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Fano (PU) – E’ stato presentato oggi alla stampa il progetto di perfettibilità per il recupero, l’allestimento museale e laboratoriale di una delle ultime casette di Metaurilia. Il progetto, realizzato assieme all’architetto Roberto Bua dello studio Mjras di Urbino, verrà donato dal Circolo Albatros 87 di Metaurilia all’Amministrazione Comunale che ha raccolto con entusiasmo l’invito a salvare una delle ultime “casette del Duce”.
La casetta che il Circolo Albatros 87 propone di acquistare, si trova sulla Provinciale Orcianese nella zona detta della Metaurilia Seconda, a Tombaccia, dove venne realizzato negli anni Trenta il secondo lotto di casette, riconoscibili in quanto, a differenza di quelle lungo la Statale, si presentano a mattoni faccia-vista.
La sua collocazione a Tombaccia può essere vantaggiosa al fine di valorizzare l’intero territorio della borgata, incoraggiare progetti di mobilità sostenibile che coinvolgano anche questa frazione e la mettano in rete con Fano e Metaurilia, grazie anche alla ciclovia Adriatica ed alla strada Ponte Alto, che si imbocca proprio nei pressi della casetta.
La casetta, rimasta pressoché intatta, diventerebbe una casa-museo viva e narrante, arredata con oggetti d’epoca, ed organizzata come un laboratorio in cui insegnare a fare il pane, la pasta fresca, a cucire e ricamare, a fare oggetti in legno, a coltivare un orto, al fine di trasmettere alle giovani generazioni la manualità di una volta. Ci sarà anche l’angolo de “Il nonno racconta” intorno alla “rola” d’inverno, o sotto il gelso d’estate. Sarà uno spazio di dialogo tra le generazioni, pensato per il territorio, per i turisti, per le scuole.
La casetta diventerà così parte del complesso ecomuseale che Metaurilia Orto di Mare vuole rappresentare. Valorizzarne una potrebbe di riflesso valorizzare le altre ancora rimaste e contribuire così alla salvaguardia complessiva della memoria storica della borgata.
Tutti i materiali (infissi, intonaci, caminetto, pavimenti e finiture) sono quelli originali, cosa assai rara. La casetta ha subìto nel tempo un ampliamento sul retro e la realizzazione di un tramezzo nella zona giorno. Con pochi e misurati interventi di ristrutturazione e recupero filologico, sarà possibile ripristinare la consistenza e l’aspetto originale.
“Delle 115 casette originarie- ha detto Sauro Biagioni presidente del Circolo Albatros- solo una decina sono ancora sufficientemente integre. Considerando che negli ultimi 5 anni ne sono state demolite ben 5, è estremamente urgente salvarne almeno una, che attraverso un progetto di restauro e rigenerazione possa partecipare alla narrazione ecomuseale avviata e divenire modello per la salvaguardia ed il recupero delle casette superstiti, nonché per una loro innovativa messa a reddito”.
Riguardo alla rifunzionalizzazione ed agli arredi questi potranno essere ottenuti grazie a donazioni già promesse da altre Associazioni, privati ed Enti.
Una volta ristrutturata potrà quindi essere affidata all’Ecomuseo per offrire attività e laboratori in armonia con gli obiettivi di rigenerazione sociale ed urbana del progetto Metaurilia Orto di Mare anche attraverso contributi regionali messi in campo tramite la legge regionale 27 aprile 2022, n. 9.
“È una grande opportunità- ha commentato l’Assessore al Patrimonio Sara Cucchiarini – che l’Amministrazione saprà cogliere con entusiasmo e responsabilità, rispondendo così alle istanze del territorio e alle tante voci autorevoli che nei decenni si sono interessate a Metaurilia ed hanno proposto la salvaguardia di almeno una casetta”. Tra queste voci autorevoli infatti troviamo Sergio Anselmi, Gianni Volpe, Aldo Deli, Virginio Fiocco e Silvano Clappis.
L’assessore ha aggiunto inoltre che il Comune si riserverà di valutare anche altre opzioni di acquisto, apprezzando la versatilità del progetto del Circolo Albatros, adattabile a qualsiasi casetta di Metaurilia per il fatto che le costruzioni originali erano tutte planimetricamente identiche.
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