A Pesaro inaugurato il co-working di Trebbiantico
- 14 Aprile 2024
Pesaro – «Un bellissimo spazio creativo e di lavoro, che sostiene l’attività di giovani professionisti, la integra col contesto sociale in cui è inserito, vivacizza un nostro splendido borgo» così il sindaco Matteo Ricci e l’assessore al Fare Riccardo Pozzi all’inaugurazione del primo co-working del Comune di Pesaro in piazza II Corpo d’Armata Polacco 1, a Trebbiantico.
«Questa struttura è sempre stata uno spazio bello, visibile ma dalle dimensioni non semplici, non facilmente adattabili ai servizi – ha spiegato il sindaco Ricci -. Abbiamo discusso tanto sulla sua destinazione, prima con Nicholas Blasi poi con la nuova presidente del Quartiere 3 Francesca Tommasoli; insieme agli assessori al Patrimonio Andrea Nobili e ora Riccardo Pozzi ci siamo sempre detti che l’obiettivo era realizzarci qualcosa di innovativo e partecipato. Quando Blasi e Pozzi hanno proposto l’idea di realizzarci un co-working ero inizialmente diffidente; vederlo realizzato e riempito dal talento di professionisti che investono qui una parte importante dei loro progetti è davvero una bella soddisfazione. Da oggi questo è un posto di lavoro dove venire e sviluppare idee originali, di cui abbiamo davvero bisogno. Grazie ai cittadini di Trebbiantico che hanno spronato alla rigenerazione di questo luogo che oggi è ancora più bello e partecipato. E in bocca al lupo a tutti coloro che qui arriveranno»
La struttura di 151mq, tramite bando pubblico, è stato assegnata in concessione (al canone di 600 euro al mese) a due professionisti che gestiranno gli spazi di co-working per 6 anni. Riccardo Pozzi, assessore al Fare con delega al Patrimonio e ai Lavori Pubblici, ha spiegato: «Appena entrata nelle disponibilità del Comune (a seguito della permuta con i locali dell’ex Dazio di piazzale C. Cinelli che ha “liberato” 100mila euro di risorse), abbiamo pensato di valorizzare questa struttura che rischiava di rimanere abbandonata, come luogo di condivisione per chi si affaccia al mondo del lavoro. Ci piaceva l’idea di valorizzare la bellezza di questo edificio affacciato sul verde delle colline di Trebbiantico e facile da raggiungere, per metterla al servizio di giovani talenti. Immediata anche la scelta di realizzarci uno spazio di co-working, sia per distribuire al massimo l’opportunità di godere di questo luogo, dotato di impianti e di una struttura altamente innovativa, sia per dare opportunità e nuovi stimoli al territorio. Arricchirlo di servizi, lavoro e socialità è fondamentale per far vivere i borghi; ed è seguendo questa visione che, fra l’altro, abbiamo previsto gli interventi sulle scuole di Santa Maria dell’Arzilla (ulteriori 450mila di riqualificazione) e di Monteciccardo».
Il co-working di Trebbiantico si sviluppa in 151mq del fabbricato composto da piano terra, piano interrato, un bagno, un ripostiglio, due bocche di lupo e uno scoperto esclusivo. Ad oggi, accoglie gli ingegneri Andrea Canducci e Mirko Falconi, specializzati in edilizia sostenibile. Di Pesaro il primo, di Auditore il secondo, sono loro i vincitori del bando che il Comune ha emesso per la concessione di 6 anni (al canone di 600 euro mensili) della struttura, in co-working insieme ad altri 4 professionisti (età media 35 anni). «Lavorare con questa vista e con il cinguettio degli uccellini in sottofondo fa la differenza» dicono Canducci e Falconi che hanno realizzato un ambiente «vibrante e elegante», e il linea con le progettualità che sviluppano, legate al profilo tecnologico e sostenibile delle soluzioni edilizie. Ad oggi, il co-working è totalmente occupato (includendo giovani architetti e ingegneri; insieme hanno progettato la nuova palestra in legno di via Lamarmora). Libere, a rotazione, le due postazioni dedicate agli studenti, tirocinanti e dottorandi.
L’attività del co-working s’intreccerà con la vita sociale del Quartiere 3 “Colline e Castelli” come previsto dai requisiti riportati nel bando del Comune che ha indicato di attivare iniziative che favoriscano la coesione sociale tra gli abitanti e che possano coinvolgere realtà scolastiche ed accademiche” o promuovere “stage e tirocini per studenti che possano operare nello sviluppo del quartiere”. «A breve – spiegano i due professionisti – avvieremo attività didattiche insieme alle suole locali per creare consapevolezza sull’uso dell’energia e per far conoscere gli aspetti dell’edilizia che ne esaltano i principi ecologici».