A Fermignano la quinta edizione di Popoli in Festa
- 20 Giugno 2024
Fermignano (PU) – Il 22 e 23 giugno Fermignano torna a ospitare Popoli in Festa, due giorni di incontro tra culture, tradizioni, cibi e usanze che si incontrano per conoscersi e arricchirsi a vicenda. Quest’evento, organizzato da Amministrazione e Pro Loco, racchiude un lavoro che va avanti tutto l’anno tra incontri e progetti ma che con Popoli in Festa arriva in piazza e si apre a tutta la cittadinanza, ai turisti e ai curiosi che vogliono conoscere le tante comunità che vivono Fermignano.
IL PROGRAMMA Si comincia sabato alle 16 con l’apertura degli stand gastronomici e a seguire del Mercatino dei pop artistici e Amici di merenda a cura della Casa del Sole. Dalle 18.30 presso Indipendance prende il via una lezione di Gaga/people con Elena Bolelli, un movement language ideato da Ohad Naharin (via Annibal Caro, 1 – Partecipazione consentita solo previa iscrizione a info@indipendance.org).
Alle 19 andrà in scena lo spettacolo folkloristico a cura della comunità beninese, seguito da quello di “Quelli delle danze popolari di Urbino”, gruppo è nato tanti anni fa con l’obiettivo di coinvolgere giovani e adulti facendo animazione nelle diverse piazze e luoghi del nostro territorio facendo così conoscere il balfolk e coinvolgendo gli spettatori nelle danze.
Alle 20.30 chiusura con lo spettacolo folkloristico a cura della comunità rumena con il gruppo Ansamblul Doina Prahovei e solista Traian Francu.
Domenica, invece, si comincia nella sede di Indipendance con un workshop di danza per tutti con la Frantics Dance Company dalla Germania (via Annibal Caro, 1 – Partecipazione consentita solo previa iscrizione a info@indipendance.org); lo sport sarà invece protagonista alle 11 presso l’ex campo sportivo con una partita di cricket a cura della comunità del Bangladesh.
Alle 16 è prevista l’apertura degli stand gastronomici e a seguire del Mercatino dei pop artistici e Amici di merenda a cura della Casa del Sole.
Alle 19 arriva il Nigerian Rhythms, spettacolo di danze tradizionali a cura degli Eagle Dancer, mentre alle 19.30 lo spettacolo folkloristico a cura della comunità marocchina. Alle 20.30 chiuderà quest’edizione lo spettacolo folkloristico a cura della comunità albanese con Eglantina Toska.
IL PROGETTO “LA STORIA SIAMO NOI” Ci sarà spazio anche per il progetto “La Storia siamo Noi” a cura di Giovanni Gaggia e Pietro Gaglianò, un lavoro sulla comunità e la sua storia che ha accompagnato gli ultimi due anni Popoli in Festa. Nel 2022 si è lavorato, assieme ad amministrazione e associazioni, sulle parole di tutte le comunità che non sono traducibili in italiano mentre nel 2023 si è lavorato sulle fiabe di ogni nazione, tradotte e raccontate per poi farle conoscere a tutta la cittadinanza.
Quest’anno un videoclip dei due artisti lancerà il progetto che si articolerà in un biennio rivolto alla comunità scolastica e alle associazioni con momenti di interazione e di progettualità condivisa che verranno poi raccolti e presentati nell’edizione 2025.
LE DICHIARAZIONI “Questo evento ha un grande valore sociale -spiega Monica Scaramucci, assessore agli eventi-: quando si parla di integrazione non ci si può fermare solo alla scuola ma bisogna attivarsi per creare una vera comunità inclusiva per tutta la popolazione, bisogna quindi conoscere, condividere e vivere mettendo in comune ogni aspetto con queste comunità che da anni vivono il nostro paese e del quale sono ormai parte integrante. Viva la cultura quindi, solo tramite la conoscenza si può mirare, infatti alla piena integrazione”.
“Fermignano è un paese sempre più aperto e inclusivo -commenta il sindaco Emanuele Feduzi-. Sono felice che quest’anno Popoli in Festa si allarghi ancora di più accogliendo al suo interno anche la comunità cinese e quella del Bangladesh. L’ostacolo più grande al dialogo nasce troppo spesso dalla mancata conoscenza, cosa che provoca atteggiamenti di chiusura perché ci si rifà a luoghi comuni e generalizzazioni improprie, questo evento può servire proprio a conoscerci meglio tra concittadini, arricchendoci delle esperienze e delle tradizioni dell’altro”.