Ancona (AN) – “Una legge che aveva bisogno di un suo aggiornamento per una più facile applicazione di alcuni articoli e una maggiore efficacia dei provvedimenti racchiusi nella legge stessa”. Questo il commento del vicepresidente del Consiglio regionale Renato Claudio Minardi, dopo l’approvazione nel corso della seduta assembleare odierna della proposta di modifica della legge regionale sugli interventi a favore dei marchigiani all’estero. “Una legge ventennale – continua Minardi – e quindi suscettibile di modifica per stare al passo con le mutate esigenze costitutive”.
Le modifiche riguardano cinque punti: la programmazione degli interventi, il Consiglio dei marchigiani all’estero, il comitato esecutivo, le associazioni e federazioni presenti all’estero e le associazioni Club Amici delle Marche. Modifiche presentate nell’ottica della semplificazione e seguendo i criteri di efficienza ed economicità.
La programmazione degli interventi passa da triennale a quinquennale, in linea con la durata della legislatura e del programma del settore emigrazione. D’ora in poi, superando l’attuale rigida elencazione per Paese, sarà la Giunta a stabilire il numero e la rappresentanza geografica dei componenti del Consiglio dei marchigiani all’estero. Sulle modalità di svolgimento delle sedute plenarie si aggiunge il criterio delle “soluzioni economicamente più vantaggiose in grado di garantire la legittimità e la validità della seduta”, privilegiando l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Sulle associazioni, va evidenziato l’abbassamento della soglia dei componenti di origine marchigiana che passa da 50 a 20, “In questo modo – spiega Minardi – si riuscirebbe a far iscrivere all’albo regionale diverse associazioni che in questi anni hanno lavorato ma che per mancanza di un numero così alto di membri di origine marchigiana sono state escluse dal processo di iscrizione all’albo”.
“Il ruolo dei marchigiani all’estero – prosegue Minardi – è molto importante. Questi e le loro associazioni mantengono vivi i legami con il territorio d’origine e hanno forti radici culturali, e possono offrire una forte spinta ai processi di internazionalizzazione. Ed è proprio a quest’ultimo aspetto che viene dato maggiore spazio nella legge. Nell’elenco delle attività che la Regione promuove per favorire l’identità culturale della terra d’origine tra gli emigrati e i loro discendenti è stata infatti inserita la promozione di conferenze e forum su argomenti di economia, iniziative per attrarre investimenti, scambi e rapporti tra imprese, allo scopo di potenziare gli interscambi commerciali e imprenditoriali in un’ottica di crescita e sviluppo”.