Fossombrone (PU) – La preoccupazione era tanta e in diversi avevano lanciato l’allarme col timore che anche a Fossombrone si verificasse quanto accaduto in altre Fiere, ossia che venditori abusivi esponessero la loro merce in barba alle leggi e ai commercianti in regola con la licenza.
Pericolo scongiurato grazie all’attività di prevenzione e contrasto al fenomeno della contraffazione da parte del Comando Provinciale di Pesaro della Guardia di Finanza che alla Fiera di San Matteo di Fossombrone ha bloccato diversi abusivi prima che esponessero la loro merce.
In particolare, dopo una preventiva attività di monitoraggio, i finanzieri hanno proceduto all’individuazione dei venditori abusivi ancor prima del loro arrivo sul luogo della manifestazione, così da salvaguardare l’incolumità dei visitatori che gremivano, nonostante il maltempo, le strade cittadine di Fossombrone.
L’attività si è infatti articolata in due fasi: la prima presso la stazione ferroviaria di Fano al fine di intercettare i venditori ambulanti in arrivo ed evitare la prosecuzione verso Fossombrone mediante mezzi pubblici; la seconda nelle aree adiacenti alla fiera per ostacolarne l’accesso e il posizionamento nelle aree di vendita.
Circa 400, tra giubbini, felpe e scarpe, i capi di abbigliamento e accessori contraffatti sequestrati, tutti idonei, una volta giunti sui marciapiedi e posti in vendita, a trarre in inganno gli acquirenti che, seppure attirati dall’ottima qualità e fattezza della merce sulla quale erano apposti i marchi falsificati delle più note griffe, anche del made in Italy, sono ignari del fatto che i prodotti contraffatti spesso non rispettano gli standard di sicurezza richiesti dalle normative nazionali ed europee, con conseguente possibile rischio per la salute.
Non solo: la contraffazione e il commercio di prodotti non genuini sottraggono opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole, favorendo, parallelamente, la diffusione di altri gravi illeciti, quali il lavoro nero, il riciclaggio, l’immigrazione clandestina e l’evasione fiscale.
I responsabili, tutti extracomunitari, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria con l’accusa di commercio di prodotti con segni falsi e di ricettazione. L’operazione posta in essere evidenzia l’efficacia del Dispositivo operativo per il contrasto alla contraffazione e all’abusivismo commerciale disposto dall’Organo di vertice della Guardia di Finanza.