricade sui Comuni. È evidente che occorrerà prevedere anche risorse destinate ai Comuni per lo smaltimento in questi siti abbandonati”.
“Inoltre, – ribadisce ancora la consigliera regionale – ho chiesto alla Giunta di sollecitare il Gruppo Tecnico Regionale Prevenzione Amianto per provvedere alla mappatura completa della presenza di amianto su tutto il territorio della regione. Con questa mia interrogazione – incalza Vitri – ho voluto porre l’attenzione su un tema importantissimo, ma sempre trascurato, perché l’amianto continua a sviluppare mesotelioma, asbestosi e cancro ai polmoni, con un ritardo medio di trent’anni tra l’esposizione e i primi segni della malattia, nonostante sia stato bandito a livello UE dal 2005”.
“Ogni anno, in Italia, sono stimati circa 2000 nuovi casi di mesotelioma. Il principale fattore di rischio – precisa Vitri – è costituito dall’esposizione all’amianto nel 90% delle diagnosi. Nelle Marche si contano 180 morti ogni anno, 1,22 persone ogni 100mila abitanti sono malate di mesotelioma. Capita spesso siano mogli di operai che si sono esposte mentre lavavano le tute da lavoro dei mariti”.
“Per questo – conclude Vitri – occorre fare molto di più puntando sulla prevenzione, l’informazione e soprattutto sulla urgente rimozione e smaltimento dell’amianto da ogni luogo della nostra regione”.